venerdì 21 ottobre 2022

Ring 2

Ringu 2

di Hideo Nakata.

con: Miki Nakatani, Hitomi Sato, Kyoko Fukada, Yurei Yanagi, Rikiya Otaka, Rie Ino'o, Nanako Matsushima, Fumiyo Kohinata, Kenijiro Ishimaru, Masako, Hiroyuki Sanada.

Horror

Giappone 1999












Il fiasco sonante di "Rasen" non ha impedito alla serie di "Ringu" di continuare; piuttosto che gettare la spugna, i produttori hanno optato per una soluzione all'epoca inedita, ossia creare un nuovo sequel che si sostituisse al primo; e laddove quest'ultimo era l'adattamento del seguito cartaceo del romanzo originale, il nuovo film, ribattezzato "Ringu 2", avrebbe continuato la storia del film, restando ancorato alla mitologia filmica e scartando tutti quegli elemeti non filtrati su schermo. Tornano così Hiroshi Takahashi alla sceneggiatura e Hideo Nakata alla regia per quello che è tutt'oggi il sequel ufficiale del cult del 1999.



Come "Rasen", anche "Ringu 2" inizia laddove il primo film finiva, ma questa volta al centro della narrazione c'è inizialmente il giornalista Okazaki (Yurei Yanagi), collega di Reiko (Nanako Matsushima), nonché nuovamente Mai Takano (interpretata per la terza volta da Miki Nakatani), i quali si trovano a dover investigare gli eventi che hanno portato alla morte di Ryuji (Hiroyuki Sanada) e alla scomparsa di Reiko e del figlio Yoichi (Rikiya Otaka).




Laddove "Rasen" cercava di spiegare scientificamente il funzionamento della maledizione e virava i toni verso la fantascienza apocalittica, "Ringu 2" si pone nel mezzo tra il razionale e l'irrazionale, cercando di investigare il paranormale con metodo scientifico (similmente a quanto accadeva ne "L'Esorcista 2- L'Eretico"), ma senza voler mai davvero approdare ad una forma di razionalizzazione dell'ignoto. Questa avrebbe infatti infranto ogni forma di suggestione ed è quindi giusto che continui ad esistere una cifra irrazionale all'interno degli eventi, un che di "non spiegato" che li renda affascinanti, con la conseguenza, tuttavia, che così la storia finisce per essere mal sviluppata: la maledizione di Sadako trova una forma di razionalizzazione quando si afferma che ad uccidere è la sua volontà trasmessa per il tramite della VHS e impressa su di essa a causa dei poteri psichici della ragazza, ma il fatto che anche Yoichi e la giovane Kanae sviluppino anch'essi dei poteri e inavvertitamente, per il solo fatto di essere venuti in contatto con il video, non trova giustificazione alcuna all'interno degli eventi.
Un paradosso puro è che questa commistione di pregio e difetto garantisca lo stesso una forma di interesse, come quando si questiona cosa sia davvero l'Aldilà, cosa siano i fantasmi e quando si fa ricorso al simbolo dell'acqua come tramite tra i due mondi.


Nakata tiene bene la narrazione, riesce sempre a catturare l'attenzione anche quando non gioca con la tensione. La scelta di usare anche qui le visioni dei personaggi come intercalare agli eventi funziona meglio che in "Rasen" perché direttamente collegata alla storia e il fascino dato dalla declinazione del racconto regge bene.
In generale, "Ringu 2" è un sequel riuscito, che però aggiunge poco o nulla al passato. Meglio di "Rasen", ma nulla di davvero memorabile.

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