venerdì 15 luglio 2022

Beavis and Butt-Head do the Universe

di Albert Calleros e John Rice.

Animazione/Commedia/Demenziale/Fantastico

Usa 2022





















"Beavis and Butt-Head" è il cartone animato più stupido mai concepito. Su questo non ci sono dubbi, dato il fatto che è lo stesso Mike Judge, suo creatore, a considerarlo tale. Ma allora perché è così dannatamente divertente? Perché anche lo spettatore più esigente e intelligente non può trattenere le risate davanti alle cretinate di questo strampalato duo di teenager deficienti fino ai limiti del ritardo mentale?
Semplice: Mike Judge non ci chiede di ridere con loro, ma di ridere di loro, della loro innata e indelebile idiozia, della loro irrefrenabile cialtronaggine e del modo irriverente nel quale incasinano chiunque capiti loro a tiro. Perché se loro sono l'apoteosi dell'idiozia strisciante all'interno delle Generazione X (e non solo), altrettanto stupido è il mondo che li circonda, fatto da criminali sboccati, hippie pazzi, zotici e ragazzini facilmente suggestionabili da role-model totalmente sbagliati, ma fighi all'apparenza; l'unica a salvarsi è quella Daria la quale rappresenta uno sparuto faro di intelligenza in un mondo nel quale il conformismo bigotto e l'ignoranza entusiasta hanno creato una marea di decerebrati (tant'è che il suo show spin-off è tutt'oggi tra i serial più giustamente celebrati di sempre).


Il successo non poteva mancare e con esso le polemiche. Non per nulla, quello di Judge era uno dei primi cartoon pensati per un pubblico adulto, facile quindi è stato farne oggetto di scandalo in quegli anni '90 dove i media erano il perfetto parafulmine per l'ipocrisia latente. E "Beavis & Butt-Head" di critiche ne ha subite, su tutte la ridicola accusa di aver istigato un bambino a dare fuoco al trailer dove viveva con la madre ed il fratello più piccolo, morto nell'incidente; peccato che anni dopo questi abbia confessato di non aver mai visto lo show e di come fosse stato letteralmente costretto a biasimarlo.
Polemiche che non ne hanno affossato il successo: andato in onda tra il 1993 e il 1997, con un revival nel 2011 ed un primo film nel 1996, la creatura di Mike Judge gode ancora oggi dello status di cult. Ed proprio per questo che Paramount+ ha deciso di riesumarla con un nuovo lungometraggio, questa volta direct-to-stream. E se "Beavis and Butt-Head do America" era a suo modo un film memorabile, questo "Do the Universe" è più che altro una sorta di episodio pilota di un'ora e venti che trasporta il duo dagli anni '90 al XXI secolo senza però curarsi di far loro dire o fare nulla di davvero rimarchevole.


La trama è bene o male quella di "Do America": il duo di teenager cretini, come al solito alla disperata ricerca di sesso, finisce nei casini e in un conseguente road movie. Questa volta si ritrovano prima astronauti, per poi essere catapultati nel 2022, inseguiti da una ex astronauta ora governatrice e oggetto delle loro attenzioni sessuali, oltre che dalla CIA che li scambia per alieni.
La formula è sempre quella, con i due cretini che seminano panico mentre il mondo accanto a loro li scambia per geni. E anche le gag bene o male sono sempre quelle, con calci nei genitali, un tuffo in una toilette portatile ed il ritorno del Grande Cornholio. Nulla di nuovo, tutto fatto e visto e, per qualche motivo, la cretinagine del duo oggi come oggi forse risulta stanca e un po' forzata, non ha la forza annichilente di 30 anni fa, anche perché quei "tipi" bene o male non esistono più e Beavis e Butt-Head non sono più la parodia di nulla.



Ben sarebbe servito aggiornarli ai tempi e usare le ossessioni moderne non solo come spunto, ma come oggetto centrale delle gag. Quando il duo si scontra con la modernità, invece, lo fa nel modo più piatto possibile: l'ossessione per gli smartphone è usata come mero mezzo di trama, mentre l'ottusità dei college e la campagna contro il "white privilege" dà vita ad un unica scenetta senza mordente alcuno. Tutto fila liscio, nulla riesce davvero ad imprimersi nella memoria e le gag, pur volgari, di certo non raggiungono i livelli di sboccatagine epica del passato.




La colpa di questa cattiva riuscita è forse da ricercare nella natura stessa del progetto. Mike Judge non ha avuto praticamente nulla a che fare con questo film e gli autori, che pur hanno lavorato ad alcuni "figli" di Beavis e Butt-Head" come "Family Guy", "American Dad" "The Cleveland Show", hanno deciso di non rischiare nulla, di non provocare nessuno, di trincerarsi dentro la zona sicura del già fatto, confezionando un prodottino esangue, utile solo a riportare il duo nella coscienza collettiva odierna.

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