venerdì 27 dicembre 2024

Silent Night- Il Silenzio della Vendetta

Silent Night

di John Woo.

con: Joel Kinnaman, Kid Cudi, Catalina Sandina Moreno, Harold Torres, Yoko Hamamura, Valeria Santaella, Vinny O'Brien.

Azione/Noir

Usa, Messico 2023


















La disastrosa esperienza hollywoodiana di John Woo è stata emblematica per come ha segnato il declino della sua carriera e, soprattutto, per come ha rappresentato il paradigma di quanto sarebbe successo ad altri suoi colleghi della celebre "diaspora hongkonghese", come Ringo Lam e Tsui Hark. Arrivato da Hong Kong dopo essere stato acclamato come un autore geniale, che fondeva il cinema di arti marziali virandolo all'action moderno con il polar francese, finisce per dirigere giusto un film nel quale ha piena libertà creativa (Senza Tregua, tra i migliori exploit di Van Damme), per poi vedere il suo stile appiattirsi in nome dell'omologazione imposta per andare incontro ai presunti gusti di un pubblico che secondo gli executives non avrebbe gradito film d'azione troppo stilizzati... mentre nei cinema impazzava Matrix, ossia il più grande tra i figli diretti della suo cinema.
Woo lascia l'America nel 2003 dopo il disastroso esito di Paycheck, quello che non solo rappresenta il suo peggior film, ma anche il peggior film del peggior periodo della sua carriera. Tornato in patria, si ritaglia il ruolo di produttore per la serie di film di Detective Dee e soprattutto dirige il magnifico La Battaglia dei Tre Regni, che prova come non abbia davvero perso quello smalto che lo aveva reso il padre dell'action moderno.
Nulla avrebbe fatto presagire un suo ritorno negli States, eppure nel 2023 ecco arrivare Silent Night- Il Silenzio della Vendetta (e quest'anno il tanto rimandato remake di The Killer), basato su di uno script figlio del revival dell'action "a là John Woo post- John Wick" che Woo dirige in modo certosino. E sebbene sia lontano dai fasti del suo cinema migliore, questo piccolo action, stilizzato già nelle premesse, riesce bene o male a mantenere tutte le sue promesse.



Il giorno della Vigilia di Natale, il piccolo Taylor viene ucciso da un proiettile vagante, esploso durante uno scontro tra gang. Suo padre Brian (Joel Kinnaman) cerca immediatamente di punire i colpevoli, ma viene linciato e perde l'uso delle corde vocali. Dopo un anno di riabilitazione e ormai perso del tunnel dell'odio, Brian dichiara guerra ai responsabili, con l'aiuto del detective Vassell (Kid Cudi).




Un revenge movie semplicissimo, dalla premessa chiara e cristallina, ossia quella di un uomo che privato degli affetti diventa una macchina da guerra. Assolutamente nulla di nuovo, dunque, anche se il protagonista più che sul classico giustiziere della notte di Charles Bronson è ricalcato più che altro sul Punitore di Garth Ennis, perso com'è in una sete di sangue ossessiva e impossibile da contenere. Ovviamente ciò che rende Silent Night interessante è l'esecuzione, a partire da uno script che bandisce i dialoghi in modo quasi totale.




Tolto qualche inserto, il mutismo del protagonista si estende a tutti i personaggi e tutto il film si muove solo grazie alle immagini, benché talvolta si faccia ricorso a scritte, come quelle degli SMS. Le azioni finiscono per parlare e in un action ciò è essenziale; e questo anche se dopo la serie di film di John Wick, va ribadito, una premessa del genere non garantisce un'effettiva forma di originalità, visto che già lì il protagonista si esprimeva essenzialmente a colpi di proiettili.
Silent Night di fatto non è poi così memorabile come si potrebbe pensare. Il vero interesse della premessa non sta nel fatto che il film non abbia dialoghi, quanto in quello che a portarlo in scena sarebbe stato un maestro del cinema "massimalista" come Woo: la semplicità della premessa giustapposta ad una messa in scena roboante rappresentava il vero motivo di interesse di tutto il film.




Da questo punto di vista, Woo tutto sommato riesce a mantenere le promesse, come detto, riuscendo altresì a creare un'opera del tutto coerente con i "melodrammi d'azione" che lo resero celebre quasi quattro decadi or sono. Il dolore del protagonista e la sua lotta disperata per ritrovare la serenità infranta riescono a rifulgere anche grazie alla solida interpretazione del sempre affidabile Joel Kinnaman, mentre l'azione di certo non delude, essendo condotta a dovere, dimostrazione di come, anche ad età avanzata, il buon Woo di certo non voglia lavorare di meno rispetto al passato.
Ciò che impedisce a Silent Night di essere davvero memorabile è la mancanza di un pezzo forte, di una sequenza davvero eccezionale, di un momento nel quale possa davvero avere un'identità singolare che lo renda a suo modo dissimile dai molti action moderni.



Così com'è, tutto il film è sicuramente una prova più che dignitosa da parte di un autore che ha ancora grinta da vendere, ma non ha, purtroppo, quel quid che, se ci fosse stato, avrebbe potuto tramutarlo in un exploit degno di essere ricordato. Tenendo conto di come Woo aveva lasciato Hollywood, va detto che poteva andare molto peggio.

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