di Sam Peckinpah.
con: Randolph Scott, John McCrea, Mariette Hartley, Ron Star, R.G. Armstrong, L.Q. Jones, Warren Oates.
Western/Crepuscolare
Usa 1962
---CONTIENE SPOILER---
L'esordio con "The Deadly Companions" servì a Peckinpah. alla fin fine, unicamente a dimostrare la sua capacità di dirigere un lungometraggio. Appena un anno dopo, tuttavia, eccolo tornare sugli schermi con "Sfida nell'Alta Sierra", un piccolo western dove riesce a condensare, in neanche 90 minuti, tutta la sua poetica: prima ancora che nei capolavori "Il Mucchio Selvaggio" e "Pat Garrett & Billy the Kid" è qui che il grande autore comincia a riflettere sulla fine del mito del west, sulla mancanza di valori e su di un'amicizia votata alla tragedia.
Lo sfondo è quello di una California più simile a quella degli spaghetti western che ai classici americani, un paesaggio aspro e brullo, dove il vecchio Steve Judd (McCrea) ritrova l'amico Gil Westrum (Scott), proponendogli un lavoro: 10 dollari al giorno per scortare un carico d'oro; ai due si unisce il giovane scavezzacollo Heck Longtree (Starr), il quale, lungo la strada per il sito minerario, si innamora della bella Elsa (Mariette Hartley).
Una storia lineare, quella intessuta, una semplice andata e ritorno dal picco della sierra, dove però nulla andrà come preventivato. E dove nulla è quello che sembra.
Prima fra tutti, la caratterizzazione dei personaggi. Judd e Westrum sono due pistoleri oramai sul viale del tramonto: gli anni d'oro sono oramai alle spalle e le imprese eroiche rivivono solo nei lunghi dialoghi sul tempo perduto che i due snocciolano durante il tragitto.
Judd è un uomo tutto d'un pezzo, ancora ancorato al codice d'onore cavalleresco del vecchio west; per lui la missione ha la priorità, non vuole grane, nè ha altri desideri al di là della buona paga. Westrum d'altro canto è un'immagine ad egli speculare: lo incontriamo ad una fiera dove vende le leggende del west per pochi soldi, in una parodia di ciò che era in passato; laddove Judd ha un carattere granitico, che resta saldo per tutta la durata dell'avventura, Westrum parte come un buono per poi rivelarsi un traditore, pronto a derubare il compagno di mille avventure di punto in bianco.
In mezzo ai due grandi vecchi, ci sono i giovani. Heck è una versione non svezzata dei due anziani pistoleri, ancora vigoroso e pronto a cacciarsi nei guai. Un giovane che non conosce alcun codice d'onore, ma che finisce per impararlo a suon di sganassoni da parte dei compagni; laddove Westrum ha un arco decostruttivo, che lo porta a perdere il valore dell'onestà, Heck ne ha uno costruttivo, grazie al quale diviene idealista al pari di Judd.
Elsa è invece la donna da proteggere, nata e cresciuta dentro un sistema di valori di stampo puritano, del tutto lontana dalle brutture del selvaggio west, che scopre a sue spese; una ragazza volitiva, in cerca di libertà, ma al contempo troppo naif per poter sopravvivere da sola in un ambiente dove la sopraffazione del più debole è un imperativo.
Un "male" che viene incarnato dai luridi fratelli Hammond (tra cui spiccano L.Q. Jones ed un giovane Warren Oates), veri e propri selvaggi che non conoscono alcuna forma di rispetto, nemmeno quello della sacralità del talamo nuziale. Il conflitto viene così innescato dallo scontro tra un trio di uomini che ha ancora dei valori ed un pugno di desperados la cui vita fatta di avidità e sporcizia ha ridotto ad animali parasenzienti.
Scontro che prende le forme di un'esecuzione, uguale a quella che chiuderà "Il Mucchio Selvaggio" anche se in scala ridotta; non c'è più posto per gli eroi in un mondo oramai popolato da belve affamate d'oro: il pistolero tutto d'un pezzo Judd deve così morire, lasciare spazio ad una coppia di giovani che forse hanno imparato a rispettare i valori d'un tempo e ad un amico che, grazie al suo sacrificio, li ha riscoperti.
Se le tematiche che ne faranno grande il cinema sono già tutte presenti, lo stile di Peckinpah è ancora un pò acerbo, ancorato al classicismo del western americano, dove solo gli splendidi movimenti di crane restituiscono una forma di modernità. "Sfida nell'Alta Sierra" è così un film a metà tra il classico ed il crepuscolare, una perla struggente e ancora oggi interessante sulla fine di un mondo e dei suoi eroi.
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