con: Paul Rudd, Michelle Pfeiffer, Jonathan Majors, Kathryn Newton, Michael Douglas, Evangeline Lilly, Bill Murray, Corey Stoll, Katy O'Brian, Randall Park, William Jackson Harper.
Fantastico/Avventura
Usa 2023
Gli exploit su Ant-Man rappresentano idealmente il lato peggiore del MCU. Il primo film, pur divertente, era palesemente figlio di una visione altrui, quella di Edgar Wright, vero e proprio fautore della trasposizione al cinema di un personaggio che a Kevin Feige sembrava non interessare, e si configurava come un film scritto in un modo, girato in un altro e montato in un terzo, il quale restava in piedi per puro miracolo e grazie all'impegno del cast. Il secondo, "Ant-Man and the Wasp", era semplicemente uno dei peggiori prodotti targati Marvel Studios, che bruciava un villain interessante (Ghost) in favore di una riproposizione stanca e priva di vita dei cliché del primo capitolo, immersi in uno script a dir poco risibile.
E se si tiene conto che avevamo lasciato Scott Lang e gentile signora nell'ultimo dittico sugli Avengers, di certo pellicole non memorabili per quanto campioni di incassi, l'idea di ritornare nel Reame Quantico non era di certo esaltante.
A ciò vanno aggiunti altri due fattori di delusione. La Fase 4 del MCU, pur caratterizzata da pellicole non disprezzabili ma pur sempre a dir poco mediocri e da serie streaming che variano dal riuscito ("WandaVision", "Loki") al genuinamente inguardabile ("Hawkeye" e "She-Hulk - Attorney at Law"), ha rappresentato il momento in cui persino i fan si sono resi conto della caratura dozzinale dei prodotti di Feige e soci, arrivando a detestarli in modo esplicito. E praticamente per la prima volta, la Disney ha deciso di rinunciare alle "recensioni mercenarie" per pubblicizzare le uscite filmiche, con il risultato che "Quantumania" risulta uno dei film peggio recensiti di tutta la produzione Marvel Studios.
Come sempre, occorre quindi chiedersi: questo terzo capitolo delle avventure di Scott Lang è davvero così disastroso?
In realtà no, è più che altro il più classico film Marvel con tutti gli anessi difetti, sicuramente non tra i migliori, ma neanche tra i peggiori.
Centro nevralgico di tutto è il personaggio di Kang il Conquistare, che eredita il ruolo di cattivo definitivo dal Thanos di Jim Sterling, ma che trova un'introduzione esplicita già a metà della Fase 4 e diventa il centro di interesse già da ora, esordendo al cinema.
Nathaniel Richards, in arte Kang, esordisce sulle pagine de "I Fantastici 4" già nel numero 19, nel 1963, opera del "dio" Jack Kirby. Introdotto come il faraone Rama-Tut , per poi dichiarare di essere in realtà Nathaniel Richards e provenire dal 31° secolo, viene inizialmente scambiato da Reed Richards per un suo pronipote, solo per poi scoprire, anni dopo, di come si tratti di una semplice omonimia.
Nel MCU Kang è stato introdotto alla fine della prima stagione del serial su Loki, dove invece appare come una sorta di guardiano delle linee temporali pronto a distruggere ogni deviazione che ne generi una nuova e con essa il relativo universo. Non è chiaro se il Kang di "Quantumania" sia il medesimo, essendo semplicemente indicato come un reietto, esiliato nel Reame Quantico dai Kang degli altri universi.
L'enfasi data al Conquistatore finisce per essere sia punto di forza che punto debole di tutto il film. La storia di Kang e la sua ricerca del mcguffin di turno, la sua relazione con Janet Van Dyne bene o male funzionano, anche grazie alla performance stoica di Jonathan Majors e ad una Michelle Pfeiffer che a quasi 65 anni è ancora affiatata e bellissima; ma il tutto toglie spazio a quella che doveva essere la vera star, ossia il Reame Quantico.
Introdotto come un universo che esiste al di sotto dei piedi dei terrestri tanto vasto e complesso quanto quello che esiste al di sopra delle loro teste, vive più che altro di trovate buffe e personaggi simpatici (su tutti il mostriciattolo Vet, doppiato da Daniel Dastmalchian), ma dopo il primo atto finisce per essere un mero sfondo allo scontro tra la famiglia di Scott Lang e Kang. Il che è un peccato, anche a causa dello spreco di un'estetica azzeccata, che piuttosto che riprendere le tavole di Kirby si rifà invece chiaramente all'arte di Moebius per creare visioni a tratti altamente ispirate, le quali però non portano a nulla di concreto.
Allo stesso modo risulta sprecato Bill Murray, ingabbiato in un incensato cameo del tutto inutile che ne spreca inutilmente il talento ed il carisma.
L'unico elemento ben utilizzato al di là del cast principale è invece, paradossalmente, M.O.D.O.K.; ricreato come versione rediviva del Calabrone, trova una sua funzione come sgherro che si redime; e per un paradosso ancora più sconcertante, il suo design risulta azzeccato: quella CGI disturbante, con quel faccione da uncanny valley inevitabile, finisce per incarnare perfettamente lo status di personaggio rivoltante che deve trasmettere.
Per il resto, "Quantumania" bene o male funziona, soprattutto quando deve dare spazio alle relazioni famigliari. Cassie Lang diventa un secondo centro di interesse nella storia, non più semplice appiglio umano per Scott ma vero e proprio motore della storia. E come sempre il cast riesce a rendere questo ensamble di scienziati pazzi e truffatori a dir poco adorabile.
Mediocre ma non disprezzabile, sicuramente il migliore dei tre film dedicati all'Uomo delle Formiche, "Quantumania" intrattiene a dovere e apre come da copione un orizzonte interessante per i futuri film e serie del MCU.
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