mercoledì 28 aprile 2021

The Father- Nulla è come sembra

The Father

di Florian Zeller.

con: Anthony Hopkins, Olivia Colman, Mark Gatiss, Olivia Williams, Imogen Poots, Rufus Sewell, Ayesha Dharker.

Drammatico

Inghilterra, Francia 2020












Qual'è la forma migliore per ritrarre la malattia? Nel caso dell'Alzheimer, Florian Zeller pare non avere dubbi: il modo più efficace per ritrarla è quello di riprendere il tutto dal punto di vista del malato, calarci totalmente nei suoi panni per meglio assimilare e comprendere il caos interiore che essa genera. Con "The Father", l'autore porta in scena una sua piéce (già adattata in un film tv francese nel 2014) e crea un ritratto fosco e intimamente spaventoso, graziato da un cast stratosferico.


Nei 97 minuti di durata assistiamo alla vita quotidiana di Anthony (Anthony Hopkins), malato di Alzheimer, e al suo rapporto con la figlia (Olvia Colman), il genero Paul (Sewell) e con una ragazza incaricata di assisterlo (Imogen Poots) che somiglia alla sua figlia minore.
La malattia distrugge la memoria ed erode la mente. Passato e presente, ricordo ed esperienza si fondono, i loro confini vengono abbattuti, defluendo in un'unica e sola realtà. Le persone cambiano volto ed età a seconda del momento, mentre i luoghi divengono un'unica grande casa tanto familiare quanto estranea.
I toni, appropriati, sono quelli del thriller psicologico, con un protagonista perso in una realtà che non riconosce, ma l'empatia verso Anthony è totale, in quanto vittima di un destino inevitabile.


Si respira un'aria pesante, enfatizzata dall'unità di luogo, quell'appartamento che è quasi una dark room, un luogo della mente chiamato a fare da doppio ad una realtà infranta, i cui pezzi si ricompongono solo nella mente dello spettatore. La regia non cela l'origine teatrale del testo alla base, anzi ne enfatizza a tratti la carica con i totali e al contempo la ingrange tramite movimenti di macchina certosini che si muovono tra gli ambienti, contrapposti ad un montaggio che divide il personaggio principale dai secondari, portandoli quasi su due piani differenti.
Lo spazio scenico diviene anch'esso controparte della percezione alterata del protagonista; l'importanza viene anche cucita addosso alla dicotomia tra dentro e fuori scena: non si sa quale dei personaggi e dei loro doppi farà capolino sulla scena, creando un senso di malessere che viene rincarato ogni volta che qualcuno varca idealmente la soglia della stanza.


Si è chiamati a patire il protagonista e la sua percezione delle cose, la sua impossibilità di discernere il passato dal presente e le persone che gli stanno attorno. E l'empatia colpisce in pieno, anche grazie alle ottime prove degli attori. Anthony Hopkins, è persino inutile scriverlo, concede una performance energica ed empatica, fa vivere il suo personaggio di sguardi persi e tristi, così come di inusitati slanci vitali, marchiandone a fuoco i sentimenti su pellicola. Non da meno in resto del cast, con una Olivia Colman che come al solito divora la scena ed un Rufus Sewell sottilmente efficace.


"The Father" è così un'opera che spiazza, colpisce nel profondo grazie ai toni claustrofobici e alla regia hitchcockiana, uno specchio di una realtà mostruosa perché incredibilmente umana.

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