martedì 27 agosto 2013

L'Incredibile Hulk

The Incredible Hulk

di Louis Laterrier

con: Edward Norton, Liv Tyler, Tim Roth, William Hurt, Tim Blake Nelson, Ty Burrell.

Fantastico/Azione

Usa (2008)















Il 2008 è l'anno della svolta: per la prima volta una major del settore del fumetto del calibro della Marvel fonda una propria compagnia di produzione cinematografico, la "Marvel Studios", e comincia a produrre autonomamente lungometraggi basati sulle sue proprietà, senza più l'appoggio, nella produzione, delle storiche case di produzione hollywoodiane; a capo dei Marvel Studios viene messo il produttore Kevin Feige, il quale fa esordire la "Casa delle Idee" al cinema con un progetto a dir poco ambizioso: una serie di film basati sui personaggi Marvel utili ad introdurre personaggi e situazioni, da usare come preambolo al gigantesco cross-over "The Avengers", primo film a riunire in un unica pellicola molti dei personaggi-simbolo della casa editrice; peccato che la visione artistica di Feige mal si adatti alla Settima Arte.


Il primo personaggio ad essere portato su schermo è il gigante verde Hulk; o. per meglio dire, ad essere ri-portato su schermo: ignorata completamente la pellicola di Ang Lee di appena cinque anni prima, Feige e soci optano per un reboot totale del personaggio, sulla falsa di "Batman Begins"; il progetto viene affidato ad un duo inedito: Louis Laterrier, apprezzato regista (all'epoca) del cult "Danny the Dog" (2005) e del tamarro "Transporter: Extreme" (2005), ed Edward Norton, star da sempre appassionata del personaggio ed inizialmente coinvolto anche come sceneggiatore.
L'approccio dei due inizialmente è molto serio: basandosi su quanto fatto nella mitica serie televisiva degli anni '70, Laterrier e Norton concepiscono una storia cupa e drammatica, nella quale abbonda l'introspezione e in cui il personaggio di Bruce Banner è centrale; ottenuto il via libera, il film viene completato al 60%, salvo poi essere interrotto e rigirato da capo a causa della forte ingerenza di Feige; Laterrier e Norton devono così confrontarsi con una nuova sceneggiatura, scritta dal mediocre Zak Penn, e sopratutto con circa 70 minuti di film da gettare al macero perchè non apprezzati dai boss dello studio.


Questo perchè il produttore, memore del flop del precedente adattamento e preoccupato di un eventuale nuovo tonfo, decide di dare al pubblico ciò che vuole, o per meglio dire ciò che lui ritiene il pubblico esiga da un blockbuster: una pellicola semplice, con attori dai volti noti che si prestano ad interpretare macchiette, in cui la storia è un pretesto per far muovere i personaggi, le cui tracce narrative sono esili, lineari, prive di pretese drammatiche o psicologiche, ed in cui abbondano le strizzatine d'occhio ai fans mediante citazioni della serie televisiva e del fumetto (come la genesi, mostrata in unica inquadratura, del villain storico di Hulk, il Leader, di fatto mai più apparso su schermo).


Il risultato è un film sicuramente non brutto, ma decisamente mediocre; in neanche due ore di durata si assiste al confronto tra Banner e la sua amata Betty (qui con il volto della bellissima Liv Tyler), all'incontro di quest'ultima con il gigante verde, in una sequenza stile King Kong ai limiti del ridicolo, alle ire del Generale Ross, ora di nuovo nemesi militarista del più posato scienziato, alle disavventure del povero dottor Banner in cerca di una cura... insomma alla solita solfa già vista e rivista mille volte; con l'aggravante della forte superficialità con cui sono trattati temi e personaggi, che davvero non riescono a coinvolgere.


Come se tutto questo non fosse abbastanza, le scene d'azione si contano sulle dita di una mano, alla faccia dell'approccio "di genere" che Feige voleva imprimere: appena tre sequenze; nella prima, la più inutile, assistiamo all'incontro tra Hulk e l'esercito dal punto di vista di quest'ultimo: il gigante resta sempre tra le ombre, come se lo spettatore non sapesse di stare vedendo un film con protagonista un colosso verdastro; la seconda è tirata via in una serie di scontri all'aria aperta; mentre l'ultima sequenza è un infinita scazzottata tra il gigante buono e la sua nemesi malvagia, Abomination; uno scontro lungo, sfiancante, coreografato a dovere, ma del tutto privo di mordente.


A conti fatti, questo nuovo Hulk è il perfetto preludio di ciò che sarà la produzione filmica Marvel: una pellicola mediocre, fatta per i fans, priva di ambizioni narrative o estetiche e la cui unica utilità non risiede nemmeno nell'intrattenimento, bensì nell'estorsione di denaro ai danni del pubblico, il quale, privato di uno spettacolo decente e di storie alle quali affezionarsi, può solo consolarsi con effetti speciali megalomani ed ironia da scuola media.

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