domenica 24 giugno 2018

Jurassic World- Il Regno Distrutto

Jurassic World: Fallen Kingdom

di J.A. Bayona.

con: Chris Pratt, Bryce Dallas Howard, Jeff Goldblum, Justice Smith, Geraldine Chaplin, B.D. Wong, Rafe Spall, Daniella Pineda, James Cromwell, Toby Jones.

Avventura/Fantastico

Usa 2018















Quel coacervo di idiozia gratuita di "Jurassic World" incassò, appena tre anni fa, oltre un miliardo di dollari al botteghino mondiale; inevitabile è dunque un sequel, che arriva puntuale nel medesimo slot estivo del predecessore, con un cambio di regia quasi all'ultimo momento e, paradossalmente, ambizioni ribassate: più piccolo ma anche meno ridicolo; il che, fino ad un certo punto, è un bene.




Perchè se in "Jurassic World" c'era un intero, gigantesco, parco a tema pieno di sauri, ne "Il Regno Distrutto" la maggior parte dei lucertoloni viene eliminata circa a metà film e, di conseguenza, il setting cambia dall'isola centroamericana ad  una magione con annesso laboratorio biogenetico.
Ambientazione piccola, che impedisce di utilizzare gli espedienti classici del cinema di intrattenimento per creare spettacolo: niente più esplosioni o corse a rotta di collo, presenti solo nella prima metà del film. Tutto viene confinato in spazi stretti, quasi claustrofobici, per cercare una forma di originalità; il che a tratti funziona, come nella scena del t-rex ingabbiato.



Bayona, chiamato a sostituire Colin Treverrow, si affida più alla tensione che alla distruzione, riuscendo a creare un che di originale: ben eseguite sono le sequenze di terrore, come la caccia finale, reminiscente di quella del primo "Jurassic Park"; la tensione, di conseguenza, non manca, anche se la risoluzione delle singole scene è sempre, ovviamente, prevedibile.
Nella sua piccolezza, "Il Regno Distrutto" trova così una dimensione che gli permette di sperimentare qualcosa di nuovo nella serie; peccato che, come al solito, trama e personaggi siano inesistenti.




I personaggi di Pratt e della Howard sono messi in mezzo ad una storiella pretestuosa al solo fine di avere un punto di vista conosciuto; le new entries sono tutte rigorosamente stereotipate, compreso il cattivo di turno, al solito interessato solo al profitto e privo di qualsivoglia valore. Sparita è ogni traccia di presunta morale, con il quesito sull'effettiva sacralità della vita dei redivivi dinosauri usato meramente come pretesto narrativo. E non aggiunge nulla l'inclusione della tematica della clonazione umana, messa lì giusto giusto per cercare di dare un pizzico di sapore in più al tutto.



"Il Regno Distrutto" è così un blockbuster mediocre, ma non disprezzabile: intrattiene bene o male a dovere per tutta la sua durata, nonostante qualche inutile lungaggine. Non ha pretese spettacolari che non vanno oltre il puro thrilling, nè falsi moralismi per cercare di darsi un tono. E' pura aurea mediocritas applicata al cinema di intrattenimento: piccolo, privo di mordente ed ambizioni vere, ma per una volta non scemo; il che lo rende automaticamente migliore del primo "Jurassic World".

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