lunedì 16 settembre 2024

Love Lies Bleeding

di Rose Glass.

con: Kristen Stewart, Katy O'Brian, Ed Harris,  Dave Franco, Jena Malone, Anna Baryshnikov, Eldon Jones, Orion Carrington, Matthew Blood-Smyth, Keith Jardine.

Thriller/Noir

Usa, Regno Unito 2024

















Amore e morte nel profondo degli Usa. Un amore passionale, puro, incondizionato, eppure immerso in un mondo sporco e lordo di sangue. Love Lies Bleeding è essenzialmente questo, il che è paradossale se si pensa che si è cercato di venderlo come il classico film sulle problematiche della comunità LGBTQ+ quando l'omosessualità delle protagoniste resta praticamente sempre in secondo piano (se non in terzo) e non viene neanche descritta come problematica per chi sta loro intorno. Dopotutto, Rose Glass aveva già fatto intendere con il suo esordio Saint Maud di non essere una cineasta più di tanto interessata alle mode, quanto di essere un'autrice dotata di un proprio stile e di una propria poetica, le quali, pur avendo dei numi tutelari riconoscibili, concedono alle sue opere una forma di identità.



















Sud degli Stati Uniti, 1989. Lou (Kristen Stewart) lavora nella palestra locale, ma è figlia di Lou Sr. (Ed Harris), gangster coinvolto nel contrabbando di armi con il Messico. Sua sorella Beth (Jena Malone) è poi sposata con il viscido JJ (Dave Franco), che la abusa quotidianamente. Gli equilibri di questa comunità sbandata vengono ulteriormente scossi dall'arrivo di Jackie (Katy O'Brian), bellissima body-builder che cerca di sbarcare il lunario.



Due donne forti coinvolte in una incandescente passione, Lou e Jackie sono un mix tra Thelma & Louise e Sailor e Lula, due anime gemelle il cui idillio è compromesso dal ciclo della violenza; una violenza endemica, che affligge un'intera comunità e che ha diverse forme.
La prima, più disturbante, è quella coniugale, la violenza immotivata di un marito che gratuitamente riduce una moglie in fin di vita. La seconda, meno esplicita, è quella di un patriarca mafioso che tiene in pugno una comunità sottomettendo persino l'amata figlia e eliminando chiunque vi si opponga.
Una violenza che cinge ineluttabile tutti i personaggi, siano essi vittime o carnefici: le due amanti non riusciranno mai davvero a sfuggirne, ma anche la vittima per eccellenza Beth alla fine compatirà quella figura mostruosa che per anni ne ha reso l'esistenza miserevole.
La passione prende le forme non solo delle incandescenti scene di sesso, ma anche della fisicità scultorea di Katy O'Brian, dei suoi muscoli sudati che si flettono nello sforzo ginnico. Uno sforzo rivolto alla salvezza, alla fuga da un destino di sangue che sembra segnato e inevitabile, che viene sostituito con un sogno verso la California, come da tradizione terra dei sogni.














La Glass guarda a questo pugno di personaggi con distacco, ne dipinge il cammino in modo visionario e volutamente freddo; il colore rosso non sottolinea la passione ma il pericolo e il cielo stellato che letteralmente li opprime non offre salvezza se non nelle fantasie deliranti. Con la conseguenza che tutti i personaggi hanno una loro tridimensionalità non restando ancorati agli stereotipi di ruolo, partendo dalle due protagoniste: Lou ha il sangue freddo che solo un passato di violenza può dare, mentre Jackie alterne una furia omicida incontenibile ad una fragilità insostenibile. Persino il maschio alfa, che Ed Harris si diverte a dipingere come una sorta di hippie sanguinario, ha un'indole morale più forte di quanto si possa credere in storie simili. Il risultato è un racconto tanto visionario quanto sfaccettato dove nessuno è quello che sembra, dove nessuno è davvero innocente e chi è davvero finisce inevitabilmente con il diventare vittima della loro furia, spesso per caso o convenienza, come solo la migliore tradizione del noi americano sa raccontare.



















Love Lies Bleeding riesce così nell'intento di dipingere in modo forte e credibile un gruppo di personaggi maledetti in una storia fosca e infuocata. Un thriller che potrebbe essere definito "vecchia scuola" per come non si fa scrupoli ad usare un registro cinico, ma al contempo visionario e cattivo.

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