venerdì 16 febbraio 2018

La Forma dell'Acqua- The Shape of Water

The Shape of Water

di Guillermo Del Toro.

con: Sally Hawkins, Doug Jones, Michael Shannon, Octavia Spencer, Richard Jenkins, Michael Stuhlbarg.

Drammatico/Fantastico

Usa 2017















Un ritorno alle origini, per Del Toro, che con "La Forma dell'Acqua" si riprende le atmosfere e alla cadenza narrativa del premiatissimo "Il Labirinto del Fauno". "La Forma dell'Acqua", di fatto, rappresenta non solo una ritrovata ispirazione dopo il pessimo "Crimson Peak" ed il più commerciale "Pacific Rim", ma anche la riscoperta di quel mix di verosomiglianza storica ed elemento fantastico che lo avvicina a quel realismo magico forse tanto agognato.




Una storia che è pura favola e che comincia come tale, ma si chiude come una poesia. La storia di Eliza e del suo amore "impossibile" per quella Creatura della Laguna Nera rapita dal suo habitat naturale; due esseri diversi per sesso e specie, ma accomunati dalla mancanza di parola, la cui relazione è basata su sguardi e piccoli gesti, su di una comprensione data da un'attrazione quasi scontata, quella dei diversi.
E diversi sono anche coloro i quali circondano questi due innamorati: dall'artista omosessuale Giles all'afroamericana Zelda, passando per la spia Hoffstettler. Persino il cattivissimo Strickland altri non è se non un outsider, un civile che lotta per essere accettato tra i ranghi dell'esercito.




Il mondo in cui questi personaggi si muovono è quello crudele dell'America della Guerra Fredda, sospesa in un limbo ideale dove confluiscono tutti gli avvenimenti che hanno forgiato quel decennio (alla televisione si vedono prima gli scontri a Detroit, ma poi si ascolta il discorso di Kennedy sull'installazione dei missili a Cuba); un mondo dove l'intolleranza e la paura del diverso (il "rosso" così come il nero) regnano sovrani e che Del Toro dipinge in modo onirico per estremizzarne gli attributi sia negativi che positivi. Atmosfera ricercata nelle scenografie e nella fotografia espressiva di Dan Lausten, che finisce per sottolineare in modo squisito anche i passaggi più poetici.





C'è l'eco di tanto cinema americano classico, di quei musical degli anni '30 e '40 che idealizzavano il sentimento amoroso, dove l'emozione sgorgava a fiumi ed era irrefrenabile come l'acqua che avvolge ogni scena. E che, in uno spettacolo moderno, prende le forme sia della citazione, che della carnalità spinta, sia erotica che violenta. Ne consegue un tono vivido, sanguigno che dona ancora più carattere ad una narrazione già di per sè stessa riuscita.




Se la narrazione convince, lo fa di meno il narrato. Del Toro, in sostanza, crea una favola sulla diversità e sulla necessità dell'amore, ma cade vittima della trappola dell'ovvietà; davvero prevedibile lo svolgimento di una storia dove tutti i personaggi sono archetipici, il cui destino è scolpito nella roccia, intuibile sin dal primo momento.
Mancanza di originalità che fa naufragare in parte la visione, rendendo "La Forma dell'Acqua" un'opera che va sentita più che seguita.

1 commento:

  1. Un bellissimo film, con una bella morale dietro. In altre mani avrebbe finito per scontentare tutti, invece Del Toro è riuscito a gestire ottimamente le varie componenti del film.

    Poi la scena del Musical farebbe scogliere il cuore anche al più cinico e stronzo dei Strickland.

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