di James Gunn.
con: Idris Elba, Margot Robbie, John Cena, Viola Davis, Daniela Melchior, Jai Courtney, Joel Kinnaman, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, David Dastmalchian, Sylvester Stallone, Alice Braga, Mayling Ng, Pete Davidson, Taika Waititi.
Azione/Commedia
Usa 2021
Scritto maluccio, girato alla bene e meglio e montato decisamente male; eppure, cinque anni fa, "Suicide Squad" non solo si rivelò quel successo commerciale che alla DC/Warner tanto serviva, ma riuscì persino ad imporsi nella memoria collettiva, trasformando la sexy Harley Quinn di Margot Robbie in una piccola icona pop. Inutile dire che un seguito era d'obbligo, ma forse nessuno si sarebbe aspettato un film come "Missione Suicida". Merito di un James Gunn che, libero dalle restrizioni del PG e del family friendly, riesce a sfogare quella sua vena distruttiva che teneva a bada dai tempi di "Super", confezionando una action comedy sboccata, sottilmente cattiva ed eccessiva, per questo maledettamente divertente.
Per la prima volta vediamo su grande schermo la repubblica del Corto Maltese, nominata già nel primo "Batman"; creata da Frank Miller in omaggio a Hugo Pratt, quest'isola del pacifico è l'ideale doppio di qualsiasi paese sudamericano, con tanto di rivoluzione annessa. La Task Force X è così chiamata ad insabbiare il coinvolgimento americano nello sviluppo del misterioso "Progetto Starfish" all'indomani di un colpo di stato che ha portato un regime antiamericano al potere; le cose, naturalmente, prenderanno subito una piega insapettata.
I riferimenti nella storia di fondo sono immediatamente chiari, ossia gli action di guerra degli anni '70 e '80. La Task Force X diviene l'ennesima ensamble di duri da sacrificare, i quali, come da copione, decideranno di fare "la cosa giusta" a missione inoltrata. Ma a Gunn questa volta non interessano più di tanto i personaggi. Il neo-incluso Bloodsport di Idris Elba, su tutti, altro non è che un sostituto del Deadshot di Will Smith, uscito dal progetto una volta chiarito che si sarebbe trattato di un film vietato ai minori, tanto che il suo conflitto risiede nel rapporto con la figlia problematica. Harley Quinn è una forza della natura che distrugge tutto quello che incontra e non ha un'evoluzione caratteriale vera e propria, restando la donna forte vista in "Birds of Prey"; l'arco caratteriale viene riservato al solo personaggio di Polka-Dot Man, vera sorpresa del film: villain di quart'ordine, creato quasi per scherzo, nelle mani di Gunn il personaggio viene riplasmato nella serietà più assoluta e anche grazie alla performance di David Dastmalchian riesce davvero a imporsi per empatia e simpatia. Empatia data anche al King Shark versione "puccettosa" di Sylvester Stallone e alla Ratcatcher di Daniela Melchior, figlia surrogata in cerca dell'approvazione paterna. E una menzione speciale merita John Cena, che con il suo Peacemaker si diverte un mondo a fare a gara con gli altri maschi alfa a chi ha la pistola più grossa.
A Gunn, come detto, interessano i meccanismi della commedia e dell'azione. La prima è quasi ineccepibile, con i morti ammazzati che fioccano fin dal prologo, vera missione suicida che apre il film e massacra mezzo cast per il puro ludibrio del pubblico, in un concerto di splatter grottesco e azione concitata fin oltre l'iperbole, raggiungendo vette di demenzialità degne della Troma, ma dove il tutto viene condotto con una mano fermissima, attenta ai dettagli e alla coreografia.
La commedia viene cucita sulle situazioni paradossali e sugli sviamenti dello script, a partire dall'introduzione di personaggi che diverranno semplice carne da macello e dalla forza demenziale di alcuni tra i più folle del roaster DC, tra i quali va menzionato almeno il T.D.K. di Nathan Fillion, controparte burlesca del serissimo Polka-Dot Man.
Nello script e nell'esecuzione, Gunn non sbaglia il ritmo né delle scene, nè dell'intero film, lasciando che ogni sequenza abbia il suo respiro, regalando il giusto spazio a battute e azione e dimostrando un gusto per il gran finale in linea con i dettami del comic-movie, ma decisamente più spettacolare e calzante rispetto ad altre pellicole del filone.
"The Suicide Squad" riesce così laddove il suo predecessore falliva, imponendosi come una commedia demenziale folle e follemente divertente, un trip in un mondo demenziale che sembra davvero il risultato di uno script della Troma realizzato con un budget adeguato.
Nessun commento:
Posta un commento