martedì 7 dicembre 2021

Cry Macho- Ritorno a Casa

Cry Macho

di Clint Eastwood.

con: Clint Eastwood, Eduardo Minnett, Natalia Traven, Dwight Yoakam, Fernanda Urrejola, Horacio Garcia Rojas. 

Drammatico

Usa 2021












Clint Eastwood ha 91 anni, la voce spezzata, l'andatura curva, ma anche un carisma ed una presenza scenica che molti suoi colleghi più giovani si sognano. Con "Cry Macho" sembra voler nuovamente dare una chiusa alla sua carriera, 12 anni dopo "Gran Torino", che già poteva essere visto come la riflessione definitiva sulla sua filmografia. Ma laddove il bellissimo film del 2009 era furente, quest'ultima opera è volutamente dimessa, piccola, fatta quasi sussurri e per lo più di sguardi. Un congedo informale e intimista.


La storia di un figlio ritrovato, di un viaggio che ridà dignità e vita ad un uomo oramai sul viale del tramonto è quanto di più eastwoodiano si possa immaginare, con echi di "The Honytonk Man". La trama è archetipica: il vecchio cowboy Mike Milo (Eastwood) varca la frontiera con il Messico per riportare dal padre, suo ex boss, il giovane Rafo (Eduardo Minnett), letteralmente rapito dalla ricca e lasciva madre.
Il viaggio formativo, con proverbiale diffidenza iniziale e susseguente amicizia, viene però interrotto dall'arrivo nella cittadina messicana. Qui il film mostra la sua duplice natura, non più quella di genuino road movie, ma elegia di un tempo ritrovato, con Mike che ritrova quella famiglia che pensava di aver perduto. Ma anche di riflessione su di un passato idealizzato da altri, ma in realtà molto più prosaico di quanto si voglia credere, come ne "Gli Spietati".


Il ritmo è quello della terza età, lento e meditabondo, ma mai fiacco, andante nel modo giusto per dare spazio ai personaggi, i cui conflitti si risolvono in modo volutamente anticlimatico, senza roboanti climax o colpi di scena, ma nel modo più naturale possibile. Tanto che l'unico limite nella messa in scena è dato dalla recitazione acerba dei comprimari, in contrasto con quella più rilassata e autentica di Eastwood. che qui trova nuovamente un equilibrio perfetto per una storia archetipica.

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