lunedì 13 novembre 2023

The Killer

di David Fincher.

con: Michael Fassbender, Tilda Swinton, Arliss Howard, Charles Parnell, Kerry O'Malley, Sophie Charlotte, Emiliano Pernìa, Gabriel Polanco, Sala Baker, Endre Hules, Monique Ganderton,

Usa 2023















Perché ancora oggi l'impostazione del polar classico (quello alla Melville, per intenderci) continua ad affascinare?
Semplice: perché riesce a portare al centro dell'attenzione di un racconto di genere tutti i difetti del protagonista di turno, criminale o tutore dell'ordine che sia.
Se il noir americano è spesso un racconto morale e il gangster movie una tragedia in abiti più o meno moderni, il polar è lo studio di un personaggio e di tutti suoi limiti interiori; il che, appaiato ad una struttura che ne lascia i sentimenti celati sotto una superficie fredda, se eseguito a regola d'arte riesce ad aumentare il coinvolgimento che storie del genere possono avere.
"The Killer" è in tal senso il più classico polar che si possa immaginare. E con esso, Fincher crea un omaggio praticamente perfetto alla tradizione. Persino troppo perfetto.




Il protagonista, senza nome come norma impone, ha il volto e il corpo di un ritrovato Michael Fassbender, lontano dagli schermi dai tempi del flop di "L'Uomo di Neve", ed è la quintessenza dell'assassino di pietra: non solo glaciale, ma metodico sino all'ossessione, non più un semplice chirurgo dell'omicidio, quanto un vero e proprio burocrate chiamato ad eseguire un lavoro alla perfezione. Esecuzione che per lui è un esercizio fisico misto tra concentrazione assoluta e assoluta astrazione, con una serie di regole ripettue a mo' di mantra che lo portano a non provare la minima empatia per nulla.
Sempre come tradizione vuole, il suo ultimo incarico, pur pianificato nei minimi dettagli, fallisce e lui si ritrova a doversi vendicare dei suoi mandati, oltre che di quei colleghi che, incaricati di ucciderlo, ne hanno invece ferito la compagna.





Con un occhio a Melville e con alcune similitudini di quel "Vendicami" con il quale già Johnnie To dichiarava il suo amore per il modello di riferimento, Fincher adatta l'ominima graphic novel francese in modo certosino e con tutto l'armamentario proprio del suo cinema: atmosfere notturne, anche se questa volta meno opprimenti di quanto ci si possa aspettare, ottima direzione del cast e un uso della messa in scena classico nel midollo.
Il viaggio del killer in cerca di vendetta si fa così studio di un personaggio metodico il cui metodo lo porta al fallimento, che cerca disperatamente di restare freddo anche quando questo suo carattere ha tutti i buoni motivi per cedere e che dovrebbe realizzare i propri limiti, oltre che la sua inconsistenza e incoerenza filosofica, ma non tutto fila liscio.




La realizzazione finale di essere un puro strumento, un membro della massa sfruttata dai potenti, è scontata e per lo spettatore arriva già nei primissimi istanti del film. La collisione con i bersagli, in teoria idealmente opposti del protagonista, è meccanica e non riesce davvero a colpire, come se a Fincher non interessasse davvero questo aspetto del racconto, che sulla carta è invece essenziale per la riuscita della storia.
Sembra invece prediligere il puro omaggio cinefilo, il semplice inanellamento di tutti i luoghi comuni che il genere possa contare. E in "The Killer" c'è davvero tutto, con in più una voce-pensiero che riesce anche a trasmettere il giusto senso di paranoia del protagonista verso uno spettatore che è invece chiamato a restare freddo quanto lui.
La freddezza è da questo punto di vista perfetta e totale: non si riesce davvero ad empatizzare né per l'assassino, nè per le vittime, tantomeno per il giochino referenziale dell'autore. Tutto scorre in maniera precisa, senza vere sbavature, ma anche senza guizzi, rendendo la visione non semplicemente gelida, quanto fatalmente insipida. Se la grandezza dei migliori polar sta nella capacità di coinvolgere nel profondo pur presentando un racconto asciuttissimo, "The Killer" non riesce a raggiungere l'equilibrio necessario e sprofonda irrimediabilmente in una piattezza a tratti esasperante.




Fincher può così davvero andare fiero di aver realizzato un perfetto pensierino al modello di riferimento, ma "The Killer" alla fine non colpisce su nessun piano, restando chiuso nella pura contemplazione di un passato che in confronto appare più apprezzabile al giorno d'oggi.

4 commenti:

  1. Post in rampa di Bara, quindi posso leggerti, in effetti resta sul teorico, ma devo dire che ho gradito, quando regista e protagonista sono così sovrapposti apprezzo. Cheers!

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  2. Godibile questa cosa di rifare Shame ma con pistole e pistoloni anziché solo un pistola col pistolone.

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