venerdì 3 aprile 2015

Exodus- Dei e Re

 Exodus- Gods and Kings

di Ridley Scott

con: Christian Bale, Joel Edgerton, John Turturro, Aaron Paul, Ben Mendelshon, Sigourney Weaver, Ben Kingsley, Maria Valverde.

Usa, Inghilterra, Spagna (2014)

















Il revival del kolossal in costume non ha mai attecchito ad Hollywood; nonostante i forti incassi de "Il Gladiatore" (2000) o "Le Crociate" (2006), la priorità per gli studios sono ancor'oggi i supereoi e le graphic novel; ciò non ha impedito che la produzione di peplum venisse interrotta, come testimonia la presenza di "Exodus", diretta proprio da quel Ridley Scott che sembrava avesse peconizzato un ritorno in auge del "sandalone".
Perchè pur sempre di "sandalone" si tratta: Scott non è Darren Aaronkfsky e la sua rievocazione dell'Esodo non ha nulla a che vedere con i motivi della Fede o con l'esegesi dei Testi Sacri.


Va detto che la mano di Scott qui è più ferma e posata del solito; al bando scene d'azione create con il solo montaggio e inquadrature strette nelle sequenze di massa, "Exodus" è in perfetta antitesi agli scempi visivi de "Il Gladiatore" e "Le Crociate", mostrando scene di battaglia senza tagli veloci né ritmi schizofrenici.
Il ritmo della narrazione è sempre posato, ma talvolta tale scelta si rivela controproducente, arrivando alla piattezza, sinanche alla noia, vanificando ogni volontà di intrattenimento. Lo spettacolo resta così ancorato totalmente alle trovate visive, allo sfarzo di costumi e scenografie, proprio come nella classica tradizione del peplum.


La storia di Mosè viene traslata su schermo senza guizzi né impegno; la lotta interna al personaggio, dilaniato tra un ateismo sentito e il suo ruolo di profeta viene sintetizzato solo mediante qualche scarno dialogo e lasciato totalmente sulle spalle dell'interpretazione di Christian Bale, che con il suo sguardo perso ben impersona lo spaesamento del personaggio; mentre il confronto con il fratello Ramses si affossa fin da subito a causa della caratterizzazione del personaggio, semplicemente sbagliata; l'aver tratteggiato il faraone come un semplice adolescente in cerca di affermazione, un pò come il Commodo di Joaquin Phoenix, non paga poichè non solo affloscia il confronto con la sua presunta "nemesi", ma arriva a distruggerne ogni credibilità. Ancor meno paga la scelta di far impersonare Dio ad un bambino capriccioso ed arrogante: lo spettatore si trova così spiazzato dinanzi ad una schizofrenia totale, dove alle parole del popolo ebraico si contrappone una visione divina a dir poco orrorifica. Scelta che fa sorgere un interrogativo privo di risposta: che questa sia una rilettura agnostica ed iconoclasta della Bibbia?


Inutile porsi domande del genere; "Exodus" è puro cinema di intrattenimento vecchio stile, privo di ambizioni storico-religiose e per questo di contenuto; un'operazione fatta solo per fare cassa, forte della tradizione del cinema in costume e dei nomi coinvolti. Nient'altro.

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