di Sam Irvin.
con: Cassandra Peterson, Richard O'Brien, Mary Scheer, Scott Atkinson, Heather Hopper, Mary Jo Smith, Jerry Jackson, Gabri Andronache, Theodor Danetti.
Commedia
Usa 2001
La fine degli anni '80 ha anche decretato la fine dello status di icona di Elvira. Poco male per Cassandra Peterson, che nel frattempo è riuscita ad ottenere il massimo dalla sua creatura. Certo, la riscoperta del suo esordio al cinema le ha garantito un'ulteriore prolungamento di fama anche nei primissimi anni '90, ma già a metà del decennio il suo personaggio era finito nel dimenticatoio.
Questo spiega perché per avere un secondo film con protagonista la prosperosa Signora delle Tenebre si è dovuto attendere addirittura il 2001, addentrandosi ulteriormente in quel periodo si stasi nel quale il personaggio non aveva ancora conosciuto il ritorno di fiamma dato dalla successiva riscoperta.
La produzione di Elvira's Haunted Hills (il titolo originale ovviamente si riferisce al seno della protagonista ed è indice del tipo di umorismo qui utilizzato) non è stata però delle più semplici: nessuno voleva finanziare il film proprio a causa dell'ormai scarsa riconoscibilità del personaggio, così che la Peterson e il suo marito e agente Mark Pierson hanno dovuto finanziare l'intero progetto di tasca propria e lo scarsissimo budget a disposizione, addirittura inferiore al milione di dollari, ha reso poi difficile la promozione del film, che ha cominciato ad essere proiettato per gli Stati Uniti solo a partire dal 2003.
Il riscontro è certamente stato meno positivo rispetto a Mistress of the Dark, persino da parte dei fan; e a film finito si capisce anche il perché: nonostante non manchino le idee e la passione, questo Haunted Hills è certamente un exploit di molto meno riuscito rispetto all'originale.
Originale nei cui confronti non si pone come un seguito, ma come una sorta di nuova storia nella quale la procace strega e showgirl si trova coinvolta. Storia questa volta ambientata tra i Carpazi di metà XIX secolo, dove Elvira e la sua serva Zuzu (Mary Jo Smith) si ritrovano catapultati nella casa stregata del nobile Vlademre Hellsubus (Richard O'Brien), vedovo che piange la dipartita della bellissima moglie, della quale ovviamente Elvira è la perfetta sosia.
Una storia il cui intento è parodizzare con affetto l'horror gotico, tanto da essere dedicata al mai troppo adorato Vincent Price, il cui look classico è anche ripreso per il personaggio del ciarlatano dottor Bradley Bradley. La mente non può che correre così al classico Frankenstein Junior, che effettuava un'operazione simile, ma il paragone risulta deleterio verso il film della Peterson, che tra l'altro lei stessa ha co-sceneggiato e che finisce per funzionare poco o niente.
Cattiva riuscita che parte dal modo in cui il personaggio viene riletto: se in Mistress of the Dark Elvira era una donna dall'indole forte e dal carattere sarcastico la quale non si faceva mettere sotto da nessuno e celava intelligenza e carattere sotto la maschera di bambola svampita, la Elvira di Haunted Hills è semplicemente una povera idiota dalla battuta pronta, il cui umore e il cui vorace appetito sessuale non sono indice di forza, emancipazione o intelligenza, solo di pura e genuina stupidità.
L'umorismo si appiattisce così su di una serie di gag per lo più di stampo slapstick, spesso accompagnate da effetti sonori da cartoon. La presa in giro dei cliché del cinema horror gotico è priva di mordente, appiattendosi sulla semplice riproposizione in chiave caricaturale delle figure e delle situazioni più celebri. Alcune trovate sono anche simpatiche, come il personaggio dello stalliere stallone che si rivela inutile o l'ascia-pendolo che finisce per liberare Elvira anziché affettarla, ma in generale tutto il film soffre di mancanza di ispirazione riguardo agli sketch e soprattutto alle battute, che si appiattiscono da subito sull'insulto gratuito alla protagonista di facili costumi, cosa strana vista la partecipazione della Peterson alla scrittura.
A salvare la visione così ci pensa in primis il bel cast. A 49 anni circa, la Peterson è ancora bellissima e affiatatissima (dopotutto lo è anche tutt'oggi, a circa 73 anni) e riesce a reggere benissimo la scena pur se non assistita da un copione alla sua altezza. Rivedere Richard O'Brien è sempre un piacere, anche in ruoli minori come quello che qui ricopre. Mentre il compianto Scott Atkinson porta in scena una sorta di parodia di un personaggio alla Price simpatico nonostante non riesca a riprodurne la tipica parlata.
Il resto lo fa una scenografia che pur con pochi mezzi riesce davvero a restituire l'atmsofera degli horror gotici degli anni '50 e '60, nonostante gli effetti speciali da accatto.
Non si può poi che lodare l'impegno con cui tutto viene portato in scena. Sebbene tutto il film risulti sottotono, nessuno dei nomi coinvolti vi partecipa controvoglia, anzi tutti sembrano sempre credere tantissimo in quel che fanno, anche se purtroppo quel che fanno non è mai abbastanza.
Haunted Hills è così una commedia spenta che suscita simpatia e nulla più. Se si vuole scoprire il personaggio di Elvira tanto vale recuperare il solo Mistress of the Dark e relegare questo secondo exploit a pura curiosità.
Quanto alla Peterson e alla sua creatura, negli ultimi anni, complice il culto degli anni '80, sono tornati di moda, donandoli nuovo lustro. Per molti, invece, sono sempre rimasti due icone pop prima ancora che horror.
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