mercoledì 20 aprile 2022

Morbius

di Daniel Espinosa.

con: Jared Leto, Matt Smith, Adria Arjona, Jared Harris, Tyrese Gibson, Al Madrigal, Zaris-Angel Hator.

Fantastico

Usa 2022

















Quando un film viene definito come "il peggior film Marvel di sempre" sin dai suoi screen-test, le aspettative non possono che essere alte. Questo perché per creare qualcosa di peggio dei due film su Venom, della trilogia su Spider-Man di Jon Watts, di "Spiderman 3", del "Daredevil" di Mark Steven Johnson, dei tre film sui Fantastici 4, di "Ant-Man and the Wasp" o dei primi due film su Iron Man bisogna davvero mettersi di impegno e il risultato non può che essere a suo modo memorabile.
Sfortunatamente, "Morbius" non può vantare neanche questa forma di interesse. Non è di certo un film più brutto di quelli sopra citati, né di tanta altra spazzatura che porta il logo Marvel appiccicato prima dei titoli di testa. E' "semplicemente" il più classico comic-movie moderno, ossia un film piatto, privo di vera ispirazione e ancor prima di ambizione, che si limita ad introdurre un personaggio senza neanche volergli dare chissà quale caratterizzazione o cercare di calarlo in una trama decente. E', in sintesi, un inno alla mediocrità più pura e semplice, un film usa-e-getta fatto e finito che non vuole mai davvero fare nulla di rimarchevole e riesce perfettamente nel suo intento di essere qualcosa di incredibilmente insulso.



Creato da Roy Thomas nel 1971, il Vampiro Vivente di casa Marvel, benché anche protagonista di una serie tutta sua, ha sempre funzionato meglio come villain, ossia come originariamente concepito, uno dei tanti membri della rogue gallery dell'Uomo Ragno. Non per nulla, David Goyer lo voleva come avversario del Diurno in "Blade II", concept poi scartato non si sa per quale specifico motivo.
Alla Sony, d'altro canto, le idee sono chiarissime: "Venom" ha funzionato? Perfetto, è ora di fare tutta una serie di film sui nemici dell'Uomo Ragno per poi culminare nello stramaledetto crossover sui Sinistri Sei che si tenta di fare da almeno dieci anni. Il tutto in un universo a parte, perché si e a prescindere dal fatto che molti personaggi difficilmente funzionano se promossi a protagonisti assoluti (è davvero possibile scrivere un film in solitaria su Kraven il Cacciatore o Madame Web?).


Daniel Espinosa, poi, non ci prova nemmeno a creare qualcosa di originale. Forse l'unico modo per Morbius di funzionare su grande schermo sarebbe stato all'interno di un horror tout-court, non in un film supereroistico con solo vaghi elementi orrorifici. "Morbius", invece, vuole essere un film di supereroi vero e proprio e fallisce miseramente, sfoggiando tutti i difetti del caso.
La storia è blanda, giusto una origin-story su come Michael Morbius è diventato il Vampiro Vivente, senza tra l'altro volersi sforzare di essere credibile. Perché si potrebbe anche soprassedere al fatto che il buon Michael ha un QI talmente elevato da riparare una macchina per la dialisi con una penna... da bambino; e che abbia un ego talmente enorme da sfanculare la commissione del Nobel durante la cerimonia per la sua stessa premiazione; ma davvero non si si riesce a credere al fatto che ottenga i superpoteri semplicemente iniettandosi DNA di pipistrello. Forse il suo vero superpotere è l'immunità ai coronavirus.


Il personaggio, alla fin fine, è giusto questo, ossia un brav'uomo che si danna in nome della scienza. Il villain, chiamato Lucien, ma che per qualche motivo viene soprannominato Milo, dal canto suo, è cattivo... perché cattivo. Così, di punto in bianco, ricevuti i poteri da vampiro riscopre la sua stronzaggine sopita e decide di cazzeggiare a spese della comunità. Il conflitto? Michael è buono... o quantomeno cosciente della sua pericolosità. Lucien... boh, evidentemente ha un'avversione per il sangue artificiale o forse si diverte troppo a sventrare la gente, non è chiaro. Quel che è chiaro è che, nelle intenzione dell'autore, dovrebbe essere una sorta di yuppie assassino, un Patrick Bateman vampiro, ma la caratterizzazione è talmente tenue e abbozzata da non riuscire a convincere.
Il tutto segue i binari canonici, con sequenze d'azione costruite con il pilota automatico, senza guizzi, senza rischiare nulla, senza voler ricercare uno stile o un'estetica che differenzino le "avventure" del Vampiro Vivente da quelle di qualsiasi altro supereroe. Tanto che persino i suoi iconici costumi da rockstar mancano all'appello, sostituiti da scialbissime felpe e spolverini neri.
Inutile dire che alla fine più che disgustati, si è annoiati. La storia è piatta, i personaggi sono inesistenti, la tensione latita, l'adrenalina anche. Non si raggiungono certo le vette di stupidità viste altrove, ma davvero non c'è nulla che regga lo spettacolo, nonostante la scarsa durata.


Tanto che alla fine ci si ricorda di "Morbius" solo per le scene mid-credit. O meglio per la loro totale idiozia, prova di come forse nessuno alla Sony sapeva che direzione dare al personaggio fino a quando non si è giunti alla fine del montaggio, tanto che alcune scene viste nei trailer mancano all'appello.
Il film sul Vampiro Vivente, quindi, è un fallimento, di certo, è sempre bene specificarlo, non il disastro che molti vorrebbero far credere, ma pur sempre un fallimento.

2 commenti:

  1. Povero Jared Leto, per lui il genere supereroistico non offre pace, e ora si è giocato pure il personaggio Marvel

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    1. Teoricamente il suo Joker non era neanche da buttare. Certo, gli avessero dato uno straccio di caratterizzazione o un ruolo negli eventi.

      Qui, d'altro canto, è proprio sprecato.

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