venerdì 24 gennaio 2020

Storia di un Matrimonio

Marriage Story.

di Noah Baumbach.

con: Scarlett Johansson, Adam Driver, Azhi Robertson, Wallace Shawn, Laura Dern, Ray Liotta, Kyler Bornheimer, Alan Alda.

Usa, Inghilterra 2019















In un'ideale premiazione per i cineasti più sopravvalutati degli ultimi due decenni, Noah Baumbach avrebbe quantomeno una menzione d'onore. Fautore e fondatore del movimento mumblecore, Baumbach è un artista in grado di dirigere attori, ma del tutto incapace di distaccarsi dai propri punti di riferimento artistici, i quali vengono riciclati sino allo sfinimento, nella costante ricerca di uno stile personale, che finisce, paradossalmente, per essere pedissequo sfoggio di cultura cinefila.
"Storia di un Matrimonio" da questo punto di vista non fa eccezione, ma riesce perlomeno ad avere una genuina carica romantica che gli permette di coinvolgere; anche grazie alle superbe performance di Scarlett Johansson e Adam Driver.



Baumbach crea i personaggi di Charlie e Nicole prendendo (ovviamente) spunto dalla sua biografia: lui è un regista teatrale ambizioso e dotato, lei un attrice che ha avuto un buon exploit ad Hollywood, ma che ha deciso di seguire il marito a New York, sacrificando la carriera per la famiglia. Il rapporto tra i due si incrina, senza un motivo apparente, il che li porterà a scontrarsi frontalmente con le proprie e altrui mancanze.
Nel ritrarre la crisi umana e matrimoniale dei due protagonisti, la messa in scena si fa reminiscente della lezione di Godard: come in "Fino all'Ultimo Respiro" e "Il Disprezzo", anche Baumbach segue con il proprio sguardo le interazioni dei due personaggi, lasciando gli attori perennemente al centro della scena. Gli incontri, gli scontri, le carezze e gli urli divengono protagonisti assoluti della narrazione e la regia riesce sempre a prendere il meglio senza quasi mai scadere nel patetico (mossa che molti finti-autori italiani dovrebbero appuntarsi).




Charlie e Nicole sono, in senso lato, l'immagine speculare l'uno dell'altra: entrambi talentuosi, entrambi ancora affascinati e in un certo senso legati al proprio partner, eppure lontani a causa di piccole incomprensioni. Due anime gemelle che potrebbero ancora unirsi, ma che elementi esterni continuano a tenere lontano. A cominciare dal figlio, vero e proprio oggetto di contesa nella battaglia legale che segue alla separazione, il quale, paradossalmente, non sembra curarsi affatto dell'amore dei genitori. Continuando, ovviamente, con gli avvocati, superbamente interpretati da un'altra ottima coppia, Ray Liotta e Laura Dern, mai troppo lodati anche loro, i quali incarnano il lato più distruttivo e antipatico della separazione, due veri e propri sciacalli pronti a cibarsi della carcassa dell'avversario.




La separazione diviene così una lotta per affermarsi sul partner, sotto la quale brucia ancora la fiamma di una passione mai sopita o passata e pronta a riesplodere; se non fosse, appunto, per la rotta di collisione che entrambi si ostinano a seguire.
Baumbach, oltre a rifarsi ai classici della Nouvelle Vague, innaffia di citazioni colte lo script, scadendo talvolta nel pretenzioso (davvero troppo compiaciuta è la querelle sul costume di David Bowie), ma sa sempre quando tagliare una scena, lasciando ogni esagerazione fuori campo; eccezion fatta per la scena del taglierino, davvero fuori luogo.




Inappuntabili sono invece le prove dei due protagonisti, che infondono di vera vita i due personaggi e non si tirano indietro davanti a nulla, divorando ogni scena con la loro magnetica presenza.
A conti fatti, "Storia di un Matrimonio" è un ottimo film d'attori, dove la regia è messa quasi esclusivamente a loro servizio e, per questo, risulta riuscito e coinvolgente.

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