venerdì 25 marzo 2022

Licorice Pizza

di Paul Thomas Anderson.

con: Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn, Tom Waits, James Kelley, Bradley Cooper, Benny Safdie, Danielle Haim, Este Haim, Yumi Mizui, Mary Elizabeth Ellis, Maya Rudolph.

Usa, Canada 2021


















Paul Thomas Anderson è uno di quegli autori eclettici al punte che, pur avendo una serie di tematiche ricorrenti nella loro filmografia, sono al contempo alla costante ricerca dello stile perfetto per raccontare di volta in volta la loro storia. E' così che riesce a passare fluidamente dalle sontuose immagini di "There will be Blood" alla scanzonata lisergia di "Vizio di Forma", per poi giungere all'eleganza formale de "Il Filo Nascosto". E con "Licorice Pizza", il grande autore trova una dimensione minuscola ed efficacissima per raccontare una storia al contempo piccola e universale, che fonde le istanze del romanzo di formazione con lo spaccato d'epoca per creare una commedia divertente e fresca.



Nella Encino dei primi anni '70, il quindicenne Gary Valentine (Cooper Hoffman) è un giovane attore che cerca di sbarcare il lunario come piccolo imprenditore, in attesa di fare il botto su schermo, mentre la venticinquenne Alana Kane (Alana Haim) è una giovane donna che cerca di capire che direzione far prendere alla sua vita. Il loro incontro, casuale, genera un'attrazione pronta a sfociare nell'amore.




Due ragazzi. Uno un teen-ager con aspirazioni da adulto, l'altra una ventenne alla ricerca del proprio posto nel mondo. Lui è deciso e volitivo, lei tanto affascinante quanto indecisa su che direzione prendere. Da qui l'attrazione di due poli opposti e la corrispettiva strada binaria: crescere o restare ancorata alle ispirazioni di gioventù?
Su tale quesito proprio da racconto di formazione classico, Anderson innesta una variabile dirompente: siamo davvero sicuri che il mondo degli "adulti" sia poi tanto diverso da quello degli adolescenti?
Se si escludono le figure genitoriali, il cui ruolo è puramente di contorno, tutti gli adulti di "Licorice Pizza" sono sbandati quanto se non di più gli adolescenti: l'attore Jack Holden (Sean Penn) è un divo fatto e finito ma che ragiona come un ragazzino e si esprime solo attraverso i dialoghi dei suoi personaggi, arrivando a scaricare "materialmente" Alana pur di far felice il suo pubblico. L'arrivista Jerry è ossessionato dal voler pubblicizzare il suo ristorante giapponese, ha una moglie nipponica intercambiabile a seconda dell'occasione della quale non si cura di imparare la lingua, preferendo rivolgersi a lei in modo razzista (da cui le solite accuse infondate verso il film, come a non voler capire di proposito la critica che l'autore formula tramite il personaggio). Il consigliere Wach (Benny Safdie) è un aspirante sindaco che si batte per la giustizia e legalità, ma che non ha il coraggio di fare outing. E poi c'è lui, il mitico Jon Peters, all'epoca ancora semplice parrucchiere marito di Barbara Streisand, non ancora produttore, ma già macho allampanato che si muove come un pazzo scatenato perennemente arrapato, impersonato da un Bradley Cooper in una performance che si potrebbe tranquillamente definibile come "caricaturale", se non rispecchiasse perfettamente i manierismi del vero Peters e che quindi diventa semplice mimesi.


Gli adolescenti, d'altro canto, altro non sono che giovani adulti che cercano di inventarsi come tali. Gary è un attore che usa il suo charme per concupire qualsiasi bella ragazza gli capiti a tiro, ma che a sua volta è vittima dell'avvenenza altrui, cosa che lo porta ad avvicinarsi al business dei materassi ad acqua. E' un ragazzo dalle grandi ambizioni, ma dalla testa saldamente piantata tra le nubi e ancora ancorato a quella spensieratezza propria dell'immaturità.
Da qui la scelta: restare ancorata alla freschezza dell'adolescenza o fare un passo avanti verso la maturità? Entrambe le scelte hanno dei lati negativi, ma Anderson è chiaro: meglio la scelta che comprende un sentimento vero. Quello tra Gary e Alana è, alla fin fine, vero amore, non pura attrazione, quanto perfetta comunione, nonostante la differenza d'età. Se crescere significa arrivare ad un compromesso con sé stessi, divenire falsi, fasulli, persone vuote e piene solo di sé, tanto vale continuare a vivere in un'adolescenza cosciente, dove per lo meno le emozioni e i sentimenti sono sempre autentici.


Il che ovviamente non porta ad un'idealizzazione dell'adolescenza. Anche i ragazzi sono, né più nè meno, ragazzi, giovani persone che seguono i propri istinti e che fanno di tutto per appagarli.
Gary, in questo, oltre ad esserne il prototipo è al contempo il perfetto americano, un giovane imprenditore che, come il Daniel Plainview di "There will be Blood", usa il capitalismo come mezzo di affermazione personale, come per costruirsi un'identità che sia "altra" rispetto a quella del giovane artista.



Anderson conduce il tutto con mano sicura, creando il suo film più "classico", dove tutto è subordinato alla storia e la macchina da presa si muove solo quando deve. Laddove il titolo ("pizza alla liquirizia") è uno slang per indicare gli lp, con coerenza magnifica usa le canzoni d'epoca per descrivere le azioni e i pensieri dei personaggi, mentre ammanta il tutto con un umorismo sarcastico a tratti irresistibile. Il risultato è uno stile agile, ma anche fermo, dinamico e al contempo trattenuto, sempre sul pezzo ed efficace.
E "Licorice Pizza" è l'ennesima prova riuscita nella sua filmografia, una commedia agrodolce solo in apparenza semplice ma lo stesso incredibilmente divertente.

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