con: Adam Wingard, Andrew Droz Palermo, Hannah Fierman, Joe Swanberg, Sophia Takal, Helen Rogers, Daniel Kaufman.
Horror/Episodico
Usa, 2012
Quando nel 2012 "V/H/S" fu presentato al Sundance Film Festival, il found footage era già giunto al punto di saturazione; forse anche per questo fu facile per questa piccola antologia spiccare tra le decine di finto-documentari horror che infestavano (e infestano tutt'oggi) le sale.
Perchè sebbene il lavoro del gruppo di affiatati registi underground capitanati dalle superstars Adam Wingard e Ti West non sia sicuramente originale (e neanche vuole esserlo), il suo intento di scioccare e svecchiare il registro di riferimento è perfettamente riuscito, con sei episodi, al solito altalenanti, che riescono sempre e comunque ad intrigare o a terrorizzare con poco.
Dove quel "poco" non è la solita sarabanda di falsi spaventi, rumori fuori scena, colpi improvvisi ed impennate dell'audio, ma la creazione di un'atmosfera sottilmente inquietante che riesce a crescere sottopelle sino a scoppiare in un gore reso ancora più disturbante proprio dalla tecnica "amatoriale". Ben si farebbe, dunque, a guardare con attenzione questa piccola perla e a lasciar perdere la serie di "Paranormal Activity", vera e propria truffa legalizzata dei grandi studios travestita da piccolo film sperimentale.
TAPE 56
Episodio cornice, scritto diretto ed interpretato dall'enfant prodige dell'horror underground Adam Wingard.
Un gruppo di scapestrati, patiti per la videoripresa ed il vandalismo, si introduce in una casa, forse abbandonata, per recuperare una videocassetta. Una volta dentro, si troveranno dinanzi al cadavere del vecchio proprietario e ad una pila di snuff movies su VHS.
Assieme a quello di Ti West, l'episodio più blando; difetto scusabile se si tiene conto del fatto di come la sua unica funzione sia quella di introdurre gli altri corti. L'atmosfera sporca è introdotta a dovere, la cattiveria dei ragazzi, come al solito nel cinema di Wingard, li fa odiare al punto che la loro eliminazione diventa catartica. Non manca lo splatter, ma è l'ambientazione buia e squallida a regalare i veri brividi.
AMATEUR NIGHT
Primo episodio dell'antologia, diretto da David Bruckner, nonchè uno dei migliori.
Tre amici si abbandonano ad una serata all'insegna di alcool e sesso, filmando tutto con una microcamera nascosta in un paio di occhiali.
Il vouyerismo si fonde con lo splatter. La mania di riprendere ogni singola azione stupida, esplosa con la "generazione youtube" unita all'orrore della sessualità. Il demone interpretato dalla bella Hannah Fierman è un mix di sensualità e repulsione, l'incarnazione della libido sublimata e punita.
Bruckner sa gestire alla perfezione la tempistica dell'horror e alcuni passaggi sono da antologia. Su tutti, l'immagine con cui il demone si rivela allo spettatore, talmente riuscita da far letteralmente saltare sulla sedia.
SECOND HONEYMOON
Diretto da Ti West ed interpretato da Joe Seanberg, autore del corto "The Sick thing that happened to Emily when she was younger". Un piccolo thriller che vive della sola costruzione della tensione, un crescendo che esplode nel finale. A tratti decisamente noioso, si riscatta per la bella sequenza dello stalking nel sonno.
TUESDAY THE 17TH
Diretto da Glenn McQuaid, una divertente variazione sullo slasher americano classico. Un gruppo di ragazzi decide di passare un pomeriggio al lago, dove un serial killer si aggira impunito. La tensione è alta, così come lo splatter, ma il vero motivo di interesse resta nel colpo di scena finale e nella caratterizzazione grafica del "mostro", originale ed inquietante.
THE SICK THING THAT HAPPENED TO EMILY WHEN SHE WAS YOUNGER
Swanberg dirige l'episodio più semplice e più disturbante. Due anni prima di "Unfriended" (2014), l'autore anticipa una messa in scena totalmente virtuale, costruita tramite due portatili connessi in videoripresa e due attori in un'unica location. La casa infestata da poltergeist bambini mette i brividi, così come le loro apparizione, che, a differenza di "Paranormal Activity" (2007), non sono costruite solamente sullo spavento immediato. L'apice viene raggiunto nello sconvolgente climax, con un richiamo al body horror cronenberghiano a tratti insostenibile per la brutalità.
31/10/98
Ultimo episodio, diretto dal gruppo di filmmakers"Radio Silence". Altra variazione sul tema "casa infestata", questa volta più compatto stilisticamente. La prima parte, piatta, serve solo a far esplodere la tensione negli ultimi, in una corsa folle nel quale né i personaggi, né lo spettatore hanno scampo.
Esperimento riuscito, quello di "V/H/S" che riesce davvero a dare dignità al found footage sperimentando, fondendo ispirazioni e registri per creare qualcosa di incredibilmente spaventoso e per questo estremamente divertente.
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