con: Robert Downey Jr., Chris Evans, Jeremy Renner, Scarlett Johansson, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Don Cheadle, Brie Larson, Karen Gillan, Danai Gurira, Bradley Cooper, Josh Brolin.
Fantastico/Avventura
Usa 2019
---CONTIENE SPOILER---
Si potrebbe parlare della fine di un'era, della conclusione di un ciclo vitale per i Marvel Studios. "Avengers: Endgame" è in fondo questo: un duplice epilogo ad una storia iniziata circa 11 anni fa con "Iron Man" e che ha trovato il suo midpoint circa un anno fa con "Avengers: Infinity War". E come ogni conclusione che si rispetti, anche "Endgame" permette di fare qualche bilancio, di dare un giudizio pieno non solo alla gigantesca maxistoria che Kevin Feige ha forgiato in oltre 20 film, ma anche e sopratutto al fenomeno che questi hanno generato.
Preso a sé, "Endgame" è un duplice film; o meglio, sono due storie riunite in un'unica narrazione; nella prima parte c'è l'epilogo vero e proprio al precedente "Infinity War": Thanos ha vinto, metà degli esseri viventi dell'Universo è stata spazzata via. Agli eroi superstiti non resta che rintracciare il titano folle e vendicarsi, nulla più; la sconfitta del villain non porta alla vittoria perché ciò che è stato fatto non può essere rimediato: le Gemme dell'Infinito sono state distrutte, la vittoria dell'antagonista è totale.
Con un flashforward di cinque anni, ritroviamo i superstiti alle prese con un mondo che non è più il loro, ma che ha lo stesso bisogno di loro. Eppure, come fare per ritrovare la speranza perduta? Nel più improbabile dei modi: è Scott Lang (Paul Rudd) ad introdurre la possibilità di un viaggio nel tempo per poter riavere le Gemme e resuscitare i caduti.
Da qui, "Endgame" diventa un vero e proprio "Ritorno al Futuro- Parte II" con i supereroi, dove i protagonisti viaggiano a ritroso nel MCU incontrando versioni alternative di sé stessi e modificando in parte gli eventi del passato (non sfuggirà ai più attenti il diverso destino di Loki).
Se la trama in sé stessa è duplice, il tono del film è addirittura triplice: si comincia con la desolazione più totale data da una sconfitta annichilente, si torna alle classiche atmosfere spensierate che tanta fortuna hanno portato al brand Marvel Studios per arrivare ad un terzo atto dai toni epici, in cui lo scontro con un ritrovato Thanos diventa una battaglia totale. In parole povere, ogni tipo di spettatore troverà qualcosa da apprezzare, sia esso l'umorismo leggero o la serietà più drammatica o, ancora, più semplicemente lo spettacolo visivo.
Proprio come il primo film d'ensable, quindi, anche "Endgame" è il perfetto pop-corn movie, al quale la lunga durata consente però di approfondire anche meglio i caratteri dei personaggi, molti dei quali sono finalmente tridimensionali: dall'Occhio di Falco distrutto dalla perdita della famiglia ad un Tony Stark che invece trova nel legame famigliare la forza di andare avanti, passando per un Thor divenuto divertente epigono di Drugo Lebowski a causa dell'onta della sconfitta e Nebula che combatte letteralmente contro sè stessa; l'introspezione paga davvero e ci riesce ad affezionare alle peripezie dei personaggi, anche quando si calca troppo la mano sulla drammaticità (come nella scena del sacrificio di Vedova Nera). Tanto che l'unico vero difetto attribuibile a questa epica chiusura risiede nell'appiattimento della figura del villain, che da machiavellico antagonista diviene semplice "boss finale" da sconfiggere.
Se quindi "Endgame" è un film riuscito e divertente, il fenomeno del MCU e il relativo trionfo non possono che suscitare seri dubbi; che il futuro del cinema di intrattenimento sia davvero relegato alla forzata serialità? Nonostante i successi dei film DC in stand alone, sono le creature di Kevin Feige a polverizzare i record di incassi, con la loro ferrea continuità. E tra un abortito Dark Universe da parte della Universal e le altre major pronte a scannarsi per accaparrarsi i diritti di qualsiasi universo letterario o fumettistico, sembra proprio che, almeno per i prossimi dieci anni, tutti i blockbuster continueranno ad essere l'adattamento di qualcos'altro o la riproposizione di personaggi già collaudati sul Grande Schermo (basti vedere i remake live-action targati Disney).
L'impatto del MCU sul cinema è forse paragonabile solo a quello del primo "Guerre Stellari": una pellicola che ha ridefinito tutti gli standard della narrazione per immagini e cambiato la stessa percezione di questa da parte del pubblico. Una ridefinizione, tuttavia, che ha portato con sé un appiattimento sia della narrazione che del narrato. Una rivoluzione, sicuramente, ma non per forza una buona rivoluzione.
Per completezza, recensirai anche Thor the Dark World, il dittico di Ant-man e Iron Man 3
RispondiEliminaPurtroppo no, almeno per il momento
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