1928 - 2020
Forse è stato davvero lui il miglior compositore della Storia del Cinema. Di sicuro, le note di Morricone sono causa imprescindibile della riuscita dei capolavori di Sergio Leone; e quando collaborava con autori che non costruivano le immagini sulla musica, i suoi temi riuscivano lo stesso a dare un tocco in più a pellicole memorabili. Memorabili proprio come le sue note.
"Per un Pugno di Dollari" (1964) di Sergio Leone
Prima collaborazione con Leone; Morricone crea il celebre tema del fischio, che diviene parte integrante dell'epica dello Spaghetti Western.
"I Pugni in Tasca" (1965) di Marco Bellocchio
Sonorità oniriche, quasi astratte, per la colonna sonora dello spiazzante esordio di Marco Bellocchio.
"Uccellacci e Uccellini" (1966) di Pier Paolo Pasolini
Per la favola beffarda di Pasolini, Morricone compone una colonna sonora sincopata, ritmata su sonorità moderne, quasi rock.
"Il Buono, il Brutto, il Cattivo" (1966) di Sergio Leone
Si potrebbe citare il celeberrimo tema principale o anche l'altrettanto mitica partitura del "triello", ma "L'Estasi dell'Oro" resta il punto più spettacolare di una colonna sonora incredibile.
"Faccia a Faccia" (1967) di Sergio Sollima.
Percussioni e synth per il bel tema dello spaghetti western di Sollima.
"Diabolik" (1968) di Mario Bava.
Scoppiettante partitura pop per il bel cinefumetto di Mario Bava, con sonorità alla moda e di tendenza, tipiche della fine degli anni '60.
"Il Grande Silenzio" (1968) di Sergio Corbucci
Un partitura sottilmente elegiaca per l'anti-spaghetti western di Corbucci, reso prezioso anche grazie alle note di Morricone.
"C'Era una volta il West" (1968) di Sergio Leone.
Sarebbe facile elogiare il tema principale, potente e magnifico; ma il carattere di Morricore è palese anche nella scanzonata partitura per Cheyenne, semplice e simpatica, quasi in antitesi con il resto dello score.
"Il Clan dei Siciliani" (1969) di Henri Verneuil.
Un tema dalla sonorità quasi sfrontata e palesemente ammiccante, che cala un velo di stile sul turpe polar di culto.
"Queimada" (1969) di Gillo Pontecorvo.
Partitura cupa e dalla cadenza funebre per incorniciare i corsi e ricorsi storici portati in scena da Pontecorvo in una pellicola da riscoprire.
"Indagine su di un Cittadino al di sopra di ogni sospetto" (1970) di Elio Petri.
Archi striduli e scacciapensieri siculi per enfatizzare il risvolto grottesco dello spietato racconto di Elio Petri.
"L'Uccello dalle Piume di Cristallo" (1970) di Dario Argento.
Canto onirico, sottilmente inquietante, che si sposa alla perfezione con le ipnotiche immagini del primo Argento.
"Gott mit Uns- Dio è con Noi" (1970) di Giuliano Montaldo.
Melanconica e sottilmente drammatica orchestrazione per il dramma di guerra di Montaldo.
"Città Violenta" (1970) di Sergio Sollima.
Vaghe reminiscenze western in una partitura solida e coinvolgente creata per il western metropolitano di Sollima.
"Sacco e Vanzetti" (1971) di Giuliano Montaldo.
Assieme a Joan Baez, Morricone crea una ballata commovente, ma al contempo rabbiosa.
"La Classe Operaia va in Paradiso" (1971) di Elio Petri.
Cadenze marziali per il disilluso atto d'accusa di una generazione.
"Giù la Testa" (1971) di Ennio Morricone.
La rivoluzione secondo Sergio Leone, magnificamente costruita su una partitura al contempo epica e intimista.
"Novecento" (1976) di Bernardo Bertolucci.
Per l'epica "sinistrorsa" di Bertolucci, Morricone compone una colonna sonora dai toni terreni, quasi musica da camera applicata all'incedere della Storia.
"I Giorni del Cielo" (1978)
Per il melodramma di Malick, Morricone compone uno score che sembra essere più vicino all'intimità dei personaggi che alle immagini spettacolari, creando un contrasto quasi estatico.
"La Cosa" (1982) di John Carpenter.
Adagiandosi perfettamente sulle immagini di Carpenter e ispirandosi, probabilmente, alle sue precedenti partiture, Morricone confeziona uno score minimale e carico di tensione.
"C'Era una volta in America" (1984) di Sergio Leone.
Capolavoro nel capolavoro. Morricone esalta l'epica e il sentimento questa volta assieme, con note elegiache e strazianti.
"Mission" (1986) di Roland Joffé.
Per il gioiello dimenticato di Joffé, Morricone crea uno score lirico che si sposa alla perfezione con l'ambientazione sudamericana e con la tematica della fede.
"The Untouchebles- Gli Intoccabili" (1987) di Brian De Palma.
Perfettamente in linea con lo stile narrativo di De Palma, Morricone firma uno score eccessivo e sopra le righe, perfetta forma estetizzata della sonorità dei vecchi polizieschi americani.
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