martedì 31 dicembre 2024

Gremlins 2- La Nuova Stirpe

Gremlins 2- The New Batch

di Joe Dante.

con: Zach Galligan, Phoebe Cates, Robert Prosky, Dick Miller, John Glover, Christopher Lee, Robert Picardo, Haviland Morris, Jackie Joseph, Gedde Watanabe, Keye Luke, Kathleen Freeman, Don Stanton, Dan Stanton, Hulk Hogan.

Usa 1990













Il successo, immediato e globale, del primo Gremlins permise a Joe Dante di entrare nella fase più remunerativa e feconda della sua carriera. 
I progetti per un seguito, ovviamente, furono avviati dalla Warner già all'indomani dell'uscita, ma né Dante, tantomeno Spielberg volevano creare un nuovo film sui mostriciattoli verdi che fosse una semplice fotocopia del primo. Lo studio, dal canto suo, capì subito come i loro nomi fossero essenziali per la riuscita e per la vendibilità del film e sospese il progetto fino a che regista e produttore non avessero accettato.
Accettazione che arriva solo alla fine degli anni '80 e per un motivo anche alquanto brutto, ossia il cocente flop che (purtroppo) The Burbs si era rivelato. Dante fu così costretto ad accettare l'incarico per potersi dimostrare nuovamente come un artigiano affidabile e poter proseguire la sua carriera con progetti personali (cosa che sarebbe poi avvenuta con lo splendido Matinee).
Fortunatamente, sia la Warner che Spielberg gli diedero carta bianca: non importava il tono o il contenuto del film, quanto che ci fossero i gremlin e che fosse vendibile al pubblico. Cinismo che si rivelò come una benedizione: con un grosso budget e la più piena libertà creativa possibile, Dante diede sfogo a tutta la sua carica artistica per creare un seguito come davvero non se ne erano e non se ne sarebbero mai più visti.


In cosa consiste il valore di Gremlins 2? Semplice: nel suo essere l'esatto opposto del primo. Nel corso degli anni è stato lo stesso Dante ad ammettere come l'idea alla sua base fosse quella di scimmiottare il primo film, tanto che a tratti l'effetto parodia è avvertibile, soprattutto nella scena in cui Phoebe Cates cerca di recitare un nuovo monologo traumatizzante, ma viene interrotta da Zach Galligan che le dice come non ci sia tempo per certe cose, disinnescando quella che sarebbe stata la fotocopia della celebre scena.
Gremlins 2 è quindi una parodia? Non proprio. E', più precisamente, la scena del pub del primo film espansa a circa due ore, ossia un lungo sketch dei Looney Toons dove non esistono regole, dove la storia procede per piccole vignette e dove quello che conta è solo il divertimento estremo, sorretto da una vena creativa che sembra inesauribile. E', in pratica, una sorta di Hellzappopin' (pellicola molto amata dall'autore, difatti) con i gremlin al posto del gruppo di commedianti.



Riferimento che si palesa anche nella scelta dell'unità di tempo e luogo. Un tempo e un luogo che permettono al buon Dante anche di sfogare la sua anarchia politica, ossia i pieni anni '80 (benché il film giunga alla fine del decennio) e il grattacielo del magnante Clump, sorta di fusione tra Donald Trump (dal quale il personaggio prende la verve machista e il ciuffo ribelle) e Ted Turner (da cui prende la mania per il greenwashing e per il politicamente corretto). Il fatto poi che Dante decida di far scendere questo tycoon dalla sua torre d'avorio che sovrasta le nuvole e fargli compiere un arco narrativo che si completa con una sua redenzione, è la prova del suo valore come narratore oltre che come semplice filmmaker. Questo perché, al di là di tutto, sarebbe stato sin troppo facile usare Clump come macchietta in un film che è pura anarchia.



Anarchia è appunto la giusta espressione per definire Gremlins 2. Un'anarchia votata alla distruzione divertita di tutto e di tutti, uno sberleffo totalizzante che non fa prigionieri, né ha remore alcuna, avendo come unico limite il buon senso prima ancora che il buon gusto. Il che non le impedisce ovviamente di essere acida, come quando Dante porta in scena uno sketch nel quale i suoi gremlin aggrediscono Leonard Maltin, famoso critico cinematografico dell'epoca che aveva stroncato il primo film (e che dimostra la sua sportività prestandosi pienamente allo sberleffo, cose davvero di altri tempi). E di tutte le piccole e grandi vignette che compongono il film, è davvero difficile scegliere le più riuscite in un marasma di idee e trovati che sembra davvero non avere fine.
Si potrebbe citare quella del gremlin alato, che fugge dal labotorio creando il simbolo di Batman, riferimento al fatto che Dante fosse tra le prime scelte per dirigerne il film; o il gremlin ragno, la cui scena madre sembra davvero uscita da un film dell'orrore o da un film d'avventura degli anni '60. O il mitico "gremlin intelligente", sorta di Egon Spengler dei mostrini che strappa un risata anche solo con la sua parlantina forbita. E che dire del bellissimo inserto metarefenziale nel quale i mostriciattoli prendono in ostaggio la sala di proiezione per gustarsi Biancaneve e i Sette Nani, con tanto di Hulk Hogan chiamato ad intervenire per riportarli all'ordine?
In Gremlins 2 tutto è possibile e per due ore lo spettatore è chiamato semplicemente a divertirsi.



Anarchia e volontà parodistica che tuttavia non appiattiscono la narrazione sui binari del puro sberleffo. Già lo story-arc di Clump è indicativo della voglia di Dante di creare qualcosa di più, ma tale volontà si esplicita anche nella costruzione degli altri personaggi. 
Billy e Kate ora sono due adulti veri e proprio che si sono lasciati inglobare dalla metropoli, alle prese con un lavoro snervante che non li valorizza (sorge nuovamente l'indole liberal dell'autore) e con una piccola crisi relazionale dovuta alle ingerenze della volitiva manager Marla, perfetta incarnazione delle nevrosi e dell'arrivismo yuppie. Ancora più calzante è la sottotrama su Grandpa Fred, interpretato dal celebre caratterista Robert Prosky, sorta di Nonno Munster ridotto a presentare b-movie da accatto (alla tv è possibile ammirare alcune inquadrature del trashssimo Octaman, memorabile solo per la bruttezza e per rappresentare l'ultima apparizione della compianta Pier Angeli), il quale cerca di rivitalizzare la sua carriera improvvisandosi reporter dei disastrosi e spassosi eventi. E va citata anche il ruolo del mitologico Christopher Lee nei panni dello scienziato pazzo, inserto dedicato ai pericoli della scienza fuori controllo e degli orrori che può generare (benché qui vengono comunque tutti virati alla commedia).



Ovviamente Gremlins 2 è per prima cosa divertimento senza freni e da questo punto di vista si può solo applaudire alla verve di Dante e soci nel costruire questo tornado di gag memorabili, situazioni brillanti, sfottò allo stesso mondo del film (celeberrima è anche la scena nella quale il gruppo della sicurezza inizia a ridere delle regole dei mogwai), il tutto condotto con un senso del ritmo a dir poco sensazionale.
Un gioiello di sequel che, fatalmente, all'epoca della sua uscita non fu affatto apprezzato: a fronte di un budget di circa 50 milioni di dollari, finisce per incassarne poco più di 40 in tutto il mondo. Il pubblico che aveva amato la cupa dolcezza del primo si è ritrovato letteralmente spaesato dinanzi alla natura folle del seguito e stranamente neanche gli spettatori più piccoli sembra lo abbiano particolarmente apprezzato.
Ad oggi, Gremlins 2 è fortunatamente stato riscoperto praticamente da tutti ed ha raggiunto lo status di cult che merita. Un trionfo per Dante, autore il quale purtroppo non ha più potuto esprimersi a tali livelli.

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