mercoledì 20 dicembre 2017

Babbo Bastardo 2

Bad Santa 2

di Mark Waters.

con: Billy Bob Thornton, Kathy Bates, Tony Cox, Christina Hendricks, Brett Kelly, Ryan Hansen, Jenny Zingaro.

Commedia Nera

Usa 2016















---CONTIENE SPOILER---

L'idea di un sequel di "Babbo Bastardo" pare sia venuta in mente ai fratelli Coen già all'indomani della sua uscita; peccato che per la sua entrata in produzione effettiva siano dovuti trascorrere ben 11 anni, più un'altro paio per l'uscita in sala; il famoso "developement hell" che molte produzioni americane ha distrutto non ha risparmiato certo la seconda avventura dello sboccato Santa Clause di Billy Bob Thornton, sopratutto a causa della defezione di tutto il cast artistico, rimpiazzato da un pugno di mestieranti a buon mercato; ed il risultato è scontato: "Babbo Bastardo 2" oltre ad essere un seguito uscito fuori tempo massimo è anche una commedia fin troppo convenzionale, che non aggiunge nulla a quanto detto o fatto dal primo film, risultando del tutto inutile e fin troppo poco divertente.




Tredici anni dopo essersi ritrovato ferito davanti la casa del suo figliolo, Willie è di nuovo al punto di partenza, a vomitare nel vicolo in cui si trovava all'inizio del primo film. La sua vita è di nuovo un casino, ma, durante l'ennesimo tentativo di suicidio, qualcosa accade: Thurman, ormai diciottenne, gli comunica come il suo ex collega Marcus (Tony Cox) lo voglia ingaggiare per un nuovo colpo a Chicago. Pur riluttante, Willie accetta e, giunto sul posto, scopre come il mandante e terzo socio altri non sia che sua madre (Kathy Bates).




Non c'è evoluzione del personaggio, questa volta; se "Babbo Bastardo" era la storia di un bastardo (appunto) che si riscatta tramite la costruzione di un nucleo familiare, il suo seguito è una copia carbone del primo, che cambia toni e personaggi lasciando praticamente inalterato il loro ruolo.
New entry è la figura materna Sunny, che la sempre ottima Kathy Bates interpreta con brio; ma non si capisce come mai gli sceneggiatori abbiano deciso di optare per lei piuttosto che per una figura paterna, originale o surrogata che fosse, visto l'importanza che aveva nel primo film; di certo non per declinare la storia in chiave materna, nè per creare un apologo differente sulla famiglia; tant'è che alla fine, nonostante la riconciliazione iniziale, Willie si trova da lei tradito e, ancora come nel primo film, con una pallottola in corpo ed una nuova famiglia, il cui legame è più saldo di quello sanguigno. A cambiare è quindi giusto la presenza di un villain ed il suo sesso. E il rapporto materno, le sue problematiche, l'affetto reciproco che sussiste nonostante gli anni e le fregature, sono tutti argomenti che tirati in ballo, finiscono prontamente gettati alle ortiche, senza trovare mai una risoluzione che sia una, al di là del finale-fotocopia.



Sarebbe quindi lecito aspettarsi un lavoro migliore sugli altri personaggi, in particolare il nuovo "interesse sessuale" che ha fatto della carità un mestiere; peccato che il personaggio di Diane, interpretato dalla sempre bellissima Christina Hendricks, sia poco più di un clone del personaggio di Lauren Graham e non abbia praticamente peso alcuno nella storia, tanto che sembra esistere solo per il piacere dello spettatore.
Anche l'umorismo è di grana grossa; il cattivo gusto, sempre evitato nel primo film, qui giunge sovente, sopratutto nella gag sui titoli di coda, che poteva tranquillamente essere risparmiata. Ma anche andando al di là della volgarità inutile, il più delle volte gag e battute cadono a vuoto, non divertono, tanto meno graffiano.
In generale è sempre percepibile l'incapacità degli autori di fare qualcosa con i personaggi, di far di loro qualcosa di nuovo o anche solo di intelligente; ecco perchè finiscono per ricalcare quanto fatto da gente decisamente più talentuosa.; ma si sa che giocare sul sicuro non sempre paga e di conseguenza la visione è perennemente blanda.




L'unico vero pregio di questo "Babbo Bastardo 2" sta nel fatto che, anche al netto dell'umorismo volgare e delle pochissime risate, riesce a non scadere mai nel tedioso o nel fastidioso; non si ha mai quella sensazione di essere presi in giro, nè si è davvero disturbati dalla pochezza del tutto, come invece sovente accade in molte mediocri commedie a stelle e strisce; e forse il merito è tutto del cast, che, pur avendo davvero poco con cui lavorare, si impegna lo stesso ai massimi livelli, garantendo il minimo sindacale di piacere dalla visione, sia per lo spettatore casuale che per quello più più esigente.

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