con: Charlee Danielson, Anthony Sneed, Remedy, R.A. The Rugged Man, Eleonore Hendricks, Tina Krause, Vickie Wiese, James Glickenhaus, Beverly Bonner
Commedia/Demenziale/Horror
Usa 2008
A partire dal 1990, la carriera di Frank Henenlotter subisce una svolta totale o quasi. Se i suoi primi due film Basket Case e Brain Damage erano sostanzialmente degli horror allegorici che utilizzavano l'estetica trash e sleazesploitation per raccontare storie fin troppo umane, l'incontro con James Glickenhaus lo porta a trasformare il suo stile in un puro gioco grottesco votato al semplice intrattenimento. Così che Frankenhooker altro non è se non una semplice commedia demenziale, mentre i due sequel di Basket Case abbandonano ogni volontà drammaturgica per abbracciare il camp spicciolo.
Cambiamento dovuto sicuramente al fattore economico. Dopotutto, i suoi film sono sempre stati apprezzati solo per la loro carica grottesca e dissacrante. Ma, forse, c'è anche altro: la pessima esperienza avuto con Basket Case 3 ha certamente rivelato la sua mancanza di ispirazione. Quando infatti Glickehaus gli ha chiesto di trovare un soggetto per un secondo sequel, ha accettato per soli motivi economici, rivelando solo in seguito come non avesse la minima idea di cosa stesse portando in scena.
Forse è per questo che fino al 2008 non ha diretto altro, ritirandosi praticamente a vita privata.
L'occasione per un nuovo film arriva grazie all'incontro con un altro produttore, ossia R.A. The Rugged Man, anch'egli un personaggio sui generis. Rapper bianco attivo fin dai primi anni '90, entrato persino nella factory di Notorious B.I.G. e centro di un intero gruppo di altri artisti rap, si avvicina ad Henenlotter con l'idea di fargli dirigere un nuovo film e partecipa anche alla stesura dello script. Per il regista è l'occasione di tornare a dirigere, ma il risultato, ossia Bad Biology, non è certo il ritorno alla forma che in tanti speravano.
Jennifer (Charlee Danielson) è una giovane donna afflitta da una terribile mutazione: è nata con ben sette clitoridi che la tengono in un perenne stato di sovraeccitazione. Invece Batz (Anthony Sneed) è un giovane uomo dotato di un abnorme pene mutante e senziente.
La trama è tutta qui, ossia ci sono solo due personaggi dotati di organi riproduttivi che sembrano usciti da un trip in acido di David Cronenberg. Non c'è storia, non c'è evoluzione dei personaggi, tutte le scene sono mere descrizioni della loro bizzarra situazione, le quali però non portano mai davvero a nulla.
Il paragone con il cinema di Cronenberg è d'obbligo, visto che anche Henenlotter ha sempre parlato di corpi impazziti che finiscono per fagocitare mente e spirito. E i corpi di Jennifer e Batz non sono certo da meno, ma vengono usati al solo fine di portare in scena situazioni demenziali.
Più che al primo cinema di Henenlotter (o anche a quello post Frankenhooker), Bad Biology è vicino alla commedia horror trash che furoreggiava nella seconda metà degli anni '00. Non siamo dalle parti di un clone de La Casa 2, quanto di un prodotto nato per essere simile ad un Killer Condom o ad un One Eyed Monster; e proprio il delirante film in cui il pene di Ron Jeremy prende vita e fa stragi sembra null'altro che un'imitazione del film di Henenlotter e The Rugger Man, visto che tutta l'ultima parte è dedicata al pene di Batz che si stacca per possedere un'intera villa piena di procaci studentesse.
Il livello, dunque, è quello del goliardico spinto, reso ancora più smorto da una messa in scena da low budget di quel periodo, che fa sembrare tutta la produzione ai limiti dell'amatoriale.
Per carità, non si può certo rimproverare a Bad Biology di non essere ciò che si vorrebbe. Il problema è semmai la mancanza di vero mordente, di una vera anima anarchica che renda tutto davvero folle, davvero irresistibile. Se già Frankenhooker soffriva di un tale difetto, qui il tutto viene acuito. Non che Henenlotter e soci non ci provino, anzi: tutto il film è costellato di sketch spinti e dialoghi scurrili e provocatori, come i monologhi con cui Jennifer rompe la quarta parete durante tutta la prima prima o il discorso su come il suo corpo mutante le sia stato donato da Dio per mettere al mondo un nuovo salvatore. Ma anche quando si cerca di sbattere in faccia allo spettatore un po' di blasfemia spicciola, tutto sembra forzato, come se regia e sceneggiatura si dovessero sforzare di essere irritanti e taglienti senza riuscirci mai davvero.
Alla fine della fiera, bisogna essere onesti: se si rientra nel pubblico di riferimento, ossia il cultori del trash senza pretese, Bad Biology finirà certamente per piacere. Se invece si è in cerca di una commedia demenziale e grottesca davvero provocatoria, divertente e anarchica, tanto vale rivolgersi alla buona vecchia Troma.
Quanto ad Henenlotter, ad oggi questo è il suo ultimo film di fiction, tutti i suoi lavori successivi sono stati dei documentari con i quali ha portato in scena la storia della censura e del cinema exploitation americano. Opere come That's Sexploitation!, Herschell Gordon Lewis: The Godfather of Gore, Chasing Bansky e Boiled Angels sono certamente delle visioni interessanti anche oltre il loro valore di testimonianza sul passato (anche recente), ma si spera che prima o poi possa tornare a dirigere un film che riporti in auge i fasti dei suoi inizi.
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