di Sam Raimi
con: Bruce Campbell, Sarah Berry, Dan Hicks, Kassie Wesley, Denise Bixler, Richard Domeier.
Horror/Splatter/Commedia/Slapstick
Usa (1987)
Il primo "The Evil Dead" è stato un esordio folgorante e, purtroppo, come spesso accade agli enfant prodige, Raimi non riesce a bissare il successo al suo secondo film, quel "I Due Criminali più Pazzi del Mondo" che voleva dirigere come esordio, rivelatosi un vero e proprio bagno di sangue al botteghino. A Raimi e ai suoi collaboratori Rob Tapert e Bruce Campbell (Joel Coen si distacca dal gruppo in questo periodo, inaugurando una carriera a dir poco sfolgorante), urge così tornare in carreggiata con un film facilmente vendibile al pubblico; decidono così di creare un sequel al loro fortunato esordio e, nella fase di finanziamento, trovano persino l'appoggio di Dino De Laurentiis, il quale è entusiasta di aiutare il team creativo. Con un budget di oltre 3 milioni di dollari, Raimi crea così una strana continuazione al cult dell'82, del quale funge persino da remake
Il primo atto, infatti, si apre con Ash (Bruce Campbell) diretto verso il cottage del film precedente, stavolta accompagnato dalla sola fidanzata Linda (Denise Bixler); risvegliati gli ectoplasmi sumeri tramite la lettura del Necronimicon, Ash uccide la ragazza posseduta, viene posseduto anch'egli da uno spirito e, miracolosamente, sopravvive alla notte; al cottage, però, presto arrivano nuovi ospiti: la dottoressa Nowby (Sarah Berry), figlia dell'archeologo che ha ritrovato il Libro dei Morti, il suo assistente (Richard Domeier) e due montanari (Dan Hicks e Kassie Wesley).
L'idea di rifare la trama del primo film pare sia stata dovuta a mere ragioni produttive: Raimi e la sua Renaissance Production pare non possedessero i diritti del prequel, quindi non potevano usarne le scene finali per agganciarsi a questo secondo film. Da qui l'idea di creare un piccolo remake come introduzione; il che, tra l'altro, ha causato confusione presso il pubblico: per alcuni Ash, dopo essere sopravvissuto a stento allo chalet maledetto, pare sia voluto tornarci per un'altra notte follia.
Con budget nettamente superiore all'originale, Raimi può davvero sbizzarrirsi: i suoi movimenti di macchina si fanno ancora più vertiginosi ed impossibili, la messa in scena ancora più folle e il livello dello splatter aumenta. "Evil Dead II", fortunatamente, non è la mera fotocopia dell'originale, quanto più una sua versione più amena: laddove il capostipite era un horror splatter puro, in cui gli elementi comici si affacciavano timidamente solo nel terzo atto, "Evil Dead II" è una vera e propria commedia horror; il personaggio di Ash, interpretato da un Bruce Campbell perfetto erede di Harold Lloyd, diviene una maschera comica vera e propria: per tutta la durata del film viene sbeffeggiato, percosso e scaraventato a destra e a manca dai demoni come se fosse il protagonista di una slapstick comedy degli anni '20; e infatti il punto di riferimento di Raimi qui non è più Lucio Fulci, bensì i cartoon di Tex Avery e Chuck Jones; la messa in scena diviene così smaccatamente grottesca: gazie all'uso di grandangoli che distorcono totalmente le prospettive, sembra di assistere ad un episodio di Tom & Jerry con Campbell al posto del povero gatto; l'umorismo è perennemente sopra le righe, con punte di gustosa volgarità che producono una serie di scene da antologia, su tutte il confronto tra Ash e la sua "mano posseduta", perfetto esempio di gag demenziale immerso in un'atmosfera orrorifica.
"Evil Dead II" è, però, anche un horror splatter perfettamente riuscito: la violenza è ai massimi livelli, con mutilazioni ed occhi volanti che si susseguono senza sosta; il gore viene intrecciato fin dalle prime scene all'umorismo demenziale, creando un mix spiazzante: si ride e ci si disgusta, al contempo, delle peripezie dei malcapitati, assistendo alla loro decimazione come se si fosse davanti ad un cartoon crudele e fuori controllo; fortunatamente Raimi non è un comune autore di B-Movie: il tasso di violenza è, si, elevato e l'atmosfera giocosa e divertita potrebbe ridurre il tutto ad una pellicola trash compiaciuta, ma il regista ha il perfetto controllo della messa in scena, sa perfettamente dove spingersi con la provocazione e dove fermarsi per non far scadere il tutto nella volgarità gratuita; anche grazie a motivi di censura, che imposero un'assurda colorazione scura per il sangue, il gioco al massacro non scade mai nel futile: tutto quello che viene mostrato è sempre subordinato all'urgenza di divertire, più che di provocare gratuitamente le reazioni di pancia o di grana grossa; la maestria stilistica di Raimi, è inutile sottolinearlo, rende poi il film decisamente migliore rispetto alle ottuse e sgrammaticate commedie horror dell'epoca, rendendo "Evil Dead II" una pellicola sicuramente di cattivo gusto, ma mai stupida.
A tratti è tuttavia avvertibile una stanchezza nella regia, i cui picchi arrivano tutti nel secondo atto, il che rende palese la natura meramente commerciale dell'operazione; pare infatti che Raimi volesse creare come sequel diretto al primo film quello che poi sarebbe stato il capitolo finale, ossia il mitologico "L'Armata delle Tenebre", ma non abbia potuto farlo a causa della ritrosia di alcuni investitori.
Difetto che non inficia più di tanto la visione: "Evil Dead II" resta un sequel scoppiettante, estremamente divertente nella sua estrema ma controllata follia.
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