domenica 24 marzo 2013

I Muppet

The Muppets

di James Bobin

con: i Muppets, Jason Segel, Amy Adams, Chris Cooper, Rashida Jones, Jack Black, Jim Parsons

Commedia/Musical/Animazione

Usa (2011)









I Muppets: per chi non li conosce (vergogna!) sono solo dei puppazzi di pezza che cantano; i più eruditi, invece, sapranno dell'importanza fondamentale che il loro show ha avuto nel corso degli anni e della forte influenza che tutt'oggi esercita, sopratutto sulle produzioni comiche americane.
Creati dalla geniale mente di Jim Henson (fondatore di un importante studio di animatronics e animazione live, coinvolto, a partire dagli anni'80, anche in grosse produzioni hollywoodiane) e animati anche da Frank Oz (poi interprete di Yoda nella serie di "Star Wars"), questi puppazzi morbidi e scatenati sono stati protagonisti di un longevo show televisivo (trasmesso con successo anche in Italia) e di una serie di fortunate pellicole cinematografiche (di cui andrebbe vista almeno "Festa in Casa Muppet", del 1992, splendido adattamento de "Il Canto di Natale" di Dickens, con un superbo Michael Caine nei panni di Scrooge).


La loro prima incarnazione, "The Muppet Show", creato alla metà degli anni '50, era uno spettacolo televisivo a dir poco geniale: i pupazzi protagonisti (i Muppets, appunto) si esibivano in una serie di sketch e numeri musicali infarciti di un umorismo demenziale, folle e talvolta altamente cinico, con risultati scoppiettanti; punta di diamante dello spettacolo erano i duetti tra i pupazzi e gli showmen in carne ed ossa: guest star di grosso calibro si esibivano, di volta in volta, sul palco del Muppet Theatre dando vita a numeri da antologia.
L'influenza del Muppet Show sulle successive produzioni televisive è immennsa: basti pensare alle creature di Matt Groening e Seth McFarlen, "I Simpsons" e "Family Guy", che non hanno fatto altro che riprendere lo stile inventato da Jim Henson e soci ed elevarlo a livelli successi.
Nel corso degli, sfortunatamente, la fama dei pupazzi di Henson è andata scemando: l'ultima pellicola a loro dedicata, "I Muppets venuti dallo Spazio" (1999), non fu un grande successo, obliandone per lungo tempo la fama.
Per fortuna in un decennio in cui remake, reboot, sequel, prequel et similia la fanno da padrone ad hollywood (complice la mancanza di idee nuove), i Muppets sono stati graziati da un ritorno in scena in grande stile, con questa nuova pellicola, ideata, scritta e interpretata da Jason Segel, comico americano famoso per le sue partecipazione nelle commedie di Judd Apatow e, sopratutto, per il suo ruolo nel cult televisivo "How I met you Mother".


 La venerazione di Segel per il Muppet Show è immensa: l'intera pellicola altro non è che un omaggio sentito ad un modo di concepire lo spettacolo armai perso; Segel, relegata la nostalgia genuina al primo atto, struttura tutta la pellicola come una sorta di remake di "The Blues Brothers": il gruppo di pupazzi, sempre capitanati dal mitico ranocchio Kermit, deve guadagnare, allestendo un nuovo spettaoclo, 10 milioni di dollari, per evitare che lo spietato magnate del petrolio Tex Richman (Chris Cooper) si appropri del loro teatro e dei loro diritti di immagine; accompagnati dalla new entry Walter (creato dallo stesso Segel), i pupazzi daranno vita ad uno show indimenticable.
 Il mix di commedia, melò e musical è perfetta: il regista Bobin controlla perfettamente ogni numero musicale, ogni risolvto serioso e impone il giusto ritmo alle gag; le canzoni, scritte ed eseguite da Segel, sono magnifiche: su tutte quella che l'attore esegue alla fine del secondo atto assieme al puppazzo Walter e a Jim Parsons (il mitico Sheldon Cooper di "The Big Bang Theory"); gli altri attori, però, non sono da meno: Amy Adams e Chris Cooper dimostanto delle inedite doti canterine, aggiungendo un tassello in più alla loro fulgida carriera; in perfetto stile Muppets, poi, decinde di grandi attori si cimentano nei camei più disparati: da Whoopi Glodberg ad Alan Arkin, da Zack Galifianakis a Selena Gomez, passando per un'apparizione del mitico Mickey Rooney.


L'umorismo dei Muppets, nel 2011, non perde di smalto: folle, distruttivo e pieno di freddure, ma mai volgare coplisce in pieno risucendo a divertiere per tutta la durata della pellicola, senza dover mai ricorrere a mezzucci volgari o a doppi sensi.
"I Muppet" segna il grande ritorno di un mito dello spettacolo, la dimostrazione di come un gruppo di pupazzi animati a mano, forieri di un umorismo garbato e di un modo di intendere l'intrattenimento ormai quasi del tutto scomparso, possono ancora farla da padrone nel mondo dell'intrattenimento.

EXTRA:

Nel giorno più splendente, nella notta più profonda, nessun nemico sfugga AL MIO BANJO!


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