domenica 22 settembre 2013

You're Next

di Adam Wingard

con: Sharni Vinson, Nicholas Tucci, Wendy Glenn, AJ Bowden, Barbara Crampton, Ti West.

Thriller/Splatter

Usa (2011)













Il filone del "Home Invasion" è diventato un vero e proprio genere a parte; pellicole in cui un gruppo di parenti/amici/conoscenti sono presi di mira da un gruppo di psicopatici/mostri/alieni et similia affollano le sale e gli scaffali delle videoteche da quando Michael Haneke ha dato nuovo lustro al thriller "da camera" con il suo capolavoro "Funny Games" (1997); eppure, il thriller casalingo affonda le sue radici nel cuore pulsante del cinema americano classico del secolo scorso: trova il suo primo esponente in "Ore Disperate" (1955) di William Wyler, e la sua prima variazione nel mitico "Un Dollaro d'Onore" (1959), che riprende l'unità di tempo e luogo e inaugura il filone dei film d'assedio; in oltre cinquant'anni sono state esplorate tutte le possibili declinazioni dello schema del home invasion e negli ultimi anni sono state introdotte delle varianti interessanti, ma che non sono riuscite a risollevarne le sorti; in tal senso "You're Next" rappresenta una vera e propria eccezione: riprende tutti i topoi del genere senza vergogna o voglia di innovazione e li ripropone ad uno ad uno, rileggendoli in chiave ironica.


D'altro canto, il regista Adam Wingard ha un curriculum che parla da sè; surrealista d'adozione, esordisce con l'atipico slasher "Home Sick" (2007) e per tutta la sua (pur breve) carriera sviluppa uno stile personale fatto di esagerazioni e sperimentazioni visive; alle prese con una trama risaputa, Wingard predilige un approccio "cattivo": tutti i personaggi vengono caratterizzati in modo sprezzante come degli inetti, dei ricchi snob buoni solo a chiaccherare sulle relazioni extraconiugali dei vicini e sulle opportunità di lavoro mancate; il massacro, così, divine quasi una catarsi, un modo per lo spettatore di distruggere figure insopportabili e stupide; l'unica superstite, Erin, è un personaggio talmente improbabile e sopra le righe che svela subito la sua funzione: creare un ostacolo per i killer, in modo da vivacizzare la narrazione.


Narrazione che, come detto, riprende proprio tutti i topoi del filone: un incipit duro, ma al contempo beffardo, nel quale l'autore dà al pubblico ciò che vuole fin dalla prima inquadratura; un primo atto piatto, utile solo ad introdurre i singoli personaggi; un secondo atto violento e feroce; non manca persino l'inversione dei ruoli di vittima e carnefice, luogo comune che si è sedimentato negli ultimi 5-6 anni; l'interesse viene risvegliato dallo splatter estremo: nulla viene lasciato all'immaginazione dello spettatore, ogni morte viene perfettamente coreografata e mostrata senza veli, in un tripudio di gole tagliate, teste spaccate e cervelli triturati.


Fortunatamente, la violenza estrema non è il solo motivo d'interesse; conscio della rigidità dell'intreccio e dell'impossibilità di renderlo originale, Wingard costruisce ogni singola scena con tonnellate di humor nero; ogni personaggio diviene così una caricatura e ogni azione portata all'iperbole per svelarne il lato più stupido e comico; si ride di gusto e al contempo si viene spiazzati dalla cattiveria mostrata verso vittime e assassini; su tutte sono almeno due le scene che meritano di essere ricordate: l'uccisione del killer armato di ascia, massacrato dalla protagonista in un eccesso di vigore sotto gli occhi stupefatti degli altri personaggi, e l'uccisione del "cattivo", triturato con un frullatore.
Alla lunga il gioco, però, non sempre paga: troppa lentezza nella fase centrale ed un durata eccessiva rendono il film pesante da sopportare; per fortuna la carica di humor non si stempera mai, ed anzi arriva all'apice proprio negli ultimi secondi.


Divertente anche se non originale, "You're Next" è un raro esempio di horror moderno con poche ambizioni, ma che riesce a mantenere bene tutto ciò che promette; non il miglior film di Wingard, che nei precedenti lavori aveva dimostrato una carica dissacrante ancora più beffarda, e per questo più interessante.

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