mercoledì 29 novembre 2023

When Evil Lurks

Cuando acecha la maldad

di Demiàn Rugna.

con: Ezequiel Rodrìguez, Demiàn Salomòn, Silvina Sabater, Luis Ziembrowski, Marcelo Michinaux, Emilio Vodanovich, Virginia Garòfalo.

Argentina, Usa 2023
















Demiàn Rugna si è fatto un nome tra gli appassionati del cinema horror per essere riuscito a declinare il tema delle possessioni demoniache in maniera originale. Il suo sguardo è crudele e più che ai classici film sugli esorcismi, si rifà a tanto cinema del terrore europeo, dove il gore diventa la coronazione di un orrore strisciante e tangibile. E l'orrore che striscia in "When Evil Lurks" è solo l'apoteosi di questo approccio del tutto personale, che qui giunge a piena maturazione.




Originalità che si sostanzia già nell'ambientazione: nel mondo ritratto, i demoni sono una realtà concreta e da anni flagellano la società, la quale si è adattata a tale situazione; non una semplice metafora sulla Pandemia, quanto, a sua detta, la razionalizzazione della paura del glifosato per le colture e gli effetti negativi che potrebbe comportare.
Un male che si fa malattia, tanto da prendere le forme di un body horror nel quale il corpo del posseduto viene trasfigurato verso il grottesco, con il "marcio" Uriel che diventa una gigantesca pustola infetta sul punto di esplodere. E che, tramite la sua influenza nefasta, contagia qualsiasi cosa gli stia intorno, un'entità deminiaca che si diffonde per via aerea.
In questa specie di post-apocalisse, i fratelli Pedro (Ezequiel Rodrìguez) e Jamie (Demiàn Salomòn) cercano di disfarsi dell'infetto, ma finiscono solo per peggiorare la situazione. 




Un mondo dove le autorità sono imbelli o inesistenti: la Chiesa è collassata, al suo posto è sorta una setta di ammazzademoni (i "Cobra"), poi divenuti agenti statali. Ma lo Stato sembra infischiarsene e dunque sono i singoli a dover fronteggiare l'orrore, cercando per prima cosa di salvaguardare i propri cari.
E Rugna non fa sconti: come nella società sudamericana odierna, le autorità sono inesistenti e il suo diventa un atto d'accusa contro quelle istituzioni che al meglio restano in silenzio dinanzi alla violenza, al peggio contribuiscono a perorarla. E se una visione del genere appare finanche scontata, è quando il suo sguardo si rivolge all'istituzione famigliare che il film diventa davvero dirompente.




La famiglia viene letteralmente fatta a pezzi e i primi ad essere smembrati sono i bambini. La messa in scena non lascia nulla all'immaginazione e mostra in modo diretto infanti trucidati da uomini e belve possedute. E se le immagini di quei corpi martoriati sono a dir poco disturbanti, ancora più spiazzante è quel climax dove i bambini diventano i carnefici, in una ripresa dell'impostazione di quel purtroppo poco ricordato "¿Quién puede matar a un niño?" virata al demoniaco, che riesce davvero a turbare nel profondo.
Il bambino diventa così centro essenziale di tutto l'orrore: vittima inerme e inerte da proteggere, da cui la suspense per la sorte dei figli del protagonista Pedro, ma anche mostro infido, pronto a distruggere qualsiasi cosa incontri nel modo più gratuito. Non per nulla, è con un atto di nascita che la storia giunge al culmine, il preludio ad una nuova vita che significa nuovo male riversato nel mondo.




La visione è quindi tanto affascinante quanto angosciante. La regia riesce perfettamente nell'intento di trasmettere la disperazione dei protagonisti e la loro incontenibile paura, nonché a creare un universo dove la tensione è sempre alta grazie alle regole che lo sostengono: è la paura stessa a generare i mostri, quindi i personaggi non possono mai essere davvero al sicuro. E con loro, anche allo spettatore non viene lasciata tregua. Tanto che, quando la violenza arriva, è liberatoria, segna la fine di un ciclo di tensione, pur preludendo a quello successivo.




La cattiveria estrema rende così "When Evil Lurks" una visione sconvolgente e ammaliante. Tanto che, pur al netto di una recitazione talvolta blanda, un secondo atto troppo lento e dialoghi a volte troppo didascalici, lo si può davvero definire come il miglior horror dell'anno. Con buona pace del pur riuscito "Talk to Me".

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