giovedì 27 aprile 2017

Guardiani della Galassia vol.2

Guardians of the Galaxy vol.2

di James Gunn.

con: Chris Pratt, Zoe Saldana, Kurt Russell, Bradley Cooper, Karen Gillan, Pom Klementieff, Dave Bautista, Vin Diesel, Michael Rooker, Sylvester Stallone,

Fantastico/Avventura/Azione

Usa 2017













Nell'arco di appena dieci anni, la Marvel Studios si è imposta come la major dei record ad Hollywood, sfornando blockbuster in grado di ridefinire i primati di incasso quali "The Avengers" (2012), solo dopo aver già ridefinito il modo di intendere la pianificazione produttiva; con l'introduzione del concetto di "Universo Cinematografico Condiviso", Kevin Feige e soci non solo hanno saputo creare un fandom affiatatissimo di "nerd" solo in parte ripreso da quei "true beliviers" che già si appassionavano alle avventure di Iron Man e soci su carta, ma sono anche riusciti nell'intento di farlo crescere a dismisura, rendendo alcune delle proprietà intellettuali Marvel meno note al pubblico generalista vere icone pop.
Eppure, al di là della pioggia di soldi in cui ora gli executives annegano, quanto di nuovo, memorabile e duraturo può essergli effettivamente attribuito?
Sicuramente non la trovata dell' "universo condiviso", di fatto già esistente da decenni nel mondo del cinema; si pensi ai film sui mostri della Golden Age del cinema horror della Universal, dove Dracula, la Mummia e l'Uomo Lupo si incontravano sovente in mash-up all'ultimo brivido e che ora la major sta disperatamente tentando di riproporre; o anche al "tarantinoverse", il mondo il cui sono ambientati tutti i film del cineasta di Knoxville.




L'opera più celebrata non è, purtroppo, quella più originale. Non restano dunque che i numerosi film, ma tra questi sono davvero in pochi a poter essere considerate come pellicole davvero memorabili.
E tra queste, il posto d'onore spetta sicuramente a quel "Guardiani della Galassia" che tre anni fa sorprese tutti: un film che si basava su di un fumetto sconosciuto, portando così in scena personaggi praticamente inediti, diretto da un ex mestierante della Troma promosso a regista di serie A dopo aver transitato attraverso esperienze indie, quel James Gunn che pur lontano da Lloyd Kaufman non aveva perso un grammo del gusto per l'esagerazione, aggiungendo alla formula un personale tocco di cattiveria per dar vita a due cult spiazzanti e divertenti quali "Slither " e "Super".
Un film che, non potendo contare sul traino generato dal hype dei fans, si affacciava quasi timidamente al cinema, solo per trionfare con milioni di dollari di incasso; e che si faceva notare per come la sua formula, mix tra commedia e space opera, rock e battutacce, personaggi improbabili ed un ancora più improbabile trama, riusciva perfettamente a funzionare grazie alla mano di Gunn e ad un cast affiatatissimo, perfettamente calato nei panni di un pugno di anti-eroi guasconi ed irresistibili. Un film che in pratica riprendeva quella formula affinata da Joss Whedon da anni nel circuito televisivo e la applicava trionfalmente al lungometraggio, quando lo stesso Whedon stentava a replicarla con successo.
Un seguito era quindi inevitabile e "Guardiani della Galassia vol.2" arriva così alla vigilia delle riprese di quel "Avengers Infinity War" che chiuderà il primo arco narrativo del "MCU" e che già si profila come una delle pellicole più costose ed attese di sempre.
Un seguito più ameno, che tenta una strada inedita per un film Marvel, riuscendo in molti dei suoi propositi.




Torna ovviamente il mix di gag sopra le righe e personaggi buffi alla Joss Whedon del primo film; ma tolto l'ingombro di doverli presentare al pubblico, Gunn parte subito in quarta con le gag: fin dal primo minuto, "Guardiani della Galassia vol.2" è un susseguirsi di battute scorrette dalla perfetta tempistica, azione ben eseguita, personaggi talmente sopra le righe da essere irresistibili, musica retrò e colori sgargianti. La riproposizione, in sostanza, di quell' "awesome mix" che garantì il successo e l'amore del pubblico tre anni fa.
La prima scena è in tal senso essenziale, tutta giocata sul fuori schermo e sulla tempistica perfetta delle azioni dei personaggi; un meccanismo che non deve incepparsi e che Gunn muove con fare sicuro.
Poi però qualcosa muta, il film cambia pelle alla chiusura del primo atto e con l'introduzione del personaggio di Ego, quel Kurt Russell conciato come un Charlton Heston cosmico che rivela la sua paternità allo scapestrato Peter Quill. E "Guardiani della Galassia vol.2" diviene qualcos'altro: al mix del precedente film, a ciò che il pubblico poteva (e forse doveva) aspettarsi, si affianca un registro intimista, in parte inedito nel cinema di Feige e soci.




Le battute scorrette, l'umorismo sopra le righe, la musica d'antan e gli splendidi colori da trip in acido ereditati dalle stravaganti visioni di Jack Kirby cominciano a fare da sfondo alla ricerca dell'io dei personaggi. Ego, pianeta vivente, diviene il luogo dove Quill affronta i suoi complessi paterni, Drax le sue emozioni (pur primeggiando come linea comica, anche grazie ad un Dave Bautista dalle inedite qualità ritmiche), Gamora e Nebula elaborano il loro conflitto. E Rocket e Yondu, ora promosso a personaggio principale, scoprono la loro vera natura.




La trama cede il passo alla descrizione e Gunn riesce davvero a farci amare la parte più sensibile del suo stralunato gruppo di personaggi. Al centro di tutto, la ricerca di quella "famiglia" tanto sbandierata nel mondo Marvel, ma che qui trova per la prima volta una sua declinazione convincente: i Guardiani sono davvero i membri di un nucleo familiare disfunzionale, cazzone, privo della coscienza di sé, eppure pur sempre nucleo familiare che ora è chiamato a comprendere ed assimilare le proprie dinamiche interne.
L'importanza della figura patera diviene così il nodo centrale. Ego e Yondu divengono le due facce di una stessa medaglia, mentre Quill è dilaniato tra i due. Traccia narrativa che, malauguratamente, viene risolta nel più ovvio dei modi.




Nel terzo atto, purtroppo, tutta la buona costruzione precedente viene rovinata dall'innesto di un conflitto sin troppo forzato; la narrazione finisce così per schiantarsi sul sentiero dell'ovvio e del prevedibile, dove persino le immagini spettacolari finiscono per divenire noiose. La complessità, pur basica, del secondo atto viene distrutta, quasi come se Gunn e soci non sapessero come chiudere il film.





Tanto che persino il finale, in teoria commovente, lascia un pò freddi a causa della sua prevedibilità. Il che è un peccato, perché per ritmo ed inventiva, il resto della pellicola è un degno successore di quel "caso" generatosi tre anni fa. Restano le gag e la passione per i personaggi, nonché una serie di finali che annunciano faville per il possibile "vol.3", che si spera mantenga alto il tono della serie.

5 commenti:

  1. Letto solo l'ultimo paragrafo... tornerò appena sarò riuscito a vederlo anche io :)

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  2. Guardiani della Galassia vol.2 ovvero la nuova frontiera del cinema trash (anche se Spiderman Homecoming e Thor Ragnarock sembrano promettere bene in tal senso).
    Con i cameo inutili di Stallone e Howard il papero (forse gli svilupperanno nei film futuri, forse),con l'astronave di Ego che (a meno a me) è sembrato uno spermatozoo, con una sceneggiatura infarcita di citazioni degli anni 80' che ad un certo punto inizia a risultare irritante, oltre che stucchevole (tra cui una citazione di E.T.?), una scena plagiata da Intrigo internazionale (forse sono io che mi sbaglio) e infine, pubblicità occulta ma non più di tanto.
    Ed infine Kurt Russell nella parte del solito attore famoso usato male in un film Marvel (come Jeff Bridges, Anthony Hopkins,Mickey Rourke,Robert Redford,Glenn Close, Benicio Deltoro,Ben Kinglsey,James Spader,Michael Douglas ecc.), forse la Marvel aveva paura ad usare direttamente David Hasselhoff ?
    E poi che dire del piano di Ego? più stupido di quello di Ultron.
    Cioè siccome ti senti solo in tutto l'Universo, allora qual'è la soluzione, distruggere l'Universo così da sostituirlo con delle proprie copie
    Ego nel film era proprio egocentrico, in tutti i sensi
    La cosa oltre ad essere stupida è in parte plagiata da i Cavalieri dello Zodiaco (nel manga Alman di Tule ha ingravidato più do cento donne per creare un esercito di cavalieri, coincidenze?)
    Insomma se con i precedenti film la Marvel ci avevano regalo delle discrete trashate, questa volta hanno raggiunto la trassata definitiva

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    1. Quanto astio.

      Ma hai commesso un errore: è un film che per gran parte della sua durata non si prende sul serio, quindi inutile lamentarsi di astronavi- spermatozoi e citazioni ovvie.

      Il piano di Ego ha senso, ma è comunque forzato. Non penso che James Gunn abbia mai letto Saint Seiya e, ad ogni modo, le spore di Ego comparivano già nei fumetti a partire dagli anni '70, quindi credo si tratti di un caso.

      Per il cameo di Howard il Papero: non faranno nessun film, è solo un omaggio a Steve Gerber, che creò i primi Guardiani della Galassia.

      Se poi per te questo è il film più trash della Marvel, ti consiglio di riguardarti il primo "Iron Man". Poi semmai vedrai il lavoro di Gunn con molta più simpatia, te lo assicuro.

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  3. Forse sono io che ho guardato il film con l'ottica sbagliata.
    La prossima volta che vedrò un film Marvel. proverò ha guardarlo con la giusta mentalità (salvo eccezioni).
    Riguardo al primo Iron Man, qualche anno fa provai a guardarlo, ma smisi subito troppo ramarro, troppo insopportabile (soprattutto Tony Stark), troppo tutto.
    P.s.
    Comunque c'è sempre di peggio ai film della Marvel (Pirati dei Caraibi,Transformers su tutti).

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