lunedì 20 dicembre 2021

Matrix Revolutions

The Matrix Revolutions

di Lana & Lily Wachowski.

con: Keanu Reeves, Carrie-Anne Moss, Laurence Fishburne, Hugo Weaving, Mary Alice, Tanver K.Atwal, Bruce Spence, Lambert Wilson, Monica Bellucci, Harry Lennix, Helmut Bakaitis, Ian Bliss, Collin Chou, Nona Gaye, Harold Perrinneau, Jada Pinkett Smith, David Roberts, Clayton Watson, Anthony Wong, Nathaniel Lees.

Azione/Fantascienza

Usa 2003








---CONTIENE SPOILER---


Il fandom di "Matrix" (o quello che ne resta) tende a definire "Revolutions" come il peggiore della trilogia; il che è in realtà ingiusto se si pensa che, a differenza di "Reloaded", lo script di "Revolutions" ha almeno una trama che si sviluppa in modo coerente e non è un semplice pretesto per poter inanellare sequenze d'azione. Ovviamente ciò non lo rende comunque un buon film o anche solamente un film riuscito, visto che si porta dietro tutti i difetti del predecessore e ne sfoggia altri inediti.


Come sempre è proprio lo script a riservare le maggiori perplessità (per non chiamarle risate). Neo si è "dissociato" da se stesso ed è finito in una specie di Matrix "altra", simile a quella usata dagli umani per gli addestramenti. Come possa un uomo connettersi alla rete in modo del tutto naturale resta un mistero, evidentemente l'eletto ha il wi-fi incorporato. Nel limbo scopre due programmi che hanno avuto una figlia; al quesito riguardo come possano due programmi sapere cos'è l'amore, si risponde che "amore" è solo una parola, ciò che davvero conta è l'interazione che essa rappresenta... perfetto, ma come fanno due software a provare attrazione? Lungi dalle Wachowski cercare anche solo di riflettere in modo efficace sull'argomento, ma per lo meno possono andare fiere del fatto di aver anticipato un tema che il loro idolo Mamoru Oshii avrebbe trattato solo nel successivo "Innocence: Ghost in the Shell 2".
Il limbo dovrebbe inoltre essere una sorta di "anticamera" attraverso la quale i programmi "loschi" contrabbandano cose e persone in Matrix... perché? Contrabbandare da dove? Un ingresso illegale stile quello degli umani è precluso alle macchine?


Neo, dal canto suo, ha acquisito il potere di controllare le cose anche fuori da Matrix e riesce a distruggere un esercito di seppie con il solo pensiero... ma per qualche motivo è del tutto impotente dinanzi ad un avversario umano armato solo di bisturi... evidentemente in quella scena si era scordato di essere Superman con la telecinesi. Fatto sta che ad un certo punto perde la vista, ma continua a vedere grazie ad una sorta di veggenza, perché Frank Herbert ancora non lo avevano citato. Poi Trinity muore, ma Neo questa volta non la riporta in vita perché c'è bisogno di un minimo di drammaticità per introdurre l'ultimo atto, o almeno così sembra.
Grazie all'Oracolo, la verità sull'eletto viene finalmente rivelata: oltre ad essere un anomalia che sfugge ai calcoli dell'Architetto, è anche uno strumento dell'Oracolo per portare instabilità nell'equazione di Matrix. Ma l'instabilità non era connaturata all'equazione stessa? E, ancora, perché un programma delle macchine dovrebbe complottare contro le macchine stesse? Quando poi si cercano di spiegare i superpoteri di Neo nel mondo reale... semplicemente non si spiegano, l'Oracolo si limita a dire che ciò è possibile perché l'eletto trascende Matrix, qualsiasi cosa significhi.


In tutto questo, l'agente Smith è l'anti-Neo, anch'egli un super-essere che... deve distruggere Matrix? E se è vero che ci sono stati altri eletti e altri conflitti, sono finiti davvero tutti allo stesso modo? Possibile? Non è comunque un rischio troppo grande per l'egemonia delle macchine? Il tutto, ovviamente, è una scusa bella e buona per reiterare una rivalità che aveva senso solo nel primo film e che qui torna a causa della totale mancanza di idee. Tanto che la risoluzione del conflitto è alquanto ambigua: il bene vince sul male facendosi assimilare e distruggendo il male dall'interno? O è la forza dell'amore a salvare la situazione? E in cosa consiste questo "amore"? Nei fatti, giusto un concetto buttato lì per cercare uno scopo in un racconto del tutto risibile. L'importante è creare un combattimento roboante, ma che per tutti i motivi di sopra risulta freddo e stupido.


L'ambizione delle Wachowski questa volta travalica la mera azione e le porta ad inserire una scena di guerra vera e propria. La battaglia di Zion, a metà film, è grande e rumorosa, ma non riserva veri colpi di scena o morti drammatiche, finendo per essere giusto un grosso e sfavillante riempitivo. E anche qui lo script zoppica: possibile che tra le difese di Zion, l'ultimo bastione dell'umanità, non ci fosse un congegno EMP, ossia l'unico strumento efficace contro le seppie? Si, è possibile, altrimenti la battaglia sarebbe durata troppo poco.


Il simbolismo è fuori controllo. Neo, già eletto e profeta cieco che vede tutto, diventa angelo salvatore/figura cristologica ritratta in un modo talmente barocco da far sembra la cristologia che si sarebbe vista ne "L'Uomo d'Acciaio" come sottile. Smith è il diavolo, il male assoluto perché si, fatto delle fiamme dell'Inferno e in grado di concupire chiunque... e quando ride sfacciatamente, le Wachowski creano una delle inquadrature più involontariamente ridicole che si siano mai viste.
In generale, questo terzo capitolo si sforza di essere grande e intelligente, ma alla fine risulta solo ridicolo e a tratti noioso; tant'è che alla fine, a parte il ridicolo imperante, a restare impressa è solo l'immagine di Monica Bellucci strizzata nel completino di pelle.


L'eredità dei sequel è stata immane: "Matrix" è letteralmente scomparso dalla coscienza collettiva. Quello che un tempo era considerato un testo sacro della fantascienza (e non solo) è diventato un vecchio esercizio di pretenziosità estetica, stilistica e narrativa. Almeno fino al prossimo avvento di "Matrix Resurection".

2 commenti:

  1. Risposte
    1. "Animatrix" è stata una bella operazione, ma va un po' oltre quello che tratto sul blog. In compenso arriverà abbastanza presto quella su "Resurrections" ;)

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