Catch me if you can
di Steven Spielberg.
con: Leonardo Di Caprio, Tom Hanks, Christopher Walken, Amy Adams, Martin Sheen, Jennifer Garner, James Brolin, Nathalie Baye, Ellen Pompeo.
Biografico/Commedia/Brillante
Usa, Canada 2002
Quella di Frank Abagnale Jr. era una storia troppo fantasiosa per non essere vera. La storia di un truffatore che è riuscito a gabbare l'F.B.I. per decenni, solo per poi trovarsi a collaborare con i suoi ex inseguitori una volta acciuffato. La storia di un falsario talmente bravo nel suo "lavoro" da riuscire ad ingannare chiunque, a fingersi pilota, medico, agente della polizia e via dicendo. Una storia, naturalmente, esagerata, perché narrata proprio dal suo protagonista, che tende ad autoassolversi e celebrarsi, vera e propria rockstar della sua stessa vita.
Ma a Spielberg questo non interessa. Non interessano nè la verosomiglianza, né le implicazioni morali o materiali. Con "Prova a Prendermi" decide di giocare una carta in parte inedita nella sua carriera, quella della commedia, sperimentata solo con lo sfortunato "1941: Allarme ad Hollywood!"; e per portare in scena la stramba vita di Abagnale, decide di riprendere un registro brillante, degno della Hollywood anni '60; si affida all'amico Tom Hanks e dirige con mano ferma un Leonardo Di Caprio mai più così espressivo e perfetto per creare una simpatica caccia all'uomo, una screwball comedy su di un personaggio troppo grande per non essere autentico, creando uno dei suoi film più simpatici, piccoli ma riusciti.
Abagnale è un truffatore, ma dal buon cuore. Strutturando la narrazione come una biografia vera e propria, Spielberg ne enfatizza la formazione, avvenuta in quel nucleo familiare che, come da copione, è centro essenziale. La figura paterna, incarnata da un Christopher Walken semplicemente perfetto, diviene modello da imitare, genitore amato che insegna al figlio l'arte dell'inganno non per cattiveria, ma per sopravvivere. Una sopravvivenza che avviene tramite la menzogna, la manipolazione costante della realtà così come degli assegni della PAN-AM ed il cambio costante di abiti e mestieri.
Ma Abagnale altro non è che un orfano, un ragazzo in cerca di quel nido tanto desiderato e troppo presto strappatogli. Da qui l'affinità verso la famiglia Strong, verso il padre di famiglia interpretato da Martin Sheen e l'amore verso quella dolce ragazza che ha il volto di una giovane Amy Adams. Un'attrazione che viene distrutta proprio da quelle menzogne che la sua maschera gli impone di recitare per la sopravvivenza, in una spirale distruttiva che culmina di fatto con una ideale morte del personaggio: stanco e malato, perso in Francia e braccato finalmente dall'integerrimo Hanratty, suo doppio totale, poliziotto fin troppo onesto e uomo di mezza età, viene stroncato dalla visione di quel nido familiare che lo aveva espunto e che ora si è riformato senza di lui, senza dargli quel posto nel mondo che tanto disperatamente anela.
Ma "Prova a Prendermi" è sopratutto una commedia brillante perfettamente riuscita, dove Spielberg dirige con brio e gusto un ottimo cast di attori non facili da dirigere (su tutti Di Caprio) e dove dimostra un senso del ritmo incredibile; il brio non cala praticamente mai nei 141 minuti di durata, salvo nelle sequenze più dure, dove necessario. La tempistica dello humor è sempre azzeccata, mai forzata o a vuoto. Prova di come Spielberg, quando voglia, sappia essere davvero un autore all'altezza del suo nome.
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