di Joss Whedon
con: Robert Downey Jr., Chris Evans, Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Samuel L.Jackson, Jeremy Renner, Scarlett Johansonn, Tom Hiddleston, Stellan Skarsgard, Gwineth Paltrow, Cobie Smulders, Clark Gregg.
Supereroistico/Fantastico
Usa (2012)
Dopo cinque film in cinque anni, ecco giungere nell'estate del 2012 il tanto atteso ed anticipato cross-over tra supereroi Marvel; progetto colossale ed ambizioso, che riunisce in unica pellicola tutti i protagonisti dei film della Marvel Studios e con essi i loro interpreti, creando un cast stellare, a cui si aggiungono due new entries, l'Occhio di Falco Jeremy Renner (già apparso in un cameo in "Thor") e Cobie Smulders nei panni di un'agente dello S.H.I.E.L.D.; il risultato è davvero all'altezza delle aspettative?
Vista la grandezza e la complessità di un progetto del genere, Kevin Feige decide di affidarlo ad un autore d'eccezione, quel Joss Whedon che tanto aveva dato alla casa delle idee, esordendo come sceneggiatore proprio sulla testa dei Vendicatori per poi intraprendere un'ottima (anche se poco fortunata) carriera come autore televisivo e cinematografico (scrisse la sceneggiatura, candidata all'oscar, del primo "Toy Story"); si devono a lui infatti i cult "Firefly" e "Angel" e, prima ancora, quel "Buffy l'Ammazzavampiri" che a metà degli anni '90 riprendeva il meglio della narrazione seriale fumettistica e lo trasportava sul piccolo schermo, dimostrando come la continuità tra storie all'interno di un serial potesse generare narrazioni complesse e coinvolgenti e spianando la strada alla Golden Age dei serial tv che da lì a poco sarebbe fiorita.
Introdotto al progetto, Wedhon per prima cosa riscrive da capo la sceneggiatura, a suo dire molto debole, trasformando quello che su carta era una sorta di "Iron Man 3" con Hulk come antagonista (!!!) in un film corale vero e proprio, dove ogni personaggio ha il giusto peso nella storia e non si riduce mai a semplice comprimario; Whedon ha inoltre un'intuizione geniale: mettere in continuità in cross-over con uno dei suoi prequel, quello più visionario, ossia il Thor di Branagh, che già presentava i concetti di razze aliene e ponti spaziali, ottimi spunti di partenza per creare una storia all'altezza della statura iconica dei suoi interpreti; il villain diviene così Loki, sempre interpretato dall'ottimo Tom Hiddleston, ora intenzionato a distruggere la Terra con un esercito alieno; i Vendicatori, riuniti da Nick Fury, dovranno contrastarlo con ogni mezzo, fino a giungere ad una resa dei conti spettacolare, con una battaglia furiosa e catastrofica nel centro di New York che colpisce per complessità delle coreografie e per l'alto tasso distruttivo.
Nella migliore (o peggiore?) tradizione Marvel Studios, la storia è semplice e lineare; d'altro canto era inutile attendersi la complessità narrativa di pellicole quali "Il Cavaliere Oscuro" o anche e più semplicemente la varietà di situazioni di "Captain America- Il Primo Vendicatore"; tuttavia, Whedon riesce a non annoiare, imbastendo una sceneggiatura debole nella prima parte, ma convincente nella seconda; come se i cinque film precedenti non fossero mai esistiti, l'autore reintroduce ad uno ad uno ogni singolo personaggio, appesantendo la narrazione nel primo atto, che di fatto è solo un gigantesco prologo utile solo a conoscere l'antefatto e ad introdurre i volti vecchi e nuovi degli eroi; nel secondo atto, invece, Whedon intesse una storia di rivalità e doppi giochi tutto sommato riuscita: lo scontro tra i protagonisti diverte, per quanto bambinesco e inutile sia, visto che si sa fin dall'inizio che il gruppo sarà costretto a collaborare per disfarsi della minaccia asgardiana; più interessante è il twist a metà film, che riesce a svegliare l'attenzione e a donare un minimo di complessità psicologica in più al gruppo di eroi; quanto al terzo atto, nulla da dire: una mega.battaglia distruttiva ed autocompiaciuta, con personaggi spacconi e umorismo cameratesco, che diverte anche grazie alle ottime capacità di regista d'azione che Whdon sfoggia; la bravura dell'autore riesiede, tuttavia, sopratutto nella caratterizzazione dei personaggi e nella direzione degli attori: trattiene l'istrionismo di Robert Downey Jr., ora finalmente credibile nei panni del supereroe;fa sembrare Thor un eroe tragico nonostante l'ovvietà della sua storia; ricrea Bruce Banner/Hulk come un uomo in grado di controllare i propri poteri e sfruttarli a suo vantaggio; e sopratutto trasforma Scarlett Joahnsonn da gingillo per nerd infoiati a credibile femme fatele.
Non tutto però funziona a dovere; l'umorismo, da sempre marchio di fabbrica dei prodotti di Feige, viene ripensato e corretto rispetto alle battutacce da quarta elementare dei film precedenti; Whedon introduce una struttura comica mutuata dai suoi lavori televisivi (da Firefly in particolare) e totalmente basata sul botta & risposta nei dialoghi; trovata divertente, ma che alla lunga finisce per diventare fin troppo schematica e prevedibile; altro punto debole è, al solito, la storia, qui ridotta davvero a pretesto per riunire i personaggi, tant'è che le origini dei nuovi poteri di Loki vengono svelati solo nell'immancabile scena extra, la quale, lungi dal chiudere la narrazione, non fa altro che rinviare ulteriormente ad altri sequel, prequel, spin-off, e chi più ne ha più ne metta, alla faccia del rispetto per il pubblico pagante.
Kolossal estivo perfetto, pop-corn movie con tutti i pregi e i difetti del caso, "The Avengers" è il perfetto film commerciale: vale la pena vederlo per divertirsi per due ore, ma non lascia davvero nulla addosso allo spettatore, non un'emozione vera, non una sensazione di coinvolgimento, né di appagamento; i fans applaudiscono i loro eroi finalmente tutti assieme ed agguerriti, tutti gli altri farebbero bene a non attendersi troppo, pena la noia e il fastidio.
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