venerdì 22 aprile 2022

La Scelta di Anne- L'événemenet

L'événemenet

di Audrey Diwan.

con: Anamaria Vartolomei, Kacey Mott Klein, Luàna Barjrami, Louise Orry-Diquèro, Louise Chevilotte, Pio Marmai, Sandrine Bonnaire, Leonor Oberson, Anna Mouglalis.

Drammatico

Francia 2021











La scelta di premiare l'impegno all'interno dei circuiti dei festival non sempre paga, come persino la cerimonia degli Oscar oramai insegna. Certo, quando una pellicola decide di prendere di petto una problematica attuale, è sacrosanto riconoscerne il valore sociale, talvolta anche a prescindere da quello artistico. Ma quando, viceversa, il valore sociale è scontato, diventa davvero difficile capire la volontà dietro al premio. 
E' il caso di "L'événement", Leone d'Oro all'ultimo Festival di Venezia, che mostra uno spaccato, pur convincente, di un realtà oramai lontana, ossia quella legata alla gravidanza nella Francia dei primi anni '60, riuscendo a dimostrarsi credibile, ma anche irrimediabilmente datato e privo di vero interesse.



Dal romanzo omonimo di Annie Ernaux del 2003. Francia, 1963; Anne (Anamria Vartolomei) è una brillante studentessa di lettere, la cui vita viene distrutta dalla notizia della gravidanza. Gradualmente la sua salute mentale deteriora, mentre risulta impossibile rivolgersi ad un medico per abortire.




L'anno in cui la vicenda prende le mosse è essenziale. Prima della rivoluzione sessuale, prima del cambiamento dei costumi, prima di quel fatidico 1975 in cui l'aborto venne legalizzato Oltralpe, la vita di una giovane donna che non aveva intenzione di portare a termine una gravidanza era un inferno in Terra.
Anne attraversa questo inferno in silenzio, passando per il biasimo delle compagne, il disgusto verso la sessualità esplicita, l'incuranza di un compagno, borghesuccio irredento, del tutto sordo alle sue necessità. E, ovviamente, scontrandosi con l'insesniblità delle istituzioni, ad un muro fatto di incomprensioni sociali e umane prima ancora che istituzionali.
Piano piano le sue ambizioni si estinguono, i suoi interessi scemano, il suo carattere si contrae verso l'asprezza. Una gravidanza che distrugge l'anima, che imbruttisce una persona cosciente di non poter avere più una vita. Non un atto d'accusa verso la gravidanza in sé, quanto verso la fine di quella vita programmata e desiderata che una gravidanza non programmata a sua volta porta con sé, verso la mancanza di una scelta per un'alternativa.




Audrey Diwan si accosta al calvario della sua protagonista in modo delicato, usando la macchina a mano (con le immancabili "nuche d'ordinanza") per seguirne i gesti, spiarne le azioni, cercando uno stile non invasivo che ricrei la veridicità delle scene e della situazioni e riprendendo il tutto con un ormai canonico formato di 1.37:1 per enfatizzare i dettagli di volti e corpi. Il che funziona, ma finisce anche per togliere originalità alla messa in scena, che così trova un motivo d'interesse solo nella solidissima performance di una magnifica Anamaria Vartolomei.
E su tutto vige il fantasma dell'inutilità. Che l'aborto sia una materia scottante allora come oggi è cosa risaputa. Anzi, dinanzi alle problematiche odierne, date da medici obiettori di coscienza e dalla difficoltà di accedervi per via le legali nonostante l'effettiva legalizzazioni, i drammi del passato impallidiscono, poiché almeno non tacciabili di ipocrisia. La volontà di portare in scena una storia propria di una realtà vecchia di sessant'anni risulta così indigesta, inutile e ai limiti del ricattatorio: è facile criticare un passato intollerante e arretrato, soprattutto quando oramai remoto. Ci vuole decisamente più coraggio a toccare i nervi scoperti dell'ipocrisia di tanti medici di oggi.




"L'événement" risulta così non tanto un'opera brutta o malriuscita, quanto estremamente inutile, arroccata in una metafora temporale che lascia il tempo che trova, essendo oramai lontana dalla realtà degli eventi. Ennesimo caso di un film premiato per il solo tema trattato, piuttosto che per il modo in cui lo tratta.

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