mercoledì 24 ottobre 2018

... e tu vivrai nel terrore! L'Aldilà

di Lucio Fulci.

con: Catriona MacColl, David Warbeck, Sarah Keller, Antoine Saint-John, Veronica Lazar, Al Cliver.

Horror/Splatter

Italia 1981

















Se con "Paura nella Città dei Morti Viventi" Fulci riprendeva parte della mitologia lovecraftiana per creare un proprio saggio sull'orrore sovrannaturale, con "L'Aldilà" va, come il titolo suggerisce, un passo oltre, sino a creare una sinfonia di puro orrore sovrannaturale. Un film, questo terzo capitolo della "Trilogia delle Porte dell'Inferno", che nasce sulla scia di un assunto ben preciso, ossia quello di ripensare il cinema horror da cima a fondo, ridefinirlo sin dalle fondamenta per creare una pura visione orrorifica.
Torna ancora l'influenza argentiana di "Inferno", che per primo ripensò la narrazione nel cinema del terrore come sganciata  da un racconto tradizionale. Ma laddove il film di Argento danzava sul confine tra veglia e sogno, Fulci, da buon terrorista dei generi, toglie quello che è l'ultimo appiglio per lo spettatore nel cinema fantastico, ossia la logica; "L'Aldilà" non segue un filo logico, anzi non è narrazione di nulla, è pura e semplice visione la cui carica terrorifica è per questo impossibile da fuggire.




Non si può razionalizzare la paura, sembra dirci Fulci, nè venire a patti con un pericolo che non ha forma. Non ci sono zombi antropofagi nella Lousiana infestata da un male antico, nè folli scienziati non-morti. L'orrore ha ora una forma fluida, che non trova giustificazione neanche nel "peccato originale" che lo ha risvegliato. Se il suicidio del prete in "Paura" era un atto sacrilego e per questo perfettamente ascrivibile all'interno di una logica della dannazione, l'omicidio del pittore visionario che apre il film è pura cattiveria, malvagità che porta ad altra malvagità senza alcuna logica conduttrice.
Ed è proprio in questo prologo, magnificamente diretto in un bianco e nero color seppia che farà scuola, che la narrazione si esaurisce. Lo spettatore, da adesso in poi, non ha certezze riguardo la narrazione, che si fa orfana di un motore. La protagonista, al solito interpretata dalla bella Catriona MacColl, è anch'essa spettatrice, oggetto piuttosto che soggetto degli eventi.



Fulci, con il fido Dardano Sacchetti alla sceneggiatura, dà corpo a quello che potrebbe essere tranquillamente il delirio onirico dello scrittore del libro di Eibon che, al pari del libro di Enoch in "Paura" e del necronomicon nei miti di Lovecraft, racchiude profezie orrorifiche al di là dell'umana comprensione.
La narrazione filmica si fa così, ora più che mai, pura visione di morte, pura deflagrazione su schermo di una tensione costante, aliena, pronta ad esplodere in un coacervo di viscere e sporcizia. L'elaborazione progressiva dello spavento raggiunge vette di perfezione inusitate: dai jump-scare ad una costruzione più lenta ed inesorabile, ogni sequenza di morte è una scena madre dalla carica splatter incredibile, in cui Fulci da fondo al suo gusto per l'eccesso facendo a pezzi i volti degli attori, concentrandosi in particolare su quell'eviscerazione oculare oramai divenuta suo marchio di fabbrica.



Ma è, come sempre, nell'atmosfera ricercata e nello stile elegante che "L'Aldilà" trova una sua dimensione filmica perfetta; innumerevoli sono le scene spiazzanti create non mostrando nulla, come nell'apparizione del personaggio di Emily o nella sua fuga dall'hotel: Fulci anticipa lo spavento e raggela il momento nella pura atmosfera scostante per creare un onirismo puro, slegato da ogni possibile forma del reale e per questo sottilmente ma inesorabilmente sinistro.



Tanto che se proprio bisogna trovare un difetto nella sua visione, questo risiede unicamente in effetti speciali non sempre all'altezza del dovuto, mai come ora a tratti palesemente finti, che rovinano, per fortuna solo in parte, una visione ancora oggi angosciante e perfettamente riuscita.

2 commenti:

  1. C'è una cosa che ti volevo chiedere da tempo.
    Quale è la tua opinione sulla saga cine-letteraria che prende il nome di Harry Potter.
    Personalmente da non amante del fantasy, preferisco il Signore degli Anelli (i romanzi).

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    1. Ah Harry Potter... tolto il primo ed il terzo per me sono solo film per bambini. Anzi sono anche sbagliati per essere prodotti per bambini. Prima o poi ci scriverò un post ;)

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