mercoledì 6 marzo 2013

Scanners

di David Cronenberg.

con: Stephen Lack, Michael Ironside, Jennifer O'Neill, Patrick McGoohan, Lawrence Dane, Robert Silverman, Lee Broker.

Fantastico/Thriller/Horror

Canada (1981)
















La notorietà ottenuta da Croneneberg (soprattutto) con la sua prima trilogia sul body horror gli spalanca le porte del cinema ad alto budget, anche se sempre confinato all'interno del sistema produttivo canadese.
L'ispirazione questa volta trova il suo fondamento in molteplici fonti; la prima è più forte è il caso della Talidomide, sedativo prescritto negli anni '50 e '60 per le donne in gravidanza, il quale però portava a gravi malformazioni nei feti, creando praticamente una generazione di esseri umani "mutati" artificialmente. La seconda, questa volta di natura puramente probabile, è data dal caso del progetto MK-Ultra, esperimento del governo americano inaugurato negli anni '50 e rivolto alla sperimentazione dell'uso di sostanze psicotrope per aumentare artificialmente le prestazioni dei soldati in combattimento. Ultima fonte di ispirazione è il romanzo di William Burroughs "Pasto Nudo", testo sacro della Beat Generation che lo stesso Cronenberg porterà su schermo anni dopo, nel quale comparivano le figure dei Senders, individui dotati di sconvolgenti poteri telecinetici.
Ottenuto il via libera dal produttore Pierre David, Cronenberg inizia le riprese senza uno script definitivo, ma riesce lo stesso a comporre in fase di produzione una storia coerente ed intrigante.



Cameron Vale (Stephen Lack) è uno "scanner", un individuo dotato di poteri telecinetici. Reclutato dal dr. Ruth (Patrcik McGoohan, l'indimenticabile protagonista de "Il Prigioniero"), si mette sulle tracce di un gruppo di ribelli, capitanati dall'instabile Darryl Revok (Michael Ironside, che da qui inaugurerà la sua florida carriera di caratterista), intenzionato a sottomettere la razza umana.




L'evoluzione dell'uomo risiede nella mutazione? L'alterazione della carne può portare ad un superamento dei limiti della stessa? Laddove il corpo è un soggetto mutante, la mente dovrebbe essere una costante, cosa che però non avviene nella filosofia cronenberghiana.
I ninfomani di "Shivers" perdono ogni capacità di raziocinio a seguito del risveglio coatto dei sensi, così come gli infetti di "Rabid"; e le creature di "The Brood" altro non sono che l'incarnazione della devianza psichica su di un piano esterno alla mente. Da cui la stretta correlazione tra corpo fisico e mentale.
"Scanners" fa un passo in avanti e immagina una mutazione della mente. Laddove il cervello inteso come organo fisico non subisce alterazioni di natura visibile, le sue capacità vengono potenziate ed esso cessa le sue funzioni di elemento "passivo", nel senso di incapace di provocare un alterazione nella realtà oggettiva, per divenire organo attivo, con capacità telepatiche ed oltre. Gli esper di "Scanners", così chiamati perché in grado di leggere ("scannerizzare") la mente altrui, divengono così menti fisiche, corpi che altro non sono se non un orpello della psiche che ora può manifestarsi totalmente sul piano materiale.



La telecinesi è un nuovo senso che permette agli scanner di percepire una parte nascosta della realtà, ossia il pensiero; la mente è "nuova carne" il cui controllo è però precario: spesso gli scanner sono preda dei loro poteri, i pensieri altrui li feriscono fino a condurli alla pazzia; l'evoluzione della mente non è quindi un passaggio indolore: come ogni mutazione propria del cinema di Cronenberg, essa porta a guadagnare qualcosa per perdere il resto; gli scanner, in proposito, sono pura mente: il tema della sessualità qui scompare del tutto e la mutazione del cervello avvicina l'uomo alla macchina: Cameron Vale, con le sue abilità, riesce a violare un computer (il che lo rende in pratica il primo hacker della storia del cinema), metafora della trasformazione dell'uomo in oggetto pensante; se i post-umani del futuro "Cosmopolis" (2012) sono pura informazione, quindi software, gli scanners sono "hardware", macchine di carne che scandagliano la realtà con il loro nuovo senso.




In tutto questo, il corpo fisico diventa oggetto da distruggere, carne maciullata, oggetto che esplode a comando, come nella sconvolgente scena iniziale, magnifico esempio di costruzione dove alla suspanse si sostituisce un jump-scare del tutto inaspettato, celato tra i tagli del montaggio, per questo incredibilmente destabilizzante. Un corpo che viene fatto a pezzi dalla mente sino ad essere assimilato ad essa, come nello sconvolgente finale; un corpo che è in tutto e per tutto escrescenza "altra" rispetto al pensiero, per questo deve essere ad esso sottomesso, non viceversa.




La mutazione viene innescata, come di regola, da un esperimento andato male, ma questa volta a Cronenberg non interessa raccontare la fase del contagio. A differenza di quanto accadeva nelle opere precedenti, questa fase è già superata, gli scanner sono liberi nel mondo e si confondono con la vecchia umanità. L'evoluzione, la mutazione progressiva, non è ora necessariamente un male, benché dolorosa: gli scanner non rappresentano necessariamente un pericolo per l'umanità, essendo questo limitato alla sola fazione ribelle di Revok. Da cui l'ambiguità, la fine della dicotomia bene/male associata ai concetti di vecchio/nuovo, di normale/mutante. Che si riflette, di conseguenza, nel ruolo dello scienziato, quel dr. Ruth che ha sicuramente causato l'esistenza di Revok, ma al contempo utilizza Vale per combatterlo, cercando di ovviare agli errori, senza però cancellare le conquiste che questi hanno portato.




"Scanners" è però in primis un thriller condotto con incredibile efficacia, dove la tensione inizia nel primo atto per non venire praticamente mai meno fino allo sconvolgente finale. Cronenberg predilige però un approccio ragionato, dilatato il ritmo, lasciando che la storia respiri, con la conseguenza che le sequenze d'azione e di orrore abbiano un impatto ancora più forte. La sua maestria nel muovere veicoli e corpi è qui totale e il tasso di spettacolarità dato dagli stunt così come dagli sfx è incredibile, rendendo la visione estremamente divertente prima ancora che intellettualmente stimolante.



Fondendo abilmente i registri di horror, thriller ed action, Cronenberg confeziona una pellicola spettacolare e disturbante, ipnotica e conturbante, un perfetto esempio di grande cinema di genere fuso con espressioni del tutto autoriali, ennessimo tassello in una filmografia ai limiti dell'impeccabile.



EXTRA

"Scanners" è stato per certi versi il primo film di Cronenberg a divenire fenomeno pop, benché solo parecchi anni dopo la sua uscita. Dieci anni dopo la premiere in sala, Pierre David ha deciso di sfruttare la notorietà del titolo per creare due brutti sequel straight-to-video, ossia "Scanners II- Il Nuovo Ordine" e "Scanners III".





Tra il 1994 e il 1995, è invece il turno di due spin-off, ossia "Scanner Cop" e "Scanner Cop 2: The Showdown", che aggiungono alla formula cronenberghiana una struttura da poliziesco, senza però riuscire a stupire.







I lettori italiani conosceranno sicuramente gli scanner anche per un altro e più curioso motivo: sulle pagine di "Dylan Dog", i personaggi di Cronenberg sono più volte apparsi come antagonisti del Detective dell'Incubo.



Nessun commento:

Posta un commento