martedì 25 ottobre 2022

Terrifier 2

di Damien Leone.

con: David Howard Thornton, Laruen LaVera, Eliott Fullam, Amelie McLain, Sarah Voigt, Samantha Scaffidi, Felissa Rose, Katie Maguire, Griffin Santopietro, Casey Hartnett, Kailey Hyman, Jenna Kanell.

Horror/Slasher/Gore

Usa 2022














"Un film talmente spaventoso e disturbante che il pubblico vomitava in sala, ci sono state svenimenti e persino fughe". E' dai tempi de "L'Esorcista" che si sentono notizie del genere e da ultimo persino "Men" è stato venduto come "pellicola talmente spaventosa da essere insostenibile"; ovviamente sono esagerazioni, soprattutto nel caso della "cosa" di Alex Garland, ma affermazioni del genere forse non sono troppo esagerate per la creatura di Damien Leone, quel "Terrifier 2" che sta riscuotendo un successo inusuale per un horror splatter nel 2022, soprattutto laddove si tiene conto che vuole essere solo questo, ossia gloriosa serie B.
E pensare che fino a qualche tempo fa un'acclamazione del genere sarebbe sembrata inusuale: sia Leone che il suo boogeyman, quel "Art il Clown" che forse merita davvero di essere annoverato tra le migliori maschere del genere, hanno dovuto faticare non poco per affermarsi all'attenzione del pubblico e persino per "meritare" la distribuzione in sala.


Leone nasce infatti come effettista e addetto al make-up. Inizia a dirigere qualche corto a partire dal 2008 e già ora porta in scena i massacri di Art: "Terrifier" è il suo secondo corto e qui troviamo il clown/mimo demoniaco per la prima volta su schermo, interpretato da Mike Giannelli. Ottenuto un buon riscontro, nel 2013 lo incorpora nell'antologia "All Hallow's Eve", suo primo lungometraggio, dalla struttura episodica, ma non ottiene il riscontro sperato. Dopo aver diretto "Frankenstein vs. the Mummy", vero e proprio schiaffo alle ambizioni del "Dark Universe" made in Universal, il giovane autore decide di ritornare alle origini e di dedicare un lungometraggio alla sua creatura più celebre. "Terrifier", inteso come lungometraggio, esce nel 2016 e questa volta sotto il trucco del clown c'è David Howard Thornton, che ne amplifica i manierismi; ed il successo non manca, imponendosi come un piccolo cult grazie all'atmosfera cupa e ad un gusto per il gore che riesce davvero a spiccare. Tanto che persino "All Hallow's Eve" viene in parte ridistribuito con il titolo "Terrifier Origins", ottenendo un riscontro più positivo. Il che permette a Leone di trovare un buon budget e un accordo distributivo per il sequel. Che arriva puntuale quest'anno, surclassando ogni possibile aspettativa: 2 ore e 18 minuti di slasher talmente gore che al confronto gli exploit horror di Joe D'Amato sembrano opera di un Alejandro Amenàbar esangue.


"Terrifier 2" è uno slasher tout court, che riprende praticamente tutti i topoi del filone senza volerli svecchiare, anzi elevandoli ad uno status semi-mitologico. Si comincia con uno dei meno abusati: il sequel inizia all'indomani della fine del primo film, con Art che si risveglia sul tavolo dell'obitorio e fa a pezzi il coroner. Si va avanti di un anno: mentre la final girl del primo film, Victoria (Samantha Scaffidi), rimasta orribilmente sfigurata, fa i conti con i postumi del trauma da sopravvissuta, incontriamo la bellissima adolescente Sienna (Lauren LaVera), da poco rimasta orfana, i cui sketch del defunto padre sembrano ritrarre le vittime di Art e lo stesso clown...
E' proprio la correlazione tra final girl e mostro ad essere il vero punto di interesse nella storia di "Terrifier 2". Quella che di solito è una vestale angelica chiamata a distruggere il maligno prende ora le forme carnali di una ragazza bellissima e sexy, riscrivendo in parte l'archetipo che la vuole virginale e casta. Ma, ancora di più, qui diviene una valchiria angelica, una guerriera chiamata letteralmente a combattere quel male in Terra che, in sua assenza, trionferebbe.


La tematica dell'unione paterna viene invece tirata in ballo, ma mai davvero sviluppata. Da una lato Sienna e suo fratello Jonathan scoprono il lascito del padre, ma non è chiaro se questi abbia semplicemente avuto delle visioni del futuro o se le sue fantasie si siano concretizzate nella realtà. Allo stesso modo, anche Art ha ora una piccola compagna, una bambina sua ex vittima divenuta piccola pagliaccetta diabolica che ne accompagna i massacri, ma questa loro unione serve solo a creare un'altra machera horror, anch'essa decisamente riuscita e gustosa, ma che non aggiunge davvero nulla alla storia.
A Leone interessa più che altro scioccare usando un tasso di violenza estremo. Sin dalla prima scena non c'è il minimo contegno nel ritrarre il gusto sadico di Art, con corpi sventrati in bella vista, arti strappati e occhi cavati. Il culmine lo si raggiunge nella letterale distruzione di Allie, la quale viene smontata pezzo per pezzo sino a divenire un vero e proprio "zombie vivente". E Leone riesce nell'impresa non facile di non far scadere mai il tono nel parossistico: la violenza è sempre feroce e disturbante, non importa per quanto esplicita ed esagerata, ogni coltellata fa male tanto al personaggio quanto a chi osserva. E un altro plauso fa fatto ai suo ottimi SFX, davvero notevoli per una pellicola low-budget.



Pur se al suo quarto lungometraggio, Leone dimostra di avere uno stile ancora acerbo; le incertezze nel montaggio (da lui curato in prima persona) non mancano, tanto che una sfrondatura delle singole scene avrebbe certo giovato al ritmo, non per nulla 138 minuti sono fin troppi per uno slasher gore; d'altro canto, la fotografia rozza del fido George Steuber, che pur potrebbe essere sintomo di poca esperienza, riesce invece ben a convogliare l'atmosfera malata e sinistra che si vuole intessere, rivelandosi una scelta azzeccata.
Incertezze che però vengono validamente controbilanciate dalla passione: non si può non amare un filmmaker che sa quello che vuole e soprattutto che sa quello che il suo pubblico vuole da lui e non si vergogna di soddisfare nel migliore dei modi. E la cui indole cinefila è sottile, ma forte, con il gustoso cameo di Felissa Rose, l'indimenticabile Angela del primo "Sleepaway Camp".



Con la sua irrefrenabile carica gore e la sua volontà di intrattenere pura e semplice, "Terrifier 2" non è certo un horror per tutti, ma chi apprezza pellicole senza fronzoli, né ambizioni troppo alte troverà certamente un prodotto di ottima caratura.

2 commenti:

  1. Un po' imbarazzante dirtelo, ma siamo usciti tutti e due vestiti uguali oggi, da Art il clown ;-) Scherzi a parte, il primo era più cattivo e per certi versi spiazzante, questo è uno Slasher più canonico però che bellezza, mi sento già pronto per il terzo capitolo ;-) Cheers

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