mercoledì 6 dicembre 2017

Assassinio sull'Orient Express

Murder on the Orient Express

di Kenneth Branagh.

con: Kenneth Branagh, Willem Dafoe, Johnny Depp, Michelle Pfeifer, Daisy Ridley, Penelope Cruz, Judi Dench, Leslie Odom Jr., Josh Gad, Derek Jacobi.

Giallo

Usa, Malta 2017















Rielaborare in chiave modernissima il classico; il cinema di Kenneth Branagh si è sempre basato su tale imperativo, sin dai suoi esordi con il bellissimo "Enrico V", adattamento dell'opera di Shakespeare che altro non era se non un remake della sua più celebre incarnazione, quella diretta da Laurence Olivier nel 1944; un "gioco" postmodernista e divertito, quello che porta avanti ogni volta, ma sempre e comunque rispettoso delle radici dei testi originali. E sebbene negli ultimi anni sembrava che il buon Kenneth avesse deciso di dedicarsi ad opere più impersonali, come il "Thor" di Kevin Feige o il fallimentare reboot su Jack Ryan, ora torna in un certo senso alle origini, dirigendo un nuovo adattamento del più celebre tra i gialli di Agatha Christie, operazione decisamente più nelle corde.




Il testo originale della Christie rappresenta già di per sè stesso una piccola variazione sul canone da lei stesso tracciato; non tanto per la costruzione della storia, il classico "whodunnit", quanto per le implicazioni che la trama e la caratterizzazione dei personaggi portano con sè; per la prima volta, più importante del "chi" ha ucciso è il "perchè", le ragioni che hanno spinto qualcuno a freddare il sinistro ed antipatico Ratchet (Johnny Depp) durante il viaggio sul famoso convoglio ferroviario. Domanda che porterà persino il precisino Poirot (Branagh) ad interrogarsi su sè stesso e le sue convinzioni.




L'idea di interpretare l'iconico detective in prima persona riesce a donare a questa nuova declinazione un tocco di originalità in più; non più basso e grassoccio, rotondo investigatore chic e snob, Poirot, sempre ossessionato dalla perfezione estetica, ha ora più fascino e carisma.
Il suo diviene un viaggio che ne destruttura tic e personalità: la realizzazione di quanto la natura umana possa essere fragile e, in senso lato, perversa ne distrugge la visione perfezionista e lo porta ad esorcizzare i suoi stessi vezzi, quel disturbo ossessivo-compulsivo che lo spinge alla costante ricerca dell'equilibrio nelle cose, dalle più piccole (le uova per colazione, che devono essere identiche al millimetro per forma e dimensioni) alle più importanti (le "crepe" nella perfezione dei luoghi divenuti scene del crimine, imput per la sua capacità investigativa).




L'originalità effettiva va ricercata però non nell'interprete protagonista, nè nella scelta del cast all star (ripresa in realtà dall'adattamento diretto da Sidney Lumet nel 1974, dove comparivano, tra gli altri, Albert Finney, Sean Connery, Vanessa Redgrave ed Ingrid Bergman), quanto nella messa in scena, al solito per Branagh virtuosistica.
Gli spazi stretti del treno vengono sezioni da una macchina da presa libera, che si diverte a girare attorno ad i personaggi con inquadrature a piombo, a camminare negli stretti corridoi dei vagoni come un passeggero fantasma, ad indugiare sui loro volti con inquadrature plastiche, talvolta pittoriche (l' "ultima cena" di Da Vinci ripresa un pò ridicolmente nel finale).




Con un controllo totale, Branagh riesce così a ridare grinta ad un plot oramai logoro, benchè ancora apprezzabile; questo nuovo adattamento riesce ad incantare e a stupire, merito della mano del grande attore e regista nordirlandese.

2 commenti:

  1. Bellissima recensione.

    Personalmente l'unico difetto che sento di dare al film è quello di essere troppo incentrato su Poirot, lasciando in un angolo i personaggi secondari e storia principale.

    Per il resto è un film che diverte e intriga (sopratutto per baffi sontuosi di Branagh).

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