lunedì 13 luglio 2020

The Old Guard

di Gina Prince-Bythewood.

con: Charlize Theron, Kiki Layne, Matthias Schoenaerts, Luca Marinelli, Chiwetel Ejiofor, Marwan Kenzari, Harry Melling, Van Veronica Ngo.

Azione/Fantastico

Usa 2020















Dispiace davvero quando una pellicola spreca invano il suo potenziale e "The Old Guard" spreca totalmente ogni suo possibile aspetto positivo. Non che non fosse affetta da un'endemica derivatività: Glen Rucka, sceneggiatore e autore della graphic novel omonima da cui il film è tratto, ha esplicitato più volte il suo debito di ispirazione verso l'ormai mitologico "Highlander" e, di fatto, la storia ben potrebbe essere ambientata in quell'universo narrativo. Ma laddove il prototipo è coinvolgente, veloce, romantico, epico e contraddistinto da una messa in scena ancora oggi modernissima, la copia è un piatto e noioso prodotto di routine che, appunto, spreca tutte le sue potenzialità.



La storia è presto detta: Andy (Theron), Booker (Matthias Schoenaerts), Nicky (Marinelli) e Joe (Kenzari) sono un gruppo di guerrieri immortali e mercenari, che attraversano le ere e i continenti abbracciando le cause che ritengono giuste. Sulle loro tracce si mette una corporazione farmaceutica che vuole sfruttarne i poteri, mentre una nuova immortale, Nile (Layne), fa la sua comparsa.




Una storia che già su carta era piatta: ennesima corporation del male contro eroi duri e puri; lo script non fa nulla per ravvivarla, a parte introdurre i canonici flashback esplicativi, straordinariamente parchi, però, sia nella narrazione che nella messa in scena, e introdurre, tra l'altro nel II atto, un punto di vista "vergine" sui fatti che però non aggiunge né fascino, né stupore.
Le potenzialità date dal concetto di immortalità vengono sprecate: il romanticismo è ridotto all'osso e tutto cucito addosso ai personaggi di Joe e Nicky, amanti dai tempi delle Crociate, quando erano nemici giurati. L'esistenzialismo fa capolino in timidi dialoghi scambiati tra Andy e Nile, più frasi fatte che vere riflessioni. Dell'epica, cosa peggiore, non c'è la minima traccia.




Se lo script è risaputo, la regia non fa nulla per valorizzarlo, adagiandosi su di una direzione piattissima, con scene d'azione girate senza guizzi né inventiva e sessioni dialogiche sfibranti. Su tutto aleggia una fortissima coltre di noia, con un ritmo perennemente sbagliato e troppo lento per un una pellicola che vorrebbe essere di genere, ma che alla prova dei fatti è un ibrido folle tra melodramma freddo e action abborracciato.




Tanto che alla fin fine, l'unico spunto di vero interesse in tutto il film è dato dalla partecipazione di Luca Marinelli, che si dimostra credibile anche nei panni dell'eroe d'azione, motivo in più per tesserne le lodi. Per il resto, "The Old Guard" è solo un dimenticabile sfoggio di finto talento e occasioni sprecate.

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