martedì 29 settembre 2020

Il Ladro e il Ciabattino

The Thief and the Cobbler

di Richard Williams.

Animazione, Fantastico

Usa 1973-2020




















Una storia infame quella di Richard Williams e del suo "Il Ladro e il Ciabattino". Una storia vergognosa, fatta di sogni infranti, avidità e pura cattiveria che hanno portato il grande animatore ad un passo dal rinunciare a tutto. La sua ambizione, a dir poco smodata, è però ammirabile: creare un film d'animazione come non se ne era mai visto uno, dove ogni sequenza è animata a 24 fotogrammi al secondo (record che poi verrà toccato da "Akira"), dove ogni scena presenta corpi in movimenti tridimensionali o giochi prospettici dati dalla bidimensionalità degli ambienti, con un design dei personaggi stravagante e originale. Un progetto, è il caso di dirlo, "bigger than life", che, di fatto, non vedrà mai la luce, se non in una versione "ri-assemblata" dopo la morte dell'autore, la quale, ben doppiata in italiano, è ora fruibile gratuitamente su YouTube, un regalo al mondo che si avvicina il più possibile alla visione originaria dell'artista, scomparso nel 2019.




La tormentata storia produttiva è stata ben riassunta dai ragazzi di 151eg, il quali hanno anche doppiato la versione italiana del film. In modo sintetico, si può dire che Williams, anche dopo aver vinto un Oscar per aver curato la regia della parte animata di "Chi ha incastrato Roger Rabbit?", sia stato "scippato" del progetto, prima dalla Disney, la quale ha assunto numerosi animatori reduci dalla produzione per lavorare su "Aladdin", i quali hanno ben pensato di portare con loro idee e design originali; basti vedere l'incredibile somiglianza, sia estetica che nella caratterizzazione, della Principessa Jasmine con la principessa YumYum di Williams, o il fatto che in entrambi in film ci sia un anziano sultano dalla lunga barba bianca e un villain suo jafar, per di più caratterizzato esteticamente dal pizzetto e dalle spalle larghe.
Del tutto inqualificabile è stata poi l'attitudine di Harvey Weinstein, che ha sottratto il lavoro a Williams e lo ha fatto finire ad un altro regista, rendendo il prodotto finito un vero e proprio clone dell' "Aladdin" Disney, aggiungendo dialoghi inutili e canzini svilenti.




Nella sua versione resa pubblica solo di recente, "Il Ladro e il Ciabattino" sconta visivamente il peccato di essere un film mai terminato, con intere sequenze ricreate grazie agli storyboard e ai concept art. Eppure, il genio sotteso a tutta l'opera è quanto mai avvertibile.
Spicca, prima fra tutte, la trovata geniale data dall'avere due protagonisti muti contrapposti ad un antagonista logorroico che parla in rima, con i silenzi e le frasi ossessive a dettare, di volta in volta, il ritmo generale del racconto. Il linguaggio usato diviene talvolta  esclusivamente quello dato dai corpi e dagli ambienti in animazione, creando un'esperienza ai limiti del lisergico.
Williams si affida spesso a immagini bidimensionali prive di profondità, animate ruotando i singoli frame per creare un effetto spettacolare, incrementato dai giochi prospettici e dall'alternaza con sequenze nelle quali l'intera inquadratura presenta corpi animati in tre dimensioni. L'alternanza tra bidimensionalità e tridimensionalità è semplicemente perfetta, con transizioni eleganti e ricercate tra i due stili.



Al di là dello stile, la storia, pur non presentando punti di particolare originalità e pur essendo del tutto asservita alle splendide immagini, risalta per il modo in cui i luoghi comuni dei film d'avventura vengono modificati. Il Ciabattino è, si, il classico "predestinato", ma la sua attitudine semplice, ma mai ingenua lo porta a percorrere un "cammino dell'eroe" in parte diverso dal solito. Il Ladro, d'altro canto, è pura anarchia, una scheggia impazzita che attraversa palazzi e campi di battaglia in preda alla sua cupidigia, immergendosi in situazioni che ricordano le comiche di Buster Keaton e Harold Lloyd. Il cattivo ZigZag, pur malvagio, sprizza simpatia da ogni poro e la principessa YumYum non è certo la canonica donzella in pericolo, essendo altresì una ragazza decisa e emancipata che si fa essa stessa motore della love-story.



Anche in questa sua veste incompleta, "Il Ladro e il Ciabattino" merita di essere scoperto e apprezzato, regalando un'esperienza visiva originale e ammaliante, prova di un talento che purtroppo è stato definitivamente castrato da logiche produttive a dir poco questionabili.




domenica 27 settembre 2020

Quando i rimbambiti salvano il mondo ovvero perché Bill e Ted meritano un amarcord (e pure Ciccio Smith)

Il capo mi ha parlato di una cosa strana.

C'è questa cosa, che si vabbene Godard e Kubrick, ma ci sono film che sono filmini per alcuni ma per lui sono importanti.

Perchè? Boh! Forse gli ricordano l'infanzia o l'adolescenza.

Mi ha detto che sono film che hanno segnato la sua generazione. Quei film film che quando stai con gli amici cominci a parlare come i personaggi, che quei personaggi ti somigliano, fanno cose che faresti tu, guardano i film che guardi tu, parlano come parli tu.

Per lui questi film sono quelli che Ciccio Kevin Smith ha diretto tra gli anni '90 e gli anni Zero.

Quelli della generazione X

Sopra: non proprio generazione X

Che tutto è partito con Clerks, quel coso in bianco e nero che vinse pure a Cannes, dove ci stanno questi due ragazzi che fanno i commessi.

E che parlano di Star Wars, dei porno con gli ermafroditi, degli amici, fanno le partite di hockey sui tetti perchè sono del New Jersey ma non sono fichi come quelli di Tromaville.

Sono ragazzi come noi, con piccoli sogni, piccole aspettative, giusto lavorare e scegliere la ragazza che gli vuole bene davvero.

Gente come voi

Ora, il capo era troppo piccolo per vederlo al cinema, quindi ha fatto come tutti e lo ha visto in videocassetta. E la cosa ha funzionato, che come vi dicevo ci si è identificato e con lui anche tipo tutti i suoi amici, compagni di scuola, fighe e compagni di bevute.

Qual'è il problema, zio Spaulding? Ve lo state chiedendo vero?

Il problema è che poco prima dell'epidemia di T-Virus che ha piegato il mondo, Ciccio Smith ha deciso di fare una cosa strana.

Una cosa che si chiama "Jay e Silent Bob Reboot".

Ora, non c'è bisogno che vi spieghi che Jay e Silent Bob sono i due fattoni dell'universo cinematografico Marvel di Kevin Smith, tanto lo sapete già. Così come sapete che Silent Bob lo fa Ciccio Smith.

E che cosa ti fa in Reboot?

Una cosa meschina, una cosa che non si dovrebbe fare, sennò poi la gente piange.

Ossia fa crescere i personaggi.

Quei due simpatici stronzacchioni scoprono che Jay ha una figlia, che la fa la vera figlia di Kevin Smith, che si chiama Harley Quinn Smith (no comment) e che non è bbbona come Margottona Robbie ma una botta gliela darei.

Ma il punto è un altro: i ragazzi sono diventati uomini, si prendono le loro responsabilità, crescono per il bene dei figli.

E tu, che ti sei identificato in quei debosciati rincoglioniti da denuncia per una vita, all'improvviso ti senti vecchio, senti davvero il fatto che non sei più nel 2003 a cazzeggiare al liceo, senti che per molti la vita è andata avanti, ma non per te e che è ora che vada avanti anche per te.


Genitore 1, Genitore 2 e Ciccio


Roba tosta. Roba che ti manda a puttane il cervello e prima ancora la coscienza.

Per fortuna a me non è successo. Per fortuna io sono più vecchio. Per fortuna i film di Kevin Smith non mi fanno questo effetto.

Così pensavo.

Perché poi, qualche giorno fa, non ti va ad uscire Bill e Ted 3? E magicamente anch'io mi sento vecchio.

Non sapete chi sono Bill e Ted, vero? E avete anche ragione, visto che il loro primo film è inedito nello stivale, il secondo lo avrete visto per sbaglio in videoteca o in qualche passaggio televisivo e siccome non parlate inglese non sapete citare le loro battute.

Lasciate allora che vi spieghi perché Bill e Ted sono i Jay e Silent Bob di qualche anno prima, perché il loro mondo è fighettimerrimo e perché ora mi sento vecchio anch'io.


"Whoa Dude! It's Uncle Spaulding!"

Bill e Ted sono due ragazzi come noi degli anni '80. Suonano la chitarra a cazzo, tanto l'importante è fare rumore. Vanno male a scuola, che all'epoca era figo. Si vestono all'ultima moda anni '80, quindi male. Parlano in uno slang ad minchiam fatto di "Dude" per dire "Amico", "Excellent" per dire "Buono" e "Bogus" per dire "Male" e "69 Dude!" per dire... boh, tipo "Ottimo".

E sembrano perennemente strafatti.

E no, cari amici, Bil e Ted non sono dei fattoni. Non li vedi mai fumare canne o sniffare colla, ma hanno sempre quell'espressione in volto.

Questo perché Jay e Silent Bob e Cheech e Chong (che vi spiego chi sono un'altra volta) si fanno, Bill e Ted non hanno bisogno di farsi. A loro il delta-9-tetraidrocannabinolo si forma spontaneamente nel cervello.

Sono praticamente perennemente fatti. O, per dirla meglio, rimbambiti.


Natural Born Fatti

Bill e Ted sono talmente rimbambiti che non riescono a passare l'esame di storia. Quindi uno pensa che, ok, si mettono sotto a studiare con una musica trash pop anni '80 e un montaggio veloce e si risolve tutto.

E qui entra in scena la fantascienza, ossia una macchina del tempo.


Toh! Il Tardis!!!!!


Però sto correndo troppo. Torniamo un attimo indietro.

Come nasce il primo film di Bill e Ted?

Lo vediamo subito...




E' tipo il 1985, mentre il Queen stanno per creare A Kind of Magic e i Motley Crue si divertono a picchiare le ragazze, un giovane uomo è afflitto da una maledizione.

Il suo nome è Chris Matheson, figlio di quel Richard Matheson che conoscete per aver scritto Io sono Leggenda e che è tipo uno dei Re Mida della fantascienza.

E la maledizione si chiama appunto fantascienza.

Chris sta tentando di scrivere una teen comedy su due giovani semiritardati, ma non riesce ad eliminare la componente fantastica. Quindi decide di fare quello che ogni scrittore farebbe quando non sai come scrivere altrimenti, ossia abbraccia il fantastico e inserisce massicce dosi di viaggi nel tempo nella sua storia di ragazzetti californiani.

Lo script viene poi rimaneggiato da Ed Solomon, suo amico sin dai tempi dei corsi di improvvisazione, che tipo crea tutti quei dialoghi folli che il film ha e che lo hanno fatto sicuramente venire duro a Joss Wheadon.

Lo script viene così venduto a niente popò di meno che Dino De Laurentiis, che lo mette subito in produzione.

Per il ruolo dei due protagonisti vengono assunti Alex Winter, che i più in gamba di voi ricordano come il vampiro biondo di Ragazzi Perduti, ma anche come lo stupratore sbarbatello in Il Giustiziere della Notte 3. E poi un certo Keanu Reeves, che all'epoca non era ancora famoso per il modo in cui abbinava gli occhiali da sole allo spolverino nero o per i milioni di proiettili sparati ai mafiosi.

Purtroppo però De Laurentiis naviga in cattive acque a causa dei molteplici flop (fanculo agli stronzi che non apprezzavano Manhunter e Dune, siete la rovina dell'America!) e il film, girato nel 1987, esce solo nel 1989, giusto in tempo per essere anni '80.

Poco male: gli incassi sono buoni anche grazie al budget praticamente inesistente, arrivato in VHS fa strage e diventa subito un cultazzo per i ragazzetti anni '80.


Excellent!

TRAMA!

Bill e Ted sono due come noi.

Vivono in California e suonano la chitarra, sia quella elettrica che quella ad aria. La seconda meglio della prima, of course. Bill ha pure una matrigna gnocca, Missy, che vorrebbe farsi ma non può perché comunque lei si fa suo padre, in camera sua, mentre lui e Ted studiano... no, non è un porno.


Matrigne gnocche e dove trovarle


Sognano di avere nel loro gruppo, i Wyld Stallyns, Eddie Van Halen. Ma per riuscirci devono fare un video che spacchi, ma per riuscirci devono avere nel gruppo qualcuno che sappia suonare e per questo hanno bisogno di Eddie Van Halen.

Quello che non sanno è che nel futuro, dove tutti vestono all'ultima moda anni '80, loro sono tipo dei profeti che con la loro musica hanno ispirato un'intera società. E che tutto questo non potrà accadere se segano l'esame di storia.

Capito? Se non conosci il passato non puoi creare il futuro!


Il futuro degli anni '80



E su tutta questa morale si basa il film.

Cioè no, che alla fine quello che conta è l'umorismo spicciolo. 

In pratica, dal futuro viene inviato niente meno che George Carlin con il Tardis. 

No, sul serio, all'inizio la sceneggiatura prevedeva che la macchina del tempo fosse un furgone wolksvagen hippie style, poi si sono resi conto che Robert Zemeckis li avrebbe denunciati e hanno optato per una cabina telefonica... solo che negli anni '80 era come nel 2020 Doctor Who non se lo inculava più nessuno e non hanno pensato alla similitudine.


srsly?!?!?!?


Quindi Bill e Ted viaggiano nel tempo e conoscono, più o meno nell'ordine, Socrate (che scambiano per un fabbricante di casse chiamato "So-Crates"), Billy the Kid prima che lo mortoammazzassero, due principesse gnocche, Napoleone che finisce negli anni '80 in un parco acquatico chiamato Waterloo (!?!?!?!?!?!?), Freud, Licoln, Genghis Khan che ha la fazza del mitico caratterista Al Leong, Beethoven e Giovanna D'Arco che invece ha la faccetta bellina di Jane Wiedlin e impara l'aerobica!!!!!!


Big ball of wibbly wobbly time-y wimey stuff


Alla fine, per uscire dai guai, creano un diversivo con una classica manovra a tenaglia temporale che Nolan ci sta ancora prendendo appunti, dove loro prima devono passare inosservati, poi tornano indietro nel tempo per creare i diversivi per passare inosservati... mi serve un'aspirina.

E quindi... no, nulla, il film non sta in piedi, alla fine diventa una sarabanda di scenette buffe perché guarda! Beethoven suona la tastiera synth! E Giovanna D'Arco fa ginnastica! E Billy the Kid e Socrate ci provano con le gnocchette anni '80 nel mall!!!! Che cosa buffa!

Il film non è granché, brucia le opportunità migliori di umorismo con battutine un po' goffe e si perde in lungaggini inutili.

Però Bill e Ted spaccano, le fazze di Alex e Keanu sono impagabili e i loro modi di dire da antologia.

Ecco perché questo Excellent Adventure è un perfetto cultone, un filmettino imperfetto ma pieno di roba gustosa che giustamente ha segnato una generazione, quella cresciuta a cavallo tra gli '80 e il '90, che era abbastanza disillusa da sapere che se non studi non vai da nessuna parte ma non abbastanza per non sognare di viaggiare nel tempo e incontrare due belle principesse da portare al ballo.


Party On!


E quindi ancora oggi Bill e Ted sono amati da chi li ha conosciuti al cinema, chi in VHS e chi in dvd.



INTERVALLO


Tra l'uscita del primo e del secondo film succedono un paio di cose interessanti.

Viene prodotto un cartone animato di Bill e Ted, dove continuano le loro folli avventure nel tempo.


Sempre meglio del cartone di ritorno al futuro


Solo che di tempo ne hanno poco e la serie viene cancellata dopo una sola stagione... peccato.

Keanu va a fare Johnny Utah per Katryn Biegelow e diventa una piccola star.

Alex Winter avvia la sua carriera da regista dirigendo i videoclip degli Extreme e Ice Cube. Il che ci servirà per dopo....

E quindi arriviamo al primo sequel.

E' il 1991 e il mondo è sconvolto dall'avvento di Terminator 2.

Ma a me fregava poco, perché aspettavo il secondo avvento di Bill e Ted e il loro Bogus Journey:



Bogus Journey è quello che succede quando prendi un duo collaudato, aggiungi le musiche di Steve Vai, uno script che la butta di fuori e una regia dall'alto mestiere.

Ed è gli anni '90 prima degli anni '90.

Bill e Ted per prima cosa si sbarazzano del toppino e del gilet per indossare una giacca con lo smiley e una camicia a quadri.


It's the 90's dude!


TRAMA!

Bill e Ted sono cresciuti... ma anche no.

Missy ha lasciato il padre di Bill e si è messa con quello di Ted perché è una fregna arrapata una donna emancipata.

Devono partecipare alla battaglia delle band per divenire i profeti del pop rock, come la professoressa Pam Grier che fa la cosplay di Tina Turner vuole.


My first sex '90s teacher


Nel frattempo, il futuro è divento pure lui anni '90, con costumi così strambi che a confronto quelli dell'epilogo tagliato di Terminator 2 sono sobri.


Il futuro dei primi anni '90


Solo che c'è un problema: non tutti i futuri sono gente per bene, quindi ecco arrivare Joss Ackland che fa il cattivonazi che vuole cambiare la società distruggendo Bill e Ted.


NaziCattivo from the future


E siccome i riferimenti a Terminator non sono mai abbastanza, il nazicattivo per attuare il suo piano muwahahahah invia nel passato due robot che hanno le fattezze di Bill e Ted per uccidere Bill e Ted.

Colpo di scena: ci riescono.

E qui lo script di Matheson la butta totalmente di fuori.

Bill e Ted incontrano LA MORTE!


Don't fear the reaper



poi le sfuggono e finiscono all'inferno!


Bill & Ted: Face the Caprone


E poi un sacco di cose matte con Bill e Ted e LA MORTE!

LA MORTE! ha la fazza di William Sadler (sad come triste, capito?), caratterista che ha fatto tipo oltre 170 ruoli e che fa la migliore versione dello tristo mietitoro che si è vista dai tempi di Bergman.


Lo tristo mietitoro tristo


Sia Matheson che il regista Pete Hewitt si lasciano ispirare dal cinema di Tim Burton, che all'epoca ancora spaccava. Creano una serie di mondi strambi e grandangolosi dove i due rimbambiti riescono a esprimere al massimo il loro potenziale e la simpatia.

Per esempio, all'inferno rivivono le loro paure. Bill ha paura della nonna-zombi che lo vuole baciare con le labbra rugose e bavose, Ted ha paura di.... il coniglietto di Pasqua? Che gli dice che ha rubato le uova del fratellino Deacon? Mah... 

Alex Winter nei panni di sua nonna

Poi vanno da Dio che li presenta ai migliori scienziati dell'universo che devono creare dei robot Bill e Ted buoni.

Che sono tipo due troll che si chiamano station?

Aspé... aspettate un momento!

Questa non l'ho capita.

Due troll che si chiamano station... alieni... due... station... station station... station 2 station... station two station....!?!?!??!?!?!?

E un riferimento a David Bowie!

O no?

Station!


Poi c'è di nuovo la manovra a tenaglia temporale, con i robot Bill Ted sconfitti dai robot Bill e Ted buoni e fatti in casa. E LA MORTE! diventa parte della band... troppa roba, guardate il film che merita.


TermiDummies


Bogus Journey è praticamente Excellent Adventure al quadrato, dove tutto è più grande, più bello e più riuscito.

Ed è il film che ha consacrato i due personaggi... che resteranno lontano dagli schermi per quasi 30 anni.


La mia meglio gioventù


INTERVALLO II

Nei 30 anni che separano Bill e Ted 2 dal 3 sono successe un po' di cose. Cioè sono successe tipo nell'anno e mezzo dopo l'uscita di Bogus Journey.

Innanzitutto c'è il fumetto anni '90 di Bill e Ted... durato solo qualche numero ma che è perfino stato nominato per l'Eisner Awards!!!!!


Gli anni '90 in una copertina


Nel 1992 viene fatto pure un telefilm su Bill e Ted... senza Keanu e Alex :(

Al loro posto ci sono Evan Richards e Christopher Kennedy, ma non è la stessa cosa e la baracca chiude dopo appena 8 episodi.


Definetly not la stessa cosa


A parte il gioco per NES, il franchise resta congelato per quasi 30 anni. I dvd e le vhs si vendono bene, ma vuoi per un motivo, vuoi per un altro Bill e Ted 3 arriva solo nel 2020.

Cmq, nel frattempo Alex Winter diventa un regista che dirigerà sia un frakko di episodi di Ben10 che quella cagata del film di Smosh.

Ma il suo esordio è niente-popo-di-meno-che:


Esatto, quella specie di remake del Freaks di Browning che beccate ogni tanto d'estete sui canali regionali.

E dove compare lvi:



Che è Keanu con il make-up da cane fatto da cane, che poi ha disconosciuto come ruolo perché il film è quello che è e lui stava diventando tipo la superstar che è oggi.

E questo ci porta nel 2020:



Sono passati 31 anni da Excellent Adventure e 29 da Bogus Journey.

Bill e Ted sono tornati nell'ombra, dopo una carriera che spacca. E ancora non hanno creato il pezzo che unificherà il mondo.

Nel frattempo i figli di Bill e Ted, che erano maschi, sono cresciuti e diventati lo scheletro di Margot Robbie e la versione transgender di Finn Wolfhard Samara Weaving e Bridget Lundy-Paine, che nel 2020 ci sono da riempire le quote rosa.

Le quote rosa Billie e Thea


Nel frattempo, nel futuro, che è diventato tipo un mondo brandizzato dalla Apple, la leader suprema crede che Bill e Ted abbiano poco più di 70 minuti per unire il mondo... anche se nel futuro il mondo è comunque unito e perché 70 minuti... mah lasciamo stare.


Il futuro della Apple

Però tipo crede anche che anzicché suonare, è la loro morte a unire tutti, quindi scatena contro di loro il terminator della Apple.


iTerminator

Che poi è tutta una scusa per far andare Bill e Ted nel futuro a capire come è sto pezzo gigadefinitivo e Billie e Thea nel passato ad assemblare la band più gigamitica di sempre per suonarla.


We're Back!

E quindi alla fine com'è sto revival fatto in un periodo in cui si fanno tutti i revival dei cultazzi anni '80?

Bill e Ted sono invecchiati... Missy si è messa con Deacon perché è l'unico a non avere i capelli bianchi. I due simpa rimba capiscono che a 50 anni è ora di mettere la testa apposto, che il momento di gloria è passato e devono crescere.

Che forse non è vero che uniranno il mondo, che devono accontentarsi di avere una bella moglie e una figlia che li idolatra e una casetta nel quartiere bene.

Che è ora di abbandonare il passato e confrontarsi con la vita, face the music appunto.

El tempo è passato e si vede, Alex e Keanu sono imbolsiti, l'umorismo non funziona, la musica non è quella di una volta e manca la verve.

Dite la verità, è questo quello che vi aspettate?

E Bill e Ted vi sorprendono.

Alex e Keanu hanno 55 e 56 anni e verve da vendere. Certo, Keanu è un po' sottotono, ma dopo tutto quello che ha passato non si deve fargliene una colpa. Alex invece torna dopo tipo 30 anni e spacca ancora.

Samara Weaving e quell'altra fanno una bella imitazione dei genitori e... si, può non piacere, ma ce la mettono tutta, E Samara cmq è bella anche se ha il fisico di un cadavere essiccato.

E bene o male tutto funziona, anche se Bogus Journey resta il film superiore.

Spaccare ancora

Certo, si vede che è un film fatto per i fans, c'è pure un montaggio finale di fan video amarcord stile Rocky Balboa di Stallone.

E forse proprio per questo tutto funziona, perché c'è la nostalgia, ma anche la voglia di incantare, non si scade mai nel ricattatorio o nella citazione random alla JJ Abrams (detto anche il coglione).

E come se in questi 30 anni Bill e Ted siano stati con noi, siano cresciuti a modo loro mantenendo quei fanciullini interiori che li rendono simpatici e per miracolo non fastidiosi.


Nostalgia fatta bene che fa bene


Ed è per questo che mi si scalda il cuore, che capisco che in fondo, che si sia genitori o ancora sognatori, che si abbia messo su famiglia o si continui a provare a cambiare il mondo anche in età ormai veneranda suonando in garage e sperimentando armonie che farebbero vomitare Philip Glass, c'è qualcuno come noi, che ha ci crede ancora, che non si lascia asfaltare dalla realtà ed è sempre pronto a rivoluzionare il mondo.

In meglio, of course.

E per questo che tra la minaccia nucleare, la distruzione del pianeta, le divisioni e la pestilenza, il motto di Bill e Ted è oggi ancora più bello che mai.


Be excellent to each other and party on!


sabato 26 settembre 2020

R.I.P. Michael Chapman

 

1935 - 2020


Se ne è andato in relativo silenzio. Michael Chapman è stato davvero uno dei pochi fautori della new wave del cinema americano a trovare posto nella Hollywood più mainstream dopo la fine del periodo d'oro degli autori. Con la sua luce ha illuminato capolavori del calibro di "Taxi Driver" e "Toro Scatenato", così come piccoli classici del cinema di intrattenimento quali "Ragazzi Perduti" e "Ghostbusters II".



"Taxi Driver" (1976) 



"Toro Scatenato" (1980)



"Ragazzi Perduti" (1987)



"Ghostbusters II" (1989)

lunedì 21 settembre 2020

The New Mutants

di Josh Boone. 

con: Blu Hunt, Maisie Williams, Anya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Adam Beach, Henry Zaga.

Thriller/Fantastico

Usa 2020

















Rimasto per tre anni sugli scaffali della Fox, che nel frattempo è divenuta l'ennesima succursale della Disney, "The New Mutants" aveva, almeno sulla carta, una premessa interessante: un film sui mutanti di casa Marvel virato al thriller/horror in salsa teen, formula decisamente lontana dai lustrini e dalla CGI divoratrice di tanti film supereroistici. Purtroppo la buona intuizione si ferma alla premessa e il piccolo film di Josh Boone non riesce ad essere il gioiello che avrebbe potuto essere.



Creati nel 1982 dal veterano degli uomini-x Chris Claremont, su disegni di Bob McLeod, i Nuovi Mutanti rappresentano una sorta di "seconda classe" degli X-Men, in cui Xavier raduna i giovani dotati che non riescono ancora a controllare i loro poteri. La testata riscuote un buon successo, ma, circa una decina d'anni dopo, viene sconvolta dalla gestione di Rob Liefeld, che la trasforma nel suo "X-Force". Poco male: grazie al tempo, la Marvel recupera la testata originale per farne l'ennesimo spin-off di "X-Men", riportando in auge il concept di Claremont con nuovi personaggi e situazioni.




L'idea alla base del film di Boone è tutto sommato interessante: chiudere un gruppetto di giovani supereroi ancora non tali in un ospedale psichiatrico, lasciandoli confrontare con le loro paure e aspirazioni.
Purtroppo lo script resta sempre sulla superficie di fatti e personaggi, i quali risultano abbastanza piatti. L'interesse verso i drammi si tramuta presto in paura per il tabù: davvero maggior approfondimento avrebbe meritato la storia di Magick e del suo sconvolgente passato, così come la forte fede di Wolfsbane contrapposta alla violenza dell'istituzione contro i suoi poteri.
A salvare la situazione non riesce neanche il cast: Anya Taylor-Joy si impegna, ma è prigioniera di uno stereotipo ambulante, mentre Maisie Williams riesce per lo meno a dare profondità ad un personaggio bidimensionale. 



Alla fin fine, tra buone idee mal sviluppate e la ricerca di un'atmosfera opprimente che non sempre riesce, questo "The New Mutants" si configura quasi come una versione depotenziata del decisamente più riuscito serial "Legion", che già in tv mischiava poteri mutanti a visioni orrorifiche. Un filmino decisamente basilare, anche se tutto sommato non disprezzabile.