lunedì 7 ottobre 2013

Kick-Ass 2

di Jeff Wadlow

con: Aaron Taylor-Johnson, Chloe Grace Moretz, Christopher Mintz-Plasse, Jim Carrey, Donald Faison, John Leguizamo, Lindy Booth, Olga Kurkulina, Morris Chestnut, Clark Duke, Augustus Prew, Ian Glein.

Grottesco

Usa, Inghilterra (2013)















Il primo "Kick-Ass", nel 2010, si rivelò inaspettatamente come un ottimo successo al botteghino americano, tant'è che il consenso del pubblico portò alla riscoperta del fumetto di partenza e alla successiva creazione di una nuova serie con protagonista lo stralunato Dave Lizewski; serializzato tra il 2010 e il 2012, "Kick-Ass 2" riprende la storia del suo predecessore e ne espande temi e situazioni; Dave cerca di far convivere le sue due identità, quella di adolescente imbranato e quella di vigilante sfigato; Mindy, alias Hit-Girl, vive ora con Marcus, poliziotto ex collega di suo padre, ed è alle prese con i traumi dell'adolescenza; nel frattempo Red Mist torna da un viaggio in Est Europa dove ha reclutato un nuovo gruppo di criminali in maschera, tra i quali la colossale Mother Russia, e giura di vendicare la morte del padre, ribattezzandosi "The Motherfucker" e mettendo a ferro e fuoco il quartiere di Katie, presunta fidanzata di Dave; per fortuna, Kick-Ass e Hit Girl sono coadiuvati da un intero gruppo di improbabili eroi in costume, tra i quali spiccano anche Marty e Todd, compagni di scuola di scuola di Dave, ribattezzatisi "Battle Guy" e "Ass Kicker".


L'adattamento delle nuove avventure di Kick-Ass arriva giusto un anno dopo la loro conclusione, nel 2013 per la regia di Jeff Wadlow, che sostituisce Matthew Vaughn ora impegnato con la produzione di un altro cinecomic, quel "X-Men: Days of a Future Past" che si preannuncia come la più interessante trasposizione dei mutanti Marvel al cinema; Wadlow adatta la miniserie originale con delle differenze talvolta essenziali: il viaggio in Europa di Chris viene eliminato e viene modificato il finale, compresi i riferimenti all'11 Settembre; il risultato, però, paga: "Kick-Ass 2" è un sequel che riprende la formula del suo predecessore, la potenzia e ne elimina i difetti.


Rispetto al primo film, in questo seguito viene enfatizzato il lato più ordinario dei personaggi: eroi e villain si ritrovano ora soli al mondo e a confrontarsi con il peso delle loro azioni; resosi conto della sua inefficenza come eroe in solitario, Dave subisce un forzoso e disumano allenamento da parte di Mindy, la quale le dimostra cosa significhi davvero essere delle macchine da guerra di carne e ossa; Dave deve inoltre fare i conti con il fenomeno di massa che le sue azioni hanno generato: diviene parte di un pittoresco gruppo di vigilantes comandato da Capitain Star and Stripes (un favoloso Jim Carrey, che in seguito si distanzierà dal film a causa dei toni suoi toni violenti e cinici), nel quale la tutela dell'ordine pubblico viene vista anche come una forma di riscatto personale; largo spazio viene poi dato a Hit Girl e al suo scontro con i problemi dell'adolescenza, risolti a suon di colpi di karate ed armi non convenzionali, nonchè a Chris "Motherfucker" D'Amico e alla sua vendetta ossessiva.


A farla da padrone è però l'umorismo cinico e la violenza grottesca; il tono iperbolico ai limiti del demenziale questa volta non si stempera con il procedere della narrazione, anzi: viene strutturato come un vero e proprio crescendo che culmina nella battaglia finale e, ancora di più, nell'immancabile "scena extra", questa volta davvero sorprendente per la sua carica di cattiveria; umorismo qui graffiante fino al dolore: non si può di certo non ridere di fronte all'idiozia del villain Motherfucker e al suo gruppo di criminali sopra le righe, nè davanti alla totale idiozia di Chris nei suoi atteggiamenti da genio del male malamente posti in essere; su tutte, la scena da antologia questa volta è il tentato stupro ai danni di Nightbitch (nomen omen), nuovo interesse amoroso di Kick-Ass, che schernisce delusa la poca virilità del suo assalitore.


Ironia folle e acida non sempre valorizzata a dovere, come nel caso del personaggio di Capitain Star and Stripes: l'idea di farlo interpretare da Carrey paga, ma il poco tempo dedicatogli non permette al grande comico di esprimersi al meglio, lasciando allo spettatore l'amara certezza che una sceneggiatura più articolata gli avrebbe permesso di creare un personaggio davvero memorabile, obiettivo che l'attore sembra ormai rincorrere da anni; quel che resta è una storia pretestuosa ma godibile, nonostante la sua estrema linearità, e sopratutto tanta cattiveria, urlata, esagerata, talvolta autocompiaciuta, ma tutto sommato innocua, per questo dannatamente divertente.

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