con: Tomas Milian, Orson Welles, John Steiner, Josè Torres, Luciano Casamonica, Annamaria Lanciaprima, Rafael Hernàndez.
Spaghetti Western
Italia, Spagna 1969
Se il sottofilone dello Spaghetti-Western "impegnato" trova in "Quién Sabe?" l'apripista e nel capolavoro leoniano "Giù la Testa" l'apice, un film decisamente meno ambizioso quale "Tepepa" merita lo stesso di essere apprezzato per il modo in cui tenta di variare la formula classica dello stesso. Oltre che per l'accostamento di due figure attoriali celebri e in un certo senso agli antipodi: il popolare Tomas Milian e l'imponente Orson Welles.
Finita la Rivoluzione Messicana, l'idealista Jesus Maria Moran, detto "Tepepa" (Milian) diventa capo di una banda di bandidos che non accettano il nuovo ordine costituito; contro di loro, c'è il colonnello Cascorro (Welles), mentre uno strano medico di origini britanniche (Steiner) si mette sulle tracce del bandito per motivi personali.
Le rivolte post-sessantottine rivivono nelle gesta dei rivoltosi messicani, con un'acume profetico: alla fine della rivoluzione, tutto cambia senza che nulla cambi davvero; per questo gli ex rivoluzionari continuano la battaglia contro il nuovo Stato, corrotto e ingiusto quanto quello precedente, in cerca della tanto agognata "tierra y libertad".
Tuttavia, il personaggio di Tepepa non ha l'aura del combattente romantico e determinato, quanto quella dell'anti-eroe scorretto e manipolatore: la vendetta del personaggio del Dottor Price è giusta, basata su crimini da lui perpetrati in modo gratuito, che con la lotta per la libertà nulla hanno a che vedere.
Laddove la lotta contro il potere costituito ha quindi una valenza scevra da ogni idealismo, quest'ultimo viene altresì descritto come un cancro, una riproposizione dei meccanismi di sfruttamento che portano alla prima rivolta, incarnata dal personaggio di Orson Welles, mastodontico e inarrestabile, un sadico che gode nella distruzione gratuita dell'avversario che il mitico artista interpreta con gusto e senza mai scadere nell'overacting gratuito, in una perfetta giustapposizione con lo stile più strabordante di Milian.
Laddove il cast è affiatato, sceneggiatura e regia risultano purtroppo più riluttanti; i risvolti più interessanti della trama non vengono mai approfonditi (primo fra tutti il conflitto tra il desiderio di vendetta individuale e il riscatto collettivo), mentre la regia dello specialista Petroni, pur essendo precisa, non riesce mai a cogliere lo spirito spettacolare della vicenda, rendendo "Tepepa" una pellicola interessante e divertente, ma non memorabile.
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