1930 - 2020
Un mito, una leggenda del cinema alla quale non serviva entrare nel personaggio per convincere. Sean Connery è stato un'icona del Grand Schermo il cui stile e le cui movenze, immediatamente riconoscibili, sembravano create apposta per risplendere nelle immagini dei film ai quali ha partecipato. Ai quali ha innegabilmente concesso quel qualcosa in più che ha reso molti di loro davvero memorabili.
Agente 007-Licenza di Uccidere (1962)
Bond esordisce su Grande Schermo in una produzione piccola e invecchiata non bene, ma nella quale ancora oggi Connery fa la figura del leone.
Una leggenda del cinema ne dirige un'altra, in una storia che all'epoca dipingeva il neo-divo come un uomo capace di prendere con la forza una donna, generando un piccolo scandalo.
Bond diventa un mito, Connery ascende definitivamente a divo, in un film che diviene subito icona di stile.
Un agente di Scotland Yard torchia un sospetto pedofilo. Diretto da Sidney Lumet, Connery divora letteralmente la scena in un dramma claustrofobico.
Cult del "weird" di John Boorman nel quale Connery regge la scena anche grazie alla sola presenza fisica.
Epico dramma diretto dal grande John Milius. Connery è il condottiero berbero Raisuli, in lotta con Theodore Roosvelt per la dignità del proprio paese.
L'Uomo che volle farsi Re (1975)
Diretto da John Huston e con affianco un affiatato Michael Caine, Connery risplende nei panni dell'arrivista Danny, che in Afghanistan viene scambiato per il discendente di Alessandro Magno.
Robin e Marian (1976)
Al fianco di Audrey Hempburn, Connery è un Robin Hood crepuscolare, ma ancora carismatico.
Remake hard sci-fi di "Mezzogiorno di Fuoco", Connery è uno sceriffo spaziale di ferro rimasto ultimo baluardo contro l'incalzante corruzione.
I Banditi del Tempo (1981)
In un periodo in cui la sua stella divenne un po' opaca, Connery si concede una divertente parte nel fantasy di Terry Gilliam, nei panni di un ironico e paterno Re Agamennone.
Storia di un amore maledetto e di una passione più grande della vita, Connery aggiunge un tocco di definitiva perfezione nel dramma a tinte forti di Fred Zinnemann.
Il Bond "apocrifo", remake dello spettacolare "Agente 007 Thunderball- Operazione Tuono". Connery torna nei panni che lo resero celebre a 53 anni, riuscendo ancora ad incantare e aggiungendo un tocco di ironia al personaggio in una delle sue incarnazioni più riuscite.
Nel fortunato adattamento del best-seller di Umberto Eco, Connery dona a Guglielmo da Baskerville un'aura di irresistibile carisma.
Highlander- L'Ultimo Immortale (1986)
Il film del rilancio: in appena 20 minuti di screentime, Connery divora il film e buca lo schermo nei panni dell'ironico e affascinante Juan Sanchez De Villalobos Ramirez, immortale che insegna l'arte del duello a McLeod. Sul set, diviene grande amico del protagonista Christophe Lambert e l'alchimia tra i due è visibile su schermo.
Un anno dopo "Highlander", Connery veste di nuovo i panni del mentore e si aggiudica quello che resterà il suo unico Oscar.
Nei panni di Henry Jones Sr., Connery crea un ottimo duo con Harrison Ford in quella che per molti è la migliore avventura di Indy. A 59 anni viene persino eletto attore più sexy di Hollywood.
Thriller "subacqeuo" magistralmente condotto da John McTiernan nel quale Conney sprizza carisma da tutti i pori.
A 69 anni, Connery dà ad Hollywood una lezione di stile in un divertente thriller "milleniarista".
Scoprendo Forrester (2000)
Dramma formativo risaputo ma simpatico, dove Connery, come al solito, fa a pezzi la scena.
Malriuscita trasposizione dei personaggi di Alan Moore. Connery, circondato da un ensamble di attori più giovani, divora tutto come da copione, in quella che purtroppo sarà la sua ultima apparizione sul Grande Schermo.
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