mercoledì 16 marzo 2022

Cyrano

di Joe Wright.

con: Peter Dinklage, Haley Bennett, Kelvin Harrison Jr., Ben Mendelsohn, Monica Dolan, Bashir Salahuddin, Joshua James, Anjana Vasan, Ruth Sheen.

Drammatico/Musical

Regno Unito, Usa, Canada 2021

















Il potenziale latente di ogni musical è la capacità, propria della musica in generale, di amplificare le emozioni e far loro raggiungere un livello di intensità che la prosa, da sola, a volta è incapace di ottenere. Viceversa, quando la componente musicale in un musical non è all'altezza del testo, può arrivare a depotenziare prepotentemente storia e personaggi, appiattendoli sino alla spersonalizzazione. E' ciò che succede (per fortuna solo in parte) nel "Cyrano" di Joe Wright, autore inglese perennemente alle prese con film in costume e adattamenti letterari che questa volta non traduce su schermo l'orignale testo di Rostand, ma il suo adattamento musicale off-Broadway del 2019 ad opera di Erica Schmidt, riprendendo dal teatro un bravissimo Peter Dinklage, senza però rendere giustizia all'opera originale.


L'adattamento della Schmidt è alquanto "inusuale"; per prima cosa, cassa totalmente la forma in rima per traslare i dialoghi in una prosa totale, il che è anche alquanto inspiegabile visto che la rima baciata avrebbe aiutato la transizione dai dialoghi alle canzoni; strana scelta stilistica a parte, questo adattamento decide di rabbuiare i toni dell'opera originale eliminando i passaggi più umoristici: non ci sono più i battibecchi tra il fornaio aspirante poeta e la più empirica moglie o la gag dell'uomo della luna; la storia si concentra così del tutto sul dramma della relazione a tre tra Cyrano, Rossana e Cristiano, aggiornata agli standard del politicamente corretto, ravvisabili non tanto nella "etnicizzazione" di uno dei protagonisti, quanto nel fatto che ora Cyrano e Rossana non sono più consanguinei e la famosa scena della gara di insulti è anch'essa stata obliata. Scelte discutibili, ma tutto sommato innocue.
Laddove l'adattamento non funziona è, fatalmente, nella sua parte musicale.



Assistere ad un incipit in cui Rossana canta di sognare un principe che le doni il vero amore avvicina mostruosamente questa versione del "Cyrano de Bergerac" ad un film Disney, con la bella principessa, l'aitante principe ed un terzo incomodo brutto ma dal cuore d'oro. Orride reminiscenze a parte, tutte le canzoni sono afflitte dal classico difetto dei musical moderni, ossia la totale mancanza di mordente, sia nelle melodie che nei testi. Nessun pezzo riesce davvero ad emozione, né a coinvolgere e la storia, di conseguenza, arriva persino ad essere schiacciata da un uso del registro musicale che finisce per stemperarne la portata drammatica, anzicché aumentarla. Non è un caso che l'unica canzone davvero riuscita sia la bella "Wherever I fall", confinata, però, ad una scena quasi del tutto incosequenziale per la storia e persino cantata da personaggi secondari.




La regia di Wright non brilla certo per originalità, ma riesce tutto sommato a rendere giustizia alle belle location siciliane e al lavoro degli attori; tant'è che, come sempre, sono sempre questi ultimi a salvare la visione, capitanati da un Peter Dinkalge che torna a cantare dopo gli esordi come frontman di un gruppo musicale negli anni '90 e che dimostra di non aver perso un grammo di talento. Il resto, purtroppo, è pura routine.

2 commenti:

  1. Di questo mi sono sorbito il trailer già un paio di volte al cinema, e non mi ha fatto venire voglia di vederlo. Sommato alla tua recensione, direi che lo salto senza paura!

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    1. Non ti perdi granché, giusto la bella performance di Dinklage ;)

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