di Takashi Miike.
con: Sakurako Konishi, Masataka Kubota, Nao Omori, Takahiro Miura, Becky, Jun Murakami, Shota Sometani.
Yakuza-Eiga/Drammatico
Giappone 2019
E' dai tempi di "Harakiri", del 2011, che Takashi Miike sembra prigioniero di una spirale di mediocrità; la sua filmografia recente, oltre ad avere una densità quantitativa decisamente inferiore rispetto al passato, non presenta titoli davvero memorabili; basti pensare al malriuscito "Yakuza Apocalypse" o alla piatta trasposizione di "Diamond is Unbreakable"; se si escludono i soli "Il Canone del Male", "L'Immortale" e "As the Gods Will", si può parlare davvero di un periodo di magra per il grande filmmaker nipponico.
Periodo che per fortuna sembra essere giunto al termine: con "First Love" Miike azzecca un divertente e riuscito ritorno alle origini, allo Yakuza-Eiga che ha tanto frequentato nel corso della sua lunga carriera e che dimostra nuovamente di saper padroneggiare alla perfezione.
Un racconto yakuza che si mischia con il melodramma romantico, quello di "First Love", dove un gruppo di individui finisce per incontrarsi e scontrarsi sino alle estreme conseguenze. Primi fra tutti, i due giovani "innamorati": Monica (Sakurako Konishi), nome da strada di una giovane ragazza costretta a prostituirsi, e Leo (Masataka Kubota), giovane pugile di belle speranze a cui è stato disgraziatamente diagnosticato un tumore al cervello. Oltre loro, un circolo di assassini e corrotti capitanati da Kase (Shota Sometani), yakuza doppiogiochista che ordisce un piano assieme allo sbirro corrotto Otomo (Nao Omori, che torna a lavorare con Miike a quasi 20 anni di distanza dal cultissimo "Ichi the Killer") per derubare Yasu e Julie (Takahiro Miura e Becky), aguzzini di Monica e affiliati al suo stesso clan.
Un pugno di vite che si incontrano e si scontrano durante 24 ore nelle quali tutto è possibile; non c'è un destino preciso a guidarne le azioni, anzi chi pretende di leggere il futuro, come il chiromante da strada incontrato da Leo, finisce solo per sbagliare. A tirare le fila dei personaggi sembra essere il solo caso, che fa incontrare per pura coincidenza Monica e Leo, che disfà il piano, teoricamente perfetto, di Kase, che salva da morte certa Julie affinché si vendichi e che alla fine riunisce tutti sotto lo stesso tetto per un massacro risolutivo.
Una lotta disperata per la sopravvivenza, dove tutti i giocatori finiscono nel tritacarne della violenza e dove a scamparla sono solo i più fortunati. Le uniche forze salvifiche sembrano essere l'onore e l'amore, dove quest'ultimo è però anche motore di distruzione, con la vendetta di Julie, la quale viene trasfigurata in un personaggio caricaturale, quasi un mostro da slasher movie assetato di sangue.
Lotta dalla quale chi sopravvive ritorna alla piena vita, rinasce come una persona nuova, più forte e integra di prima, pronta a riassaporare quella vita che in precedenza sembrava stesse perdendo.
Miike controlla alla perfezione il racconto, sa quando andare per il sottile e quando premere l'acceleratore del grottesco; parte dal dramma umano e dall'intrigo mafioso per poi impennare verso l'horror e lo spatter, caricando quest'ultimo, come al solito, fino all'estremo, sfociando nel parossistico più incontrollabile ma mai davvero gratuito, proprio come aveva sempre fatto in passato. E, come in "Big Bang Love- Juvenile A" e "Happiness of the Katakuris", inserisce una sequenza animata altrimenti "impossibile", aumentando il tasso di spettacolarità del racconto.
"First Love", al pari del fato dei suoi personaggi, finisce così per rappresentare un ritorno alla piena forma per Miike, un racconto dove sobrietà ed esagerazione sono perfettamente dosati, efficace e estremamente divertente.
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