domenica 14 ottobre 2018

Zombi 2

di Lucio Fulci.

con: Tisa Farrow, Ian McCulloch, Richard Johnson, Al Cliver, Auretta Gay, Olga Karlatos.

Horror/Splatter

Italia 1979


















Se già con gli exploit del "giallo" Fulci si era confermato come un artista poliedrico e solido, con l'ingresso nel cinema horror il terrorista dei generi si sarebbe guadagnato un nuovo epiteto, quello di "Godfather of Gore"; il suo lavoro sul registro orrorifico è stato a dir poco seminale e, benchè in (minima) parte influenzato da alcune intuizioni argentiane, ha una sua identità forte e solida, che si disvela sin dal suo esordio nel "genere", "Zombi 2".



Correva l'anno 1978 e il "Zombi" del duo Romero/Argento sbancava i botteghini di mezzo mondo, imponendosi come un nuovo classico del cinema dell'orrore. Un successo che sarebbe stato ben presto cavalcato anche da altri.
Fabrizio De Angelis era infatti all'epoca un produttore ancora nuovo nel campo, ma che aveva le idee chiare: usare il cinema di genere per avere grossi introiti con budget relativamente modesti; ed il film di Romero era in tal senso un calco perfetto da ricopiare: un film prodotto con pochi capitali, in modo non dissimile da tanto cinema indie americano, ma che con un'oculata distribuzione era riuscito a sfondare. Nasce così l'idea di un sequel apocrifo, che ne riprendesse il titolo (comunque cambiato in "Zombie" per il mercato estero) in modo da poter essere venduto facilmente; e che, ovviamente, ruotasse intorno all'idea di un'epidemia di morti viventi.
Se De Angelis non avesse avuto la lungimiranza di mettere al timone dell'operazione Lucio Fulci, "Zombi 2" non sarebbe stato diverso da tante imitazioni d'accatto prodotte in Italia in quegli anni (basti pensare, su tutti, a filmacci quali  "Alien 2- Sulla Terra" ed il mitologico "Terminator 2"); la differenza, come sempre, la fa l'autore, che coadiuvato dal fido Dardano Sacchetti alla sceneggiatura, crea un piccolo saggio sul horror gore, dove la tensione culmina sempre in un effetto speciale rivoltante, per creare uno spettacolo divertente e scioccante.



Fulci riporta lo zombi ad Haiti, dove il mito ebbe origine; ed il suo morto vivente è più vivido di quello di Romero: laddove quest'ultimo si limitava a truccare le comparse con un filo di make-up azzurro, Fulci crea non morti dalle carni putrescenti, che grondano insetti dagli orifizi e che escono dalle tombe lenti ed inesorabili; e le loro vittime, prima ancora che essere eviscerate, vengono congelate dal terrore primordiale della morte.



La tensione viene ingenerata dalla visione dello zombi, prima ancora che dalla sua azione; e le sequenze di morte seguono una costruzione in climax, che culmina in un gore a tratti insostenibile. Da antologia la scena dell'uccisione di Ogla karlatos, una lenta discesa verso la morte che culmina nei gustosamente rivoltanti effetti di Giannetto De Rossi ed in cui Fulci crea quello che sarà un suo marchio di fabbrica: la distruzione oculare.



Da antologia anche un'altra scena, quello del combattimento subacqueo tra lo zombi ee lo squalo, trionfo di inventiva eseguita magnificamente, che rende "Zombi 2" un perfetto divertissement orrorifico.

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