lunedì 26 dicembre 2022

Una Notte Violenta e Silenziosa

Violent Night

di Tommy Wirkola.

con: David Harbour, John Leguizamo, Leah Brady, Alex Hassell, Beverly D'Angelo, Alexis Louder, Edi Patterson, Brenda Fletcher, Andre Eriksen, Alexander Elliot, Mitra Suri.

Azione/Fantastico

Usa, Canada 2022













Tommy Wirkola è un filmmaker che si compiace delle sue stesse idee bizzarre. Siano esse fatte di nazisti sopravvissuti al '45 rifugiandosi su di una base lunare o Hansel e Gretel sexy cacciatori di streghe, quello che gli interessa è creare storie strampalate per divertirsi come un matto nel portarle in scena, anche se poi i suoi film finiscono per soffrire proprio a causa di un'esecuzione claudicante.
Non fa eccezione "Violent Night", action fantastico con un un Babbo Natale ultraviolento la cui idea di base è anche interessante, ma sviluppata in modo a tratti sonnolento.



Idea che altro non è se non la più classica rielaborazione del canovaccio di "Die Hard", citato anche esplicitamente. Durante la notte della Vigilia, un Babbo Natale disilluso si ritrova suo malgrado bloccato nella casa di una famiglia di ultramilionari durante una rapina in corso. La sua missione, oltre a salvare la pelle, è quella di proteggere la piccola Trudy, che crede ancora nello "spirito natalizio".



E "Die Hard" è per l'appunto il nume tutelare, con le dinamiche tra personaggi ad essere riprese pari pari dal classico di McTiernan. Torna un protagonista stanco anche se sempre letale che ha una linea diretta con un altro personaggio, con il quale si allea per salvare la situazione; un'ambientazione unitaria, data da una villa al posto del grattacielo della Nakatomi; un pugno di rapinatori spietati guidati da un leader carismatico (che qui ha il volto di John Leguizamo). A queste, Wirkola aggiunge un omaggio a "Mamma ho perso l'Aereo", con gli iconici trabocchetti rielaborati in chiave splatter, per aggiungere un po' di pepe al tutto.
Ma la vera identità viene data dalla caratterizzazione dei personaggi. Passi per il Babbo Natale di David Harbour, vero e proprio cliché del "Babbo Bastardo" disilluso e schifato dalla deriva materialista delle feste, certamente non originale e al quale viene persino negata una origin-story completa, finendo per colpire grazie al carisma del suo interprete, la famiglia in ostaggio è un coacervo di "tipi antipatici" che nella sua ansamble trova una sua ragion d'essere, con una figlia volitiva e volgare, un nipote GenZ al quale si vorrebbe davvero far esplodere la testa, un genero attore cretino e un matriarca mostruosa perfettamente incarnata da una rediviva Beverly D'Angelo. Nucleo controbilanciato dai "buoni" genitori di Trudy, tra i quali spicca un Alex Hassell la cui espressività pazza per una volta funziona davvero a dovere.



Wirkola si fa produrre il tutto da David Leitch, la cui passione per le coreografie è evidente, con le scazzottate eseguite come perfetti "balletti sanguinolenti", il cui stile non è però all'altezza di quanto visto in "Nobody" o nella serie su John Wick. 
Quel che affossa la visione è però una parte centrale inutilmente noiosa, dove storia e azione rallentano e vengono ingolfati da dialoghi a tratti inutili. Qui si dimostra di non aver capito la lezione di De Souza nell'imbastire lo script del classico con Bruce Willis: nel momento in cui la tensione della storia principale cala, bisogna bilanciare il tutto con i personaggi secondari; se in "Die Hard" si seguivano anche le vicende del duo di agenti del FBI, le quali tenevano alta la tensione, in "Violent Night" nulla viene dato per mantenere l'attenzione, che inevitabilmente scivola via per una buona mezz'ora.
Il che impedisce in definitiva a questo strambo clone di divenire quel piccolo classico natalizio che pur avrebbe potuto essere.

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