lunedì 13 febbraio 2023

Gli Spiriti dell'Isola

The Banshees of Inisherin

di Martin McDonagh.

con: Colin Farrell, Brendan Gleeson, Kerry Condon, Barry Keoghan, Pat Shortt, Gary Lyndon, Jon Kenny, Sheila Flitton.

Drammatico

Irlanda, Regno Unito, Usa 2022



















Dopo il trionfo di "Tre Manifesti a Ebbing, Missouri", la scelta di dirigere un film anticonvenzionale come "Gli Spiriti dell'Isola" era tutt'altro che scontata; e invece McDonagh spiazza tutti con questa pellicola ermetica, chiusa in sè stessa, ma dal significato lo stesso apparente, che porta in scena un racconto dove la storia lascia il passo alla descrizione, riuscendo ad ammaliare.



1923. Sull'isola di Inisherin, nei presi della costa irlandese, la vita scorre placida e senza alcun fatto rilevante, tanto che l'arrivo del prete la domenica è l'evento più sensazionale. In tale contesto, il pastore Padràic Sùllebhàin (Colin Farell) si ritrova del tutto isolato dopo che il suo amico fraterno Colm (Brendan Gleeson) gli confessa di non voler più aver niente a che fare con lui.
Una storia che in realtà è già accaduta, dove l'incipit potrebbe essere un epilogo; qualcosa è successo nella mente di Colm, una realizzazione che lo ha portato a comprendere come l'amicizia con Padràic non lo porti a nulla; in un impulso egoista, decide quindi di tagliare i ponti, lasciando l'amico più giovane in uno stato di incertezza.




McDonagh si concentra così sulla descrizione di tale status, delineando una serie di rapporti volti a descrivere lo stato mentale depressivo in un contesto storico-geografico a dir poco desolante; una desolazione esteriore che fa il paio con quella interiore.
Sull'isola di Inisherin non c'è davvero nulla e la vita di Padràic (così come quella degli altri personaggi) è caratterizzata da un incolmabile vuoto pneumatico. Non ci sono donne nella sua vita, fatta eccezione per la sorella Siobhàn (Kerry Condon, qui bella e ispirata come non mai), acculturata e dal carattere forte, suo ideale opposto; non ci sono aspirazioni di riscatto alcuno, non c'è l'arte, a differenza della vita di Colm, e non ci sono simpatie politiche, con la guerra civile che si presenta solo sotto forma di echi delle esplosioni dalla terraferma. Ogni sviluppo narrativo viene negato e la vita di Padràic finisce per girare in tondo in un susseguirsi di piccoli-grandi drammi.
Su tutto vige l'ombra della morte, la banshee del titolo, la quale non appare come una giovane e bella fata, bensì come un'anziana strega, un presagio di morte. 
Una morte dalla quale non si può fuggire, la cui azione è già decisa, talvolta persino favorita dalla vittima. Una morte che arriva priva di senso al pari della vita spesa nei verdi prati di un luogo tanto bello quanto incredibilmente distruttivo.




Le vicende di Inisherin altro non sono che una cartina di tornasole di quelle dell'Irlanda tutta. Anch'essa un isola e anch'essa immersa in una natura rigogliosa, dove di punto in bianco le persone si ritrovano nemiche senza alcun effettivo motivo, dove la violenza arriva letteralmente a bussare all'uscio di casa e la morte è del tutto priva di significato. E dove si salva solo chi l'abbandona in cerca di una realizzazione che lì non troverebbe.




McDonagh traccia così un parallelo scontato, ma efficace proprio perché affidato ad un racconto totalmente descrittivo, che poggia sul non detto, sulla caratterizzazione dei personaggi e le interpretazioni degli attori, oltre che su di un'atmosfera sottilmente lugubre, contrappuntata da un umorismo nero sottile e irresistibile. Trova semmai un limite nel poco spazio dedicato alle figure secondarie, a quegli "stupidi" che rendono il luogo inabitabile, ma che fanno capolino solo nei personaggi del poliziotto, della negoziante e del prete, troppo pochi per poter davvero convogliare un senso di idiozia generalizzata e insuperabile, anche a fronte della buona caratterizzazione e dello spazio dato al personaggio di Dominic.



Limite che non impedisce all'autore di riuscire a creare un ritratto accurato e convincente, in una pellicola piccola ma dal grande valore.

1 commento:

  1. Anche tu hai visto la commedia più spumeggiante dell'anno ;-) Scherzi a parte, davvero bello, ho gradito l'atmosfera e l'allegoria, oltre alla prova del cast. Cheers

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