lunedì 24 ottobre 2022

Black Adam

di Jaume Collet-Serra

con: Dwayne Johnson, Bodhi Sabongui, Pierce Brosnan, Sarah Shahi, Aldis Hodge, Marwan Kenzari, Quintessa Swindell, Noah Centineo, Viola Davis.

Fantastico/Azione

Usa 2022












Portare su schermo uno dei villain più amati dell'universo DC è stato, al solito, non facile. Tutto comincia una decina e più di anni fa, quando il DCEU non era neanche in fase embrionale. Dwayne "The Rock" Johnson viene contattato dalla Warner per prendere parte ad un possibile adattamento di Capitan Marvel e lui, con una mossa simpatica e in parte inedita, indice un sondaggio tra i fan su quale personaggio interpretare tra l'eroe e la sua nemesi più famosa, il tiranno del Kandhaq Teth-Adam, detto "Black Adam"; a spuntarla è quest'ultimo ed il wrestler più famoso del cinema diventa il volto ufficiale del nemico numero uno dell'Umano più Potente della Terra. Se non fosse che il film resta in un limbo produttivo infinito: ultimato lo script, si da precedenza ai personaggi più famosi e all'eroe, che arriva su schermo nel 2019; scartata l'idea di un film sulla Justice Society, Black Adam finisce persino sulla lista di possibili personaggi per "The Suicide Squad", ma viene eliminato da James Gunn, forse per evitare di avere nel gruppo un superuomo inarrestabile.
Si arriva così al 2022 e "Black Adam" arriva in sala con lo stesso script delle origini e all'indomai del cambio di vertici alla Warner che ha scosso tutta la concezione del DCEU. Fortunatamente, il suo esordio al cinema è tutto sommato gradevole, benché poco originale.


Apparso per la prima volta nel 1945, Black Adam è figlio di C.C.Beck e nasce come nemesi della famiglia Marvel, una sorta di versione distorta e cattiva di Shazam e affini, utile per dar loro un cattivo alla loro portata. Ma con gli anni il personaggio si evolve sino a diventare una sorta di anti-eroe, un uomo dotato di poteri divini al pari di Billy Batson, ma che ha vissuto in catene e che ha deciso di ribellarsi e divenire un sovrano tirannico, ma mai davvero crudele, al pari del Sinestro di Lanterna Verde.
Su grande schermo, Teth-Adam ritiene la caratterizzazione originaria, la quale viene però in parte virata verso l'archetipo dell'eroe riluttante. Risvegliatosi dalla prigionia impostagli dal Consiglio dei Maghi, Adam si ritrova in una patria nuovamente sottomessa, questa volta dei mercenari dell' Intergang; la sua attività attrae l'attenzione di Amanda Waller (sempre interpretata con piglio luciferino da Viola Davis), la quale gli mette alle costole la Justice Society, guidata da Hawkman (Aldis Hodge) e dal Dr. Fate (Pierce Brosnan).
La tematica è ovvia, ossia una pernacchia al colonialismo americano del Medio Oriente: benché il Kandhaq non esista, non è difficile vederci un doppio dell'Afghanistan o dell'Iraq, con tanto di protettore "oscuro" inviso alle autorità a stelle e strisce e la Justice Society come una sorta di Suicide Squad "ufficiale", una  "polizia del mondo" utile a portare avanti gli interessi americani. E come sempre i limiti del concetto di universo condiviso si fanno avanti prepotenti e ci si chiede dove fossero questi supereroi quando le orde di Darkseid invadevano la Terra...



Ma a The Rock e soprattutto a Jaume Collett-Serra non interessa far riflettere su nulla, quanto gasare il pubblico. Ecco quindi il "cattivo" Black Adam emergere dalle ombre friggendo il primo avversario che si trova davanti, staccando un braccio al secondo e infilando una granata in bocca ad un terzo, per poi passare quasi tutto il film a falciare chiunque gli capiti a tiro. La tematica della necessità dell'uccisione delle minacce e dell'ipocrisia di quegli eroi che credono di poter combattere il male rimanendo immacolati viene anche tirata in ballo, ma subito messa da parte in favore dell'azione: non c'è vera oscurità in un film dove il protagonista è un ex schiavo in lotta per proteggere il proprio popolo, solo tanto divertimento. Il che non è affatto un problema.




Serra fa letteralmente a gara con Zack Snyder per chi fa il ralenty più tamarro. Snyder fa un'epica testosteronica con colori sgargianti a sei fotogrammi al secondo? Serra imbastisce un prologo nell'Età del Bronzo dai colori spenti a quattro fotogrammi al secondo. Snyder fa una scena di sesso sulle note di Leonard Cohen? Serra risponde con un massacro sulle note dei Rolling Stones. E se nell'MCU le scene d'azione sono centellinate neanche fossero la risorsa più scarsa al mondo, Serra imbastisce un ottovolante fatto praticamente di sola azione, con sequenze di sparatorie e botte da orbi che si rincorrono per praticamente tutta la durata, intercalate da un umorismo spicciolo ma mai stupido, persino quando si permette di parodizzare il mitologico triello de "Il Buono, il Brutto, il Cattivo".
Tanto che la trama altro non è se non un conclamato collante tra le trovate; e non stupisce che sia stata scritta almeno dieci anni fa, tra una spalla bambinesca che alla fine salva la situazione e una spalla comica irritante, quell'Atom Smasher che potrebbe fare a gara con il Flash di Joss Whedon per chi ha meno neuroni. Non che a nessuno degli autori importi davvero: i colpi di scena sono intuibili sin dall'inizio e quello relativo alla vera identità del protagonista viene rivelato persino nel trailer!




Alla fine, "Black Adam" è solo un pop-corn movie senza vere pretese. E va bene così: 130 minuti di azione non-stop e umorismo ben calibrato, nella più classica formula del film supereroistico moderno. Nulla di eccezionale, ma tutto fila liscio e non tedia praticamente mai.

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