di Scott Cooper.
con: Christian Bale, Harry Melling, Lucy Boynton, Simon McBurney, Toby Jones, Timothy Spall, Gillian Anderson, Harry Lawtey, Charlotte Gainsbourg, Robert Duvall, Hadley Robinson.
Thriller
Usa 2022
Se fosse uscito qualche anno fa, "The Pale Blue Eye" sarebbe stato il classico esempio di "bel film", quelle pellicole che pur non eccellendo in nulla, riescono lo stesso a conquistare il pubblico e persino la critica, configurandosi come una piacevole visione stagionale. E' un peccato che film del genere oramai non vadano più nelle sale, le quali sono dedicate esclusivamente ai blockbuster e a qualche pellicola d'autore pluripremiata, lasciando fuori onesti prodotti artigianali come questo. Perché Scott Cooper non sarà di certo un grande artista e questo suo omaggio a Edgar Allan Poe ha qualche sbavatura imperdonabile, ma nel complesso funziona davvero a dovere.
1830. All'accademia di West Point viene ritrovato il cadavere di un giovane cadetto, apparentemente suicida. Per investigare viene chiamato, in via ufficiosa, l'ex poliziotto Augustus Landor (Christian Bale), il quale viene presto affiancato da una giovane recluta affascinata dal caso: Edgar Allan Poe (Harry Melling).
L'idea alla base è semplice e interessante, quella di uno scrittore che si ritrova letteralmente catapultato in una delle sue opere, come già fatto da Wim Wenders e Francis Ford Coppola con Dashiell Hammett in "Hammett- Indagine a Chinatown" nel 1982. In questo caso lo script è basato sul romanzo omonimo di Louis Bayard del 2003 e prende le mosse dal punto di vista di un personaggio immaginario piuttosto che da quello del protagonista effettivo.
L'amore per l'opera di Poe è palpabile e perfettamente ricreato dall'atmosfera della messa in scena, senza mai scadere nello scolastico, lasciando sempre che sia il racconto a dettare tempi e tematiche; tanto che persino l'obbligatoria citazione de "Il Corvo" viene isolata in pochi fotogrammi.
Quella di "The Pale Blue Eye" è una storia alla Poe al 100%, in cui i personaggi sono mossi dalla paura della morte; fobia che si fa fascinazione sia per loro, sia per chi racconta. Su di tutto, aleggia l'ombra del sovrannaturale, evocato ma mai mostrato, una presenza fantasma che porta suggestioni oltremondane talvolta tangibili, ma sempre sfumate, contribuendo alla creazione di un'atmosfera affascinante.
Il mistero ha una costruzione classica e una risoluzione di certo non originale, ma lo stesso accattivante. A tenere lo spettacolo ci pensa in primis il cast, con un Christian Bale al solito in parte e Harry Melling che ritrae un Poe giovane ma già nel pieno della tempesta emotiva, enfatizzandone l'eccentricità e riuscendo al contempo a renderlo empatico. Robert Duvall concede un piccolo cameo, Gillian Anderson funziona anche se alle prese con un personaggio caricaturale; l'unica attrice ad essere in ombra è Charlotte Gainsourg, sprecata in un ruolo del tutto marginale che non le consente di brillare quanto avrebbe potuto.
La messa in scena del mestierante Cooper funziona, pur se priva di guizzi, ma trova una caduta di stile clamorosa nella scena del suicidio, che ben potrebbe indurre al riso. Per il resto, riesce a convincere, anche perché si affida quasi totalmente alla bella fotografia e alle note sempre ottime di Howard Shore.
"The Pale Blue Eye" riesce così a convincere e ad intrattenere a dovere. Un exploit di certo non memorabile, ma altrettanto certamente ben confezionato ed eseguito.
Hai visto anche The Raven.
RispondiEliminaStoria "simile", di circa dieci anni fa.
Purtroppo no, anche per questo non l'ho citato ;)
EliminaCooper è un regista con all'attivo due perle per me sottovalutatissime.
RispondiEliminaQui fa un bel compitino e il risultato è dignitoso, per quanto abbia ritenuto il finale immorale.
Perché immorale?
EliminaGlorificare o romanticizzare la giustizia privata... anche no.
EliminaSi, in effetti da quel punto di vista è molto americano.
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