sabato 23 giugno 2018

Obbligo o Verità

Truth or Dare

di Jeff  Wadlow.

con: Lucy Hale, Violett Beane, Tyler Posey, London Liboiron, Nolan Gerard Funk, Sam Lerner.

Horror

Usa 2018















La Blumhouse è riuscita ad imporsi in una decina d'anni come la principale casa di produzione horror americana, il cui catalogo ora può vantare persino il nuovo capitolo della serie di "Halloween". Ed il trend che oggi va per la maggiore è quello del "gimmick horror", dove l'orrore scaturisce non da una leggenda, da un assassino o da un mostro, bensì da un rituale che gli incauti protagonisti ripetono nel corso del film. Basti pensare al sesso di "It Follows", motore di tutti gli eventi distruttivi, o alla tavola di "Ouja".
"Obbligo o Verità" rientra in pieno in tale categoria, proponendo una variante mortale del celebre giochino; ma una gimmick, da sola, non basta a fare un buon film.



L'idea alla base aveva certo del potenziale, basti vedere le capacità catartiche che un gioco simile aveva nel capolavoro di Fassbinder "Roulette Cinese"; nel film Blumhouse, invece, i segreti che i protagonisti celano sono di quanto più convenzionale possibile, classiche storie di gelosie e tradimenti trite e ritrite. Non c'è vera cattiveria nello svelarli, nè, in generale, in una storiella pretestuosa priva di mordente, che riesce ad essere banale persino in un finale teoricamente apocalittico.



In cabina di regia troviamo il Jeff Wadlow di "Kick Ass 2", che torna al genere anni dopo "Cry Wolf" e non prende nessun rischio: tutto il film è piatto, gli spaventi cuciti addosso ai jump-scare, veri e finti che siano, e solo pochi movimenti di macchina dimostrano il carattere del regista; per il resto calma piatta e tensione latitante.




Tant'è che 100 minuti di durata sono anche troppi per un horroretto poco riuscito, le cui pretese si esauriscono nella sola premessa.

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